mercoledì 5 luglio 2023

[Recensione] Il sentiero dei nidi di ragno - Italo Calvino

 


IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO || Italo Calvino || Mondadori || 2016 || 152 pagine

"Questo romanzo è il primo che ho scritto; quasi posso dire la prima cosa che ho scritto, se si eccettuano pochi racconti. Che impressione mi fa, a riprenderlo in mano adesso? Più che come un'opera mia lo leggo come un libro nato anonimamente dal clima generale d'un'epoca, da una tensione morale, da un gusto letterario che era quello in cui la nostra generazione si riconosceva, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Al tempo in cui l'ho scritto, creare una 'letteratura della Resistenza' era ancora un problema aperto, scrivere 'il romanzo della Resistenza' si poneva come un imperativo; ...ogni volta che si è stati testimoni o attori d'un'epoca storica ci si sente presi da una responsabilità speciale ...A me, questa responsabilità finiva per farmi sentire il tema come troppo impegnativo e solenne per le mie forze. E allora, proprio per non lasciarmi mettere in soggezione dal tema, decisi che l'avrei affrontato non di petto ma di scorcio. Tutto doveva essere visto dagli occhi d'un bambino, in un ambiente di monelli e vagabondi. Inventai una storia che restasse in margine alla guerra partigiana, ai suoi eroismi e sacrifici, ma nello stesso tempo ne rendesse il colore, l'aspro sapore, il ritmo..." 

RECENSIONE

Questo è il primo romanzo che scrisse Italo Calvino e ci fa vedere la Resistenza con gli occhi del protagonista, un bambino, il quale conosce il sentiero dei nidi di ragno (dove nasconderà la pistola che ruberà a un soldato tedesco che andava a letto con sua sorella). Questo bambino, Pin, è curioso, come tutti i bambini, ma ben presto si metterà nei guai e dovrà fuggire via, fino ad essere accolto in un gruppo di partigiani (descritti come antieroi, senza alcuna esaltazione).

Calvino ha scelto un bambino per narrarci gli orrori della guerra, per dare anche un punto di vista diverso e quasi magico, fiabesco, e Pin potrebbe ricordarci benissimo il bambino protagonista del romanzo di avventura di Stevenson, L'isola del tesoro (in questo caso invece di dobloni d'oro lui ha nascosto, come ho già detto, una pistola).

Pin ha 8 anni ma in realtà è già un adulto, si potrebbe definire un "bambino vecchio", infatti si trova a suo agio con i clienti dell'osteria del suo paese, dove narra storie sconce e rifugge dai giochi coi bambini della sua età.

Forse non farò cose importanti, ma la storia è fatta di piccoli gesti anonimi, forse domani morirò, magari prima di quel tedesco, ma tutte le cose che farò prima di morire e la mia morte stessa saranno pezzetti di storia, e tutti i pensieri che sto facendo adesso influiscono sulla mia storia di domani, sulla storia di domani del genere umano.