venerdì 27 ottobre 2023

[Recensione] The 100 - Kass Morgan

 


THE 100 || Kass Morgan || BUR || 2013 || 338 pagine

Sono secoli che gli uomini vivono nello spazio senza tornare sulla Terra. In seguito a una devastante guerra atomica i sopravvissuti si sono imbarcati su tre navi spaziali e i loro discendenti sono ancora chiusi lì dentro. Tuttavia pare giunto il momento di andare in ricognizione. A essere spediti sulla Terra per capire se sia di nuovo vivibile sono in cento: ragazzi considerati delinquenti dal regime poliziesco che vige sotto la guida del Cancelliere. Alle prese con una natura magnifica e selvaggia e tormentati dai segreti che si annidano nel loro passato, i 100 sulla Terra devono lottare per sopravvivere. Non sono eroi, ma potrebbero essere l'unica speranza rimasta al genere umano.

RECENSIONE

Nel futuro l'umanità si trasferisce su delle stazioni spaziali per scampare alle radiazioni di una guerra nucleare che ha colpito la Terra. Dopo alcuni secoli un gruppo di ragazzi, un centinaio, vengono rispediti sul nostro pianeta al posto di venire giustiziati e faranno da cavie per capire se la Terra è tornata vivibile per l'umanità. Questo è il primo di quattro romanzi.

Vengo dalla visione della serie tv che, mi accorgo terminando questa lettura, ha molte differenze (per fortuna!). In questo romanzo i protagonisti sono quattro: Clarke, Wells, Bellamy e Glass (ogni capitolo si alterna e ci mostra la storia dal punto di vista del protagonista che cambia di volta in volta). Tutti e quattro fanno parte dei famosi 100 destinati a ritornare sulla Terra, ma solo Glass riesce a svignarsela e resterà sulla stazione spaziale (una scusa dunque per vedere cosa succede nella stazione spaziale).

La cosa che colpisce in prima linea di questa autrice è che riesce a catturarti e quindi la lettura è molto scorrevole, divori i capitoli uno dietro l'altro (e poi non sono molto lunghi). Bisogna solo abituarsi alla numerosa presenza di flashback delle vite di ogni protagonista che però ci aiutano a capire meglio chi sono e cosa gli è successo prima di essere spediti in punizione sulla Terra. Una forte differenza tra questo romanzo e la serie tv che credo tutti avranno notato è che il romanzo non ha tutta quella violenza che invece è onnipresente nella serie tv: una cosa che ho preferito.

In poche parole i sopravvissuti allo schianto (perché atterreranno malissimo) tenteranno di sopravvivere intanto accendendo un fuoco, ma ben presto si accorgeranno che i viveri che hanno molti sono andati dispersi o distrutti e quindi dovranno andare a caccia per sopravvivere (cosa che fa subito Bellamy costruendosi un arco e le frecce). Presto nascerà una storia tra Clarke e Bellamy con gelosia di Wells il quale tenta di comandare ma non sarà facile farsi rispettare in una società di ragazzi senza regole. Nel finale si scoprirà un colpo di scena incredibile: non sono gli unici umani sulla Terra (e questo ti porta a voler subito sapere cosa succederà leggendo il prossimo libro della serie!).


venerdì 20 ottobre 2023

[Recensione] Le avventure del barone di Münchhausen - Rudolf Eric Raspe

 


LE AVVENTURE DEL BARONE DI MÜNCHHAUSEN || Rudolf E. Raspe || Crescere Edizioni || 2017 || 144 pagine

Tutti conoscono di nome questo personaggio fantastico che viaggiava a cavallo di una palla di cannone. Ma questa è solo una delle tante imprese impossibili compiute da questo eroe romantico, per cui tutto è possibile.

RECENSIONE

Di tanto in tanto mi concedo una rilettura e questa volta è toccato a questo classico della letteratura umoristica e satirica. Bisogna innanzitutto dire che un barone di Münchhausen è veramente esistito e si chiamava Karl Friedrich Hieronymus von Münchhausene e visse nel 1700 e anche lui era un militare e anche lui visse in Russia e combatté contro i turchi come il protagonista del romanzo. Congedatosi, nel 1760 si ritirò con la moglie Jacobine von Dunten nel suo castello di Bodenwerder, in Bassa Sassonia, divenendo localmente famoso per l’abitudine di intrattenere i suoi ospiti raccontando inverosimili peripezie a suo dire occorsegli nel corso della sua lunga ed esotica carriera militare.

La prima pubblicazione di queste strampalate avventure terminava con le avventure del barone in Russia, ma visto il grande successo di pubblico che ebbe si decise di ripubblicarlo con capitoli aggiuntivi: le avventure di mare e il viaggio sulla Luna. Gli altri capitoli successivi, che troviamo in questa edizione, si dice che non siano stati scritti dall'autore originale ovvero Rudolf Erich Raspe ma da Gottfried August Bürger. Insomma, per farvi capire, in soli tre anni (dal 1785 al 1788) di questa opera sono uscite dieci edizioni in tre lingue.

