venerdì 9 aprile 2021

[Recensione] Sotto la pelle - Michel Faber

 


SOTTO LA PELLE || Michel Faber || Einaudi || 1 luglio 2004 || 268 pagine

Una macchina percorre più volte al giorno una statale deserta nelle Highlands scozzesi. Alla guida c'è una donna, Isserley. Sembra che stia cercando qualcosa. All'improvviso nota sul ciglio della strada un giovane robusto seduto sul suo zaino, gli fa cenno di salire a bordo. Il ragazzo la ringrazia del passaggio, non ha motivo di diffidare di una bella ragazza dall'apparenza inoffensiva. La fattoria in cui Isserley lo conduce è una base sotterranea, un labirinto di cucine, camere frigorifere e gabbie in cui altre prede attendono di essere macellate. Isserley appartiene a un'altra specie, che si definisce umana per distinguersi da quella dei "vodsel", la razza inferiore che riempie le strade e le città e che il suo popolo usa come cibo. I Vodsel siamo noi.

RECENSIONE

Un' aliena, Isserley, dopo essere stata chirurgicamente modificata per assomigliare a una femmina umana, si aggira in automobile per la campagna scozzese per rapire ignari autostoppisti maschi. 
Romanzo d'esordio di Michel Faber, scrittore olandese, pubblicato nel 2000, romanzo che si potrebbe definire sicuramente di genere fantascientifico tendente all'orrorifico, ma con una sapiente dose di thriller. Faber ci fa riflettere su molte paure che noi umani viviamo ogni giorno, ma mette l'accento anche su temi come l'insicurezza, l'incomunicabilità, il non essere compresi, e getta una forte accusa verso chi si nutre di carne animale dove ci fa comprendere che i veri mostri sono coloro che allevano e poi uccidono animali solo per il gusto di cibarsene.
Faber ci presenta la razza umana dall’esterno, dipingendola con l’approssimazione tipica di uno sguardo altro, che si sofferma, per lo più, sui difetti caratteriali evidenti, e sulle doti fisiche. A Isserley occorrono, infatti, buoni esemplari maschili, in perfetta salute.
Un lavoro logorante, il suo, molto simile a quegli esseri umani che di mestiere lavorano in un mattatoio. Nessuna pietà per la merce. Solo lavoro e soldi, e segretezza assoluta.
Faber è molto efficace nel proporci, facendocelo subito familiare, un linguaggio semplice e spigoloso, infarcito di pensieri e ricordi e riflessioni, pur restando fisso nell’azione presente e risultando chiarissimo.
Ne è stato tratto anche un film che è uscito nel 2013, Under the Skin, di Jonathan Glazer, protagonista Scarlett Johansson nei panni dell'aliena Isserley.