venerdì 1 ottobre 2021

[Recensione] Il morto di Maigret - Georges Simenon

 


IL MORTO DI MAIGRET || Georges Simenon || Adeplhi || 2012 || 185 pagine

Era ridicolo quel piede senza scarpa, lì sul marciapiede, accanto all’altro con la scarpa di capretto nero. Era nudo, intimo. Non pareva appartenere a un morto. Maigret si allontanò e andò a raccogliere la seconda scarpa, rimasta a sei o sette metri dal corpo.
Dopo non disse più niente. Aspettava fumando. Altri curiosi si avvicinarono al gruppo, commentando a voce bassa. Poi il furgone si fermò vicino al marciapiede e due uomini sollevarono il cadavere. Sotto, il suolo era pulito, senza tracce di sangue.
«Lei ha finito, Lequeux, aspetto il suo rapporto».
Fu allora che Maigret prese possesso del morto. Salì sul furgone accanto all’autista e piantò in asso tutti.
Si comportò così per tutta la notte, e per tutta la mattina seguente: si sarebbe detto che il corpo gli appartenesse, che quel morto fosse il suo morto.

RECENSIONE

Non mi stancherò mai di leggere un buon giallo con protagonista il commissario Maigret, soprattutto quando l'autore, Simenon, come in questo caso, è in stato di grazia. Ho assaporato ogni scena, ogni vicenda, e nonostante la storia ci porterà a conoscenza di episodi e situazioni spiacevoli, vi ho trovato un Simenon in ottima forma. Nella strada Maigret da il meglio di sé: conosce i luoghi, le persone, i bar, la psicologia dei criminali, le loro astuzie, e ci si immerge come una spugna, per comprendere come agirebbero. Ma ci viene descritto anche il rapporto con sua moglie, santa donna, che lo coccola e conosce ogni suo difetto. Un vero giallo, in tutti i sensi, anzi in questo caso si avvicina decisamente al noir, ti fa essere in mezzo alle indagini, ti descrive anche la psicologia dei poliziotti in appostamento, senza farci mancare le sue descrizioni che di tanto in tanto si tramutano in poesia.

Sulla storia non vi dico nulla, starà a voi godervela leggendo questo piccolo capolavoro di Simenon.