giovedì 21 ottobre 2021

[Recensione] Il cimitero di Praga - Umberto Eco

 


IL CIMITERO DI PRAGA || Umberto Eco || Bompiani || 2010 || 523 pagine

Lungo il XIX secolo, tra Torino, Palermo e Parigi, troviamo una satanista isterica, un abate che muore due volte, alcuni cadaveri in una fogna parigina, un garibaldino che si chiamava Ippolito Nievo, scomparso in mare nei pressi dello Stromboli, il falso bordereau di Dreyfus per l’ambasciata tedesca, la crescita graduale di quella falsificazione nota come I protocolli dei Savi Anziani di Sion, che ispirerà a Hitler i campi di sterminio, gesuiti che tramano contro i massoni, massoni, carbonari e mazziniani che strangolano i preti con le loro stesse budella, un Garibaldi artritico dalle gambe storte, i piani dei servizi segreti piemontesi, francesi, prussiani e russi, le stragi in una Parigi della Comune dove si mangiano i topi, colpi di pugnale, orrendi e puteolenti ritrovi per criminali che tra i fumi dell’assenzio pianificano esplosioni e rivolte di piazza, barbe finte, falsi notai, testamenti mendaci, confraternite diaboliche e messe nere. Ottimo materiale per un romanzo d’appendice di stile ottocentesco, tra l’altro illustrato come i feuilletons di quel tempo. Ecco di che contentare il peggiore tra i lettori. Tranne un particolare. Eccetto il protagonista, tutti gli altri personaggi di questo romanzo sono realmente esistiti e hanno fatto quello che hanno fatto. E anche il protagonista fa cose che sono state veramente fatte, tranne che ne fa molte, che probabilmente hanno avuto autori diversi. Ma chi lo sa, quando ci si muove tra servizi segreti, agenti doppi, ufficiali felloni ed ecclesiastici peccatori, può accadere di tutto. Anche che l’unico personaggio inventato di questa storia sia il più vero di tutti, e assomigli moltissimo ad altri che sono ancora tra noi.

RECENSIONE

Finalmente torno a leggere, dopo un bel po' di anni, il mitico Umberto Eco, del quale avevo apprezzato Il nome della rosa, Baudolino, Il pendolo di Foucault e L'isola del giorno prima.
Nel cimitero di Praga troviamo il capitano Simonini che sarà testimone ed artefice di vari avvenimenti storici del diciannovesimo secolo: dalla carboneria all'Unità d'Italia passando per la spedizione dei Mille, dall'Impero di Napoleone III all'affare Dreyfuss passando per l'esperienza della Comune parigina. Incontrando tutta una serie di personaggi storici realmente esistiti.
Purtroppo, nella mia grande ignoranza storica, non ho apprezzato a pieno questa sua ultima opera, e me ne vergogno. Ma non pensate di leggere un normale libro storico, ma ritorna la caratteristica principe di Eco: ovvero quella di riannodare i fili della storia. E non riesci più a distinguere cosa è inventato e cosa sia realmente accaduto nella realtà, questo mi ricorda ad esempio gli stratagemmi che utilizza in Baudolino.

Non è di facile lettura, questo è sicuro.