mercoledì 2 febbraio 2022

[Recensione] Middle England - Jonathan Coe

 


MIDDLE ENGLAND || Jonathan Coe || Feltrinelli || 2021 || 400 pagine

Tornano alcuni personaggi de "La banda dei brocchi" e di "Circolo chiuso": Benjamin e Lois Trotter e i loro amici, che ritroviamo qui ormai alle prese con le grane dell'età che avanza. Ma l'attenzione del nuovo tragicomico romanzo si concentra sui membri più giovani della famiglia Trotter, come la figlia di Lois, Sophie, ricercatrice universitaria idealista, che dopo un matrimonio poco probabile fatica a rimanere fedele al marito, soprattutto da quando le rispettive idee politiche si sono fatte sempre più distanti. Intanto la nazione sfrigola e questioni come il nazionalismo, l'austerità, il politicamente corretto e l'identità politica incendiano il dibattito e gli animi.

RECENSIONE

Non saprei come parlarvi di questo romanzo, visto che ha più di un protagonista del quale seguiremo le vicende lungo un arco di tempo (da aprile 2010 a settembre 2018) abbastanza lungo. E, altra cosa, scopro che è il terzo di una trilogia (odio sempre leggere libri che non partano dal primo!).

A me ha colpito Benjamin, lo scrittore che non riesce a scrivere, anzi, in realtà scrive, e tanto, anzi, così tanto che dovranno tagliare moltissime parti del suo mattonazzo per poterglielo alla fine pubblicare. Oppure la vita di Sophie, nipote di Benjamin, che combatte con le difficoltà lavorative che tutti noi, alla sua età, abbiamo vissuto, vivendo in un periodo di incertezza e di precarietà.

Durante tutto il romanzo poi si discute spesso del referendum dove si potrà scegliere se il Regno Unito rimanga dentro o fuori dall'Unione Europea, la cosidetta Brexit.

Lo stile di scrittura di Jonathan Coe, prima opera che leggo di lui, mi è piaciuto: ha una buona tecnica, è scorrevole, pieno di umorismo inglese (che non piace a tutti, credo). Leggerò sicuramente altre sue opere.