LA FATA CARABINA || Daniel Pennac || Feltrinelli || 1993 || 236 pag.
Intenta ad attraversare la strada con tutta la circospezione dovuta all'età avanzata, una vecchietta tremolante impugna improvvisamente una P38, prende la mira e fa secco un giovane commissario di polizia... È proprio attorno ai vecchietti che gira questo nerissimo romanzo di Pennac: vecchietti uccisi a rasoiate, vecchietti a cui la sorellina di Benjamin, Thérèse, legge la mano reinventando ogni giorno un avvenire diverso, vecchietti vittime e vecchietti assassini. Cosa sta succedendo nel mercato della droga parigino? Come mai gli anziani abitanti del quartiere di Belleville sono diventati accaniti consumatori di stupefacenti? E perché se non li fa fuori la droga, vengono uccisi uno dopo l'altro con i sistemi più brutali? A tutte queste domande risponderà ovviamente Benjamin, ritenuto come al solito in un primo momento il principale indiziato.
RECENSIONE
Ritroviamo la numerosa e stramba famiglia Malaussène di Belleville, Parigi. Questo romanzo è il secondo della serie Malaussène, iniziata con Il paradiso degli orchi.
La storia inizia subito col botto: una signora anziana che stava passeggiando viene aiutata da un giovane poliziotto ma ella esce fuori una pistola e gli spara. Da questo momento inizieranno le indagini su due casi in parallelo che si intrecceranno: il commissario Cercaire cerca chi ha ucciso l'ispettore Vanini mentre il commissario Rabdomant, affiancato dagli ispettori Pastor e Thian, indaga per portare alla luce un traffico di droga che riguarda persone anziane.
Ma cosa c'entra il nostro Ben in tutto questo? Beh, la sua fidanzata Julie Corrençon indaga anche lei come giornalista e siccome vuole salvare alcuni anziani caduti nella droga chiede aiuto a Ben che li ospita a casa sua. E naturalmente sarà l'inizio dei suoi guai, visto che inizieranno a venire uccise delle persone anziane e verrà sospettato un amico di Ben, Stojil, autista di un bus turistico.
Che dire, ritrovare l'ironia di Pennac e il simpatico Benjamin Malaussène è una garanzia. E naturalmente anche stavolta il nostro Ben verrà ritenuto colpevole. Adesso non lavora più al grande magazzino ma in una casa editrice dove anche lì fa il capro espiatorio.
