giovedì 1 luglio 2021

[Recensione] La spia sul tetto del mondo - Sydney Wignall

 


LA SPIA SUL TETTO DEL MONDO || Sydney Wignall || Il Saggiatore || 2001 || 386 pagine

Quando Sydney Wignall intraprende una spedizione alpinistica sull'Himalaya, non può immaginare che sta per rischiare la vita in un drammatico contrasto fra India e Cina. É il 1955. Il primo ministro indiano Nehru ha vietato ogni attività spionistica nei confronti dei cinesi, che dal 1950 occupano parte del Tibet. Alcuni ufficiali indiani, però, hanno deciso di disobbedire e di controllare segretamente i movimenti delle truppe cinesi al confine. Sanno che i cinesi stanno costruendo una strada in Tibet per rafforzare il proprio contingente militare ed espandersi a danno dell'India, ma per convincere il loro primo ministro hanno bisogno di prove. Un'ottima occasione si presenta quando Wignall inizia la sua spedizione: l'esploratore può entrare illegalmente in Tibet e ottenere informazioni preziose. Traditi da una spia, Sydney Wignall, John Harrop e Damodar Suwal vengono arrestati dagli ufficiali del PLA (l'esercito di liberazione della Repubblica popolare cinese), rinchiusi per tre mesi nella prigione militare di Taklakot e sottoposti a continue vessazioni. Rilasciati in seguito a forti pressioni internazionali, vengono abbandonati - esausti, affamati e quasi privi di forze - ai piedi di uno dei passi più impervi dell'Himalaya. E costretti ad attraversare, in dicembre, la temutissima gola del Seti, mai superata prima d'allora in pieno inverno.
Il racconto in prima persona del loro viaggio di ritorno diventa una delle pagine più leggendarie nella storia dell'alpinismo. Testimonianza di resistenza fisica e psicologica, prova di coraggio e determinazione, La spia sul tetto del mondo si può leggere come un romanzo di avventura, un'intricata spy story, un'appassionata epica della montagna. Un libro che provoca la gelida vertigine che solo le vette del mondo possono dare.

RECENSIONE

Sydney assieme all'amico John partono per il Tibet dove vogliono scalare il Gurla Mandata, alto ben 7728 metri. Durante questo avventuroso viaggio accetta di far da spia al governo indiano per appurare che i cinesi stiano effettivamente provando ad invadere il Tibet e ad occuparne una parte per una futura invasione dell'India. Siamo nel 1955. Ed è tutto vero. Ma i nostri eroi vengono arrestati e imprigionati dall'esercito cinese, e vengono interrogati dal terribile PLA (l'esercito di liberazione della Repubblica popolare cinese).
La maestria di Sydney sta nel narrarci la sua vera avventura sul Tibet, prima come libero scalatore alpinista, poi come innocente prigioniero dei cinesi. Una rara e importante testimonianza di quelle orribili cose che hanno fatto i cinesi, una fra tutte l'aver distrutto i tibetani e la loro cultura, l'aver scacciato il Dalai Lama, e addirittura, come scrive l'autore nel finale, aver anche tentato di assassinarlo perché "pretende" l'indipendenza del Tibet. Se leggerete questo diario di viaggio, non avrete più in tanta simpatia non solo il comunismo, ma anche i cinesi. Ed è tutto vero. Pur di nascondere la verità, infatti, il PLA era sicuro che i due alpinisti liberati sarebbero morti nella strada del ritorno, pensate che li liberarono in pieno inverno ed effettivamente si solo salvati più di una volta per miracolo. Ma come si dice, la verità alla fine è venuta a galla.