mercoledì 31 agosto 2022

[Recensione] Abbiamo sempre vissuto nel castello - Shirley Jackson

 


ABBIAMO SEMPRE VISSUTO NEL CASTELLO || Shirley Jackson || Adelphi || 2009 || 182 pagine

«A Shirley Jackson, che non ha mai avuto bisogno di alzare la voce»: con questa dedica si apre L'incendiaria di Stephen King. È infatti con toni sommessi e deliziosamente sardonici che la diciottenne Mary Katherine ci racconta della grande casa avita dove vive reclusa, in uno stato di idilliaca felicità, con la bellissima sorella Constance e uno zio invalido. Non ci sarebbe nulla di strano nella loro passione per i minuti riti quotidiani, la buona cucina e il giardinaggio, se non fosse che tutti gli altri membri della famiglia Blackwood sono morti avvelenati sei anni prima, seduti a tavola, proprio lì in sala da pranzo. E quando in tanta armonia irrompe l'Estraneo (nella persona del cugino Charles), si snoda sotto i nostri occhi, con piccoli tocchi stregoneschi, una storia sottilmente perturbante che ha le ingannevoli caratteristiche formali di una commedia. Ma il malessere che ci invade via via, disorientandoci, ricorda molto da vicino i "brividi silenziosi e cumulativi" che - per usare le parole di un'ammiratrice, Dorothy Parker abbiamo provato leggendo La lotteria. Perché anche in queste pagine Shirley Jackson si dimostra somma maestra del Male - un Male tanto più allarmante in quanto non circoscritto ai "cattivi", ma come sotteso alla vita stessa, e riscattato solo da piccoli miracoli di follia.

Recensione

Quando ho terminato la lettura di questa storia sono rimasto inebetito e ho pensato: cosa ho appena letto? Perché non c'è un genere in cui inquadrarla, talmente è varia e ben scritta. Anche se, alla fine, tutto è ambientato dentro quattro mura di una villa antica dove troviamo una famiglia, anzi, i superstiti di una famiglia: Constantine, quasi trentenne, sua sorella Mary (che io ho ribattezzato Venerdì Addams perché ha le stesse passioni macabre) e lo zio in carrozzella. Tutto il paesino dove vivono li odia perché la loro famiglia è stata avvelenata (si scoprirà il colpevole) e li vedono come degli alieni. Ripeto, alla fine non accade quasi nulla, pian piano cercheremo di capire i rapporti tra questi tre personaggi fino a quando arriverà in casa un ospite indesiderato (soprattutto dalla giovane Mary) un cugino che metterà scompiglio fino all'incendio infausto.

Una storia straniante e spesso ambigua, che non fa paura ma ti mette ansia, ti fa percepire che il male può trovarsi in ognuno di noi.