sabato 14 dicembre 2019

[Recensione] La forma dell'acqua - Andrea Camilleri

Titolo: La forma dell'acqua 
Autore: Andrea Camilleri
Editore: Sellerio
Collana: La memoria #303
Data di pubblicazione: 10 marzo 1994
Genere: giallo
Serie: Commissario Montalbano #1
Pagine: 173
Prezzo: 8 euro

Quarta di copertina
Il primo omicidio letterario in terra di mafia della seconda repubblica - un omicidio eccellente seguito da un altro, secondo il decorso cui hanno abituato le cronache della criminalità organizzata - ha la forma dell'acqua («"Che fai?" gli domandai. E lui, a sua volta, mi fece una domanda. "Qual è la forma dell'acqua?". "Ma l'acqua non ha forma!" dissi ridendo: "Piglia la forma che le viene data"»). Prende la forma del recipiente che lo contiene. E la morte dell'ingegnere Luparello si spande tra gli alambicchi ritorti e i vasi inopinatamente comunicanti del comitato affaristico politico-mafioso che domina la cittadina di Vigàta, anche dopo il crollo apparente del vecchio ceto dirigente. Questa è la sua forma. Ma la sua sostanza (il colpevole, il movente, le circostanze dell'assassinio) è più antica, più resistente, forse di maggior pessimismo: più appassionante per un perfetto racconto poliziesco.

Recensione
Pubblicato nel 1994, questo è il primo romanzo della serie incentrata sulle avventure del siciliano Commissario Salvo Montalbano, dal quale è stato tratto anche un omonimo film tv, prodotto dalla Rai nel 2000, con Luca Zingaretti nella parte del Commissario.
Io sono siciliano e le riprese del Commissario Montalbano sono state fatte (e sono ancora girate, visto che ad aprile gireranno nuove puntate) nel mio paese e comunque abito in questa bella provincia siciliana. So bene che Camilleri, invece, ha ambientato le vicende del Commissario nel suo paese, in provincia di Agrigento. Ma posso affermare che Montalbano è il personaggio letterario a me più vicino (in tutti i sensi, non solo geografici). Posso tranquillamente andare a Punta Secca, dove si trova la casa di Montalbano in riva al mare, anche tutti i giorni, visto che è a me vicina. Ogni sera posso guardare, dalla terrazza di casa mia, il faro del paese di Montalbano che illumina la notte. Ho anche assistito ad alcune riprese sia del giovane che dell'originale Commissario, e non vi nascondo che ho fatto anche un provino come comparsa ma poi non mi chiamarono, peccato davvero. Tutta questa premessa per dire semplicemente che ho un attaccamento quasi viscerale a questo bel personaggio che, nonostante i suoi tanti difetti, è umanissimo e onesto. Un grande commissario in un piccolo e sperduto paesino marittimo siciliano.