venerdì 8 gennaio 2021

[Recensione] Dannati - Glenn Cooper

 


DANNATI || Glenn Cooper || Nord || Maggio 2015 || 494 pagine

Immagina di ritrovarti all'improvviso in un mondo simile al nostro, ma completamente diverso. Un mondo dove sono confinati tutti i malvagi vissuti sulla Terra dall'inizio dei tempi. Un mondo dove tu sei l'unico vivo.
Quel mondo è l'inferno e tu hai un solo obiettivo: tornare a casa.

RECENSIONE

Dopo aver resistito un paio di mesi finalmente entro in libreria (perché se io entro in libreria compro, purtroppo, e povero il mio esiguo portafoglio!) e mi colpisce il titolo di questo romanzo di un autore che non avevo ancora letto. Lo compro. L'autore è, come potete notare, Glenn Cooper, che conoscevo di fama per aver scritto La biblioteca dei morti. Adoro rischiare. In questo caso mi son trovato fra le mani una storia abbastanza strana e surreale, in poche parole i nostri protagonisti, una fisica e un ex berretto verde vengono catapultati, dopo un esperimento simile a quello delle particelle del Cern (ma questo è più grande!), direttamente in un'altra dimensione (e fino a qua ci può stare). Solo che finiscono in un vero e proprio Inferno, di dantesca memoria e con un'ambientazione medievale (che a tratti mi ricordava Timeline di Michael Crichton). E qua iniziano i problemi. perché in questo "Inferno" non ci sono demoni, ma uomini che sono morti per essersi macchiati di omicidi e nefandezze varie, quindi sono tutti dannati. Il fatto è che vivono per sempre, in un certo senso, solo che se vengono uccisi non posso morire ma possono venire bruciati. Boh. Ma non è solo questa la cosa che desta perplessità. Diciamo che ci sono tante cose che ad un certo punto ti fanno dire: stiamo scherzando? Quindi se leggete questo primo romanzo di una trilogia, preparatevi a rimanere delusi sul piano della logica. Troppi buchi e troppe ingenuità. Poi la storia di per sé ti lascia incollato alle pagine, io personalmente l'ho divorato in tre giorni, ma peccato davvero. L'autore aveva avuto una buona idea, ma si è perduto nella storia, troppo pasticciata, dialoghi copia/incollati, nessuna caratterizzazione dei personaggi, che sia Garibaldi a parlare o Enrico VIII pare sempre la stessa persona. Buone le descrizioni delle lotte e delle battaglie, anche quelle alla lunga stancano e sembrano ripetersi all'infinito. La parte ambientata nel nostro mondo è poi di una noia allucinante. E poi è normale che non solo il cattivo di turno ma gli stessi protagonisti debbano per forza spiegare i loro piani? Ma dico, siete scemi o ci fate?

Sono rimasto deluso dall'autore, forse non il suo miglior romanzo. Davvero, sembra che lo abbia scritto a cavolo di cane (e sono stato delicato). E poi il finale... Sul serio? Un'ultima cosa: ma che coincidenza, i nostri riescono a trovare il punto esatto dove ritornare indietro... Cavolo, segnare con una pietra per evitare di sbagliare no eh? Mah! Due stelle forse sono troppe, ma gliele do perché è riuscito a tenermi incollato, per il resto tutto da rifare.