Descrivere o recensire questa opera credo sia impossibile perché si tratta del barone stesso che racconta ai suoi commensali e amici le sue strampalate avventure, e quindi ci troviamo di fronte ad aneddoti, scene di caccia, racconti fantastici ed esagerati di battaglie, disavventure, peripezie e viaggi su luoghi assurdi che spesso ci ricordano le avventure di Gulliver. Il lettore moderno si troverà abbastanza spiazzato da questa accozzaglia di eventi strampalati e di queste infinite scene di caccia (a me molte hanno urtato, visto che in passato uccidere animali era considerato un passatempo per ritemprarsi l'anima, pensate un po' come è cambiata per fortuna in meglio la sensibilità verso quelle povere creature ammazzate a sangue freddo nel loro habitat naturale) o episodi inverosimili come lui che scende dalla Luna costruendosi una corda e legandola alla punta del satellite per poi cadere, perché si spezza, e formare un cratere sulla Terra.

Vi è, tra le tante avventure, una parte in cui il barone crea una vera e propria squadra che oggi potrebbe ricordare a noi gli Avengers, ovvero persone con dei superpoteri: ricordo ad esempio un tizio che col fiato gonfia le vele della nave e sbaraglia i nemici che li inseguivano.

Se ti consiglio di leggere questo libro? Ma certo, però ripeto devi lasciarti trascinare dalla follia e dal piacere che essa può portare, elimina ogni logica perché molte leggi della fisica verranno sconvolte.

Comunque, ricordiamoci che tutte le avventure che ci vengono narrate in questo testo non sono per niente delle frottole, e a metterci la faccia, anzi, la firma sono tre personaggi molto credibili: Gulliver, Sinbad e Aladino! O almeno così ci viene riportato nella prefazione.


venerdì 13 ottobre 2023

[Recensione] L'eleganza del riccio - Muriel Barbery

 


L'ELEGANZA DEL RICCIO || Muriel Barbery || Edizioni e/o || 2006 || 326 pagine

Siamo a Parigi in un elegante palazzo abitato da famiglie dell'alta borghesia. Dalla sua guardiola assiste allo scorrere di questa vita di lussuosa vacuità la portinaia Renée, che appare in tutto e per tutto conforme all'idea stessa della portinaia: grassa, sciatta, scorbutica e teledipendente. Invece, all'insaputa di tutti, Renée è una coltissima autodidatta, che adora l'arte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese. Poi c'è Paloma, la figlia di un ministro ottuso; dodicenne geniale, brillante e fin troppo lucida che, stanca di vivere, ha deciso di farla finita (il 16 giugno, giorno del su tredicesimo compleanno, per l'esattezza). Fino ad allora continuerà a fingere di essere una ragazzina mediocre e imbevuta di sottocultura adolescenziale come tutte le altre.
Due personaggi in incognito, quindi, diversi eppure accomunati dallo sguardo ironicamente disincantato, che ignari l'uno dell'impostura dell'altro, si incontreranno solo grazie all'arrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese, il solo che saprà smascherare Renée e il suo antico, doloroso segreto.

RECENSIONE

In questo romanzo seguiamo le vite di due protagoniste: Renée una portinaia vedova divoratrice di libri e Paloma una bambina molto intelligente che vorrebbe togliersi la vita quando compirà tredici anni. Quando entrerà nelle loro vite un signore giapponese, monsieur Ozu, le loro vite si intrecceranno e cambieranno per sempre. 

Ad essere sincero non ho empatizzato con nessuna delle due protagoniste, anzi, ho notato che spesso si contraddicevano, quando parlano dei pregiudizi degli altri e poi sono le prime a crearne loro stesse. Voglio dire: se sei una persona davvero intelligente, addirittura geniale (e quindi migliore degli altri) non puoi cadere nello stesso tranello di chi intelligente non è e vedere e giudicare gli altri creandoci sopra mille stereotipi, non va bene. Poi l'autrice inserisce spesso delle discussioni filosofiche che a lungo andare stancano e rendono la storia più noiosa. E poi sfatiamo un pregiudizio che ricorre in questo libro: tutti i ricchi sono viziati, ignoranti e cattivi. Non è vero, fortunatamente, o almeno la maggior parte non è così. E i poveri sono tutti buoni ma ignoranti (altra falsità). In conclusione: non si può semplicemente dividere il mondo in buoni da una parte e cattivi dall'altra, sarebbe troppo ingenuo e semplicistico, la realtà è molto più complicata di così.


lunedì 9 ottobre 2023

[Recensione] Il giorno che invasero New York - Irwin Lewis

 


IL GIORNO CHE INVASERO NEW YORK || Irwin Lewis || Mondadori || 1965 || 140 pagine

C'è chi per combinare un'invasione ha bisogno di macchine e congegni inauditi, di mostri extraterrestri, di forze soprannaturali, di arsenali terrificanti. Irwin Lewis, un autore originale e spiritoso, sostiene in questo brillante romanzo che si possono ottenere gli stessi effetti catastrofici e spettacolari con mezzi molto più modesti, addirittura banali. Una grande metropoli moderna ha già in sé, come ognuno di noi sa bene, i veleni capaci di paralizzarla. 

