venerdì 21 aprile 2023

[Recensione] Le mille luci di New York - Jay McInerney

 


LE MILLE LUCI DI NEW YORK || Jay McInerney || Bompiani || 2016 || 158 pagine

È il romanzo d'esordio di Jay McInerney, con il quale è assurto al rango di icona della letteratura post-minimalista degli anni Ottanta. Il suo percorso letterario successivo testimonia l'evoluzione di uno scrittore che ha saputo creare un universo personale divertente e trasgressivo, dove fra eccessi, violenze, celebrità, sesso e droghe, si aggira inquieto e romantico lo spettro dell'amore.

RECENSIONE

Il protagonista di questo romanzo è uno scrittore che fa il giornalista per una rivista di New York e scopriamo che la moglie lo ha lasciato di botto (con una telefonata!) e si è trasferita a Parigi a fare la modella. Per questo motivo sentimentale cade in depressione e così di notte si lascia trascinare da un suo amico in locali equivoci dove si ubriacano e fanno uso di tanta "polverina magica". Naturalmente queste notti brave avranno ben presto una conseguenza sul suo lavoro in ufficio che lo porteranno ad essere licenziato. Sarà l'incontro con suo fratello che in un certo senso gli cambierà la vita e lo farà riflettere su un possibile cambiamento e inversione di rotta.

Prima opera che leggo di Jay McInerney e devo dire che mi è piaciuto molto il suo stile, che potrebbe ricordare il Kerouac de Sulla strada. La sua scrittura è ipnotica: non puoi fare a meno di continuare a leggere, ti incuriosisce ed è sempre ironico in tutto ciò che succede al protagonista. Questo senso di straniamento che ha il protagonista, poi, è reso perfettamente dall'autore che utilizza, quando parla di se, la seconda persona singolare e mai la prima.