RECENSIONE

Un professore di storia antica che ama leggere viene coinvolto in una sorta di complotto dove la città di New York rischia di essere paralizzata da dei "comunisti" ribelli che stanno fabbricando dei gettoni falsi della metropolitana e stanno sincronizzando tutti i semafori della metropoli per causare una sola cosa: un caos terrificante che potrebbe portare tutti quanti al collasso. 

Ad un certo punto della lettura mi sono chiesto: non è che questo professore si è fumato qualcosa di forte e ha immaginato tutto quanto? Probabile. Peccato, lo stile di scrittura dell'autore un po' riesce a catturarti, ma ti rendi conto che alla fine è tutto fumo e niente arrosto.


domenica 8 ottobre 2023

[Recensione] Su un letto di fiori - Banana Yoshimoto

 


SU UN LETTO DI FIORI || Banana Yoshimoto || Feltrinelli || 2013 || 120 pagine

Miki è stata trovata su un soffice letto di alghe in riva al mare, e da quel momento in poi la sua vita è stata all'insegna dell'amore. Quello degli Ohira, soprattutto, la famiglia che l'ha adottata, composta da personaggi più o meno bizzarri che gestiscono un bed & breakfast in una cittadina a strapiombo sull'oceano. Miki è così felice da sembrare quasi sciocca ma non le importa, perché ha tutto ciò che si possa desiderare. La sua quiete è però turbata da alcuni episodi inquietanti che Miki non si sa spiegare: una strana signora che si aggira intorno alla loro casa, dei sassi misteriosi comparsi nel vialetto, dei mucchietti di ossa spuntati nel giardino della casa accanto. Insieme alla sua famiglia e al vecchio amico Nomura, Miki imparerà che la vita è più grande di quanto pensasse, che il mondo è molto più ricco di misteri e meraviglie, e scoprirà che l'amore, come l'odio, può essere il motore di storie inattese.

RECENSIONE

Come avrò già ribadito in altre recensioni, quando leggo la Yoshimoto assaporo una calma incredibile e mi colpisce sempre il suo stile delicato, molto intimista, che ti fa riconciliare con la natura e con se stessi. In questa storia troviamo una ragazza, Miki, che lavora al bed & breakfast della sua famiglia. Scopriamo che non è la loro figlia naturale perché è stata adottata, sua madre l'ha trovata in spiaggia adagiata su un letto di alghe. Miki è stata vista da suoi come un dono dal cielo, visto che desideravano tanto avere un figlio. Miki ritrova il suo vecchio amico e compagno di infanzia Nomura il quale acquista una villa dietro casa sua, che vorrebbe abbattere e ricostruire.

Consiglio di assaporarlo a piccoli sorsi, come se dovessi bere una bevanda che ti scalda il cuore.


sabato 7 ottobre 2023

[Recensione] Sherlock Holmes e l'avventura dello scrigno nero - Luca Martinelli


SHERLOCK HOLMES E L'AVVENTURA DELLO SCRIGNO NERO || Luca Martinelli || Delos Digital || 2014 || 50 pagine

Un ladro penetra negli appartamenti della Regina Vittoria e ruba un piccolo scrigno di mogano nero, che custodisce una lettera di natura personale e riservatissima. Si tratta di un furto che può mettere a rischio la sopravvivenza della monarchia e dell’Impero. Ci vorrebbe Sherlock Holmes, ma il grande detective è morto da due anni. L’indagine viene allora affidata all’ormai anonimo dottor Watson, rimasto vedovo da poco. Watson annaspa nell’analisi degli indizi, finché una voce metallica che gli parla nel sonno non lo indirizza sulla buona strada. Nel villaggio di un circo, Watson intercetta un uomo robusto e misterioso e, spiandolo, riesce a recuperare lo scrigno della Regina. Due anni dopo, quando ormai Sherlock Holmes è riapparso a Londra, al termine del lungo viaggio all’estero durante il quale tutti lo avevano creduto morto, Watson capirà finalmente le ragioni della sua indagine e, soprattutto, l’origine di quella voce metallica che nel sonno gli aveva suggerito come muoversi.

RECENSIONE

Stavolta il nostro Watson si ritrova da solo (o quasi!) a risolvere un nuovo caso: hanno derubato nientepopodimeno che la regina Vittoria! Da solo perché Sherlock Holmes è morto ormai da due anni nelle cascate del Reichenbach (vedi racconto "Il problema finale") assieme al suo acerrimo nemico il professor Moriarty.

Rispetto agli altri racconti che ha scritto Martinelli su Sherlock Holmes, questo mi è piaciuto meno.