sabato 9 ottobre 2021

Abdulrazak Gurnah vince il Premio Nobel per la letteratura 2021

Come ogni anno l'attesa nel conoscere il nome dell'autore che è stato scelto come vincitore del Premio Nobel per la letteratura si fa sempre più incalzante, anche perché ognuno di noi ha degli scrittori che si spera lo possano vincere (io tifo ancora per Haruki Murakami) per poi scoprire che il nome del vincitore è quasi sempre un autore a noi sconosciuto. Questo anno è successo proprio questo, perché a vincere il Nobel per la letteratura 2021 è stato l'autore tanzaniano Abdulrazak Gurnah, con la seguente motivazione: "per la sua "intransigente e compassionevole penetrazione degli effetti del colonialismo e del destino del rifugiato nel divario tra culture e continenti". Egli è nato a Zanzibar, isola della Tanzania, nel 1948 e scrive in lingua inglese (anche se la sua lingua madre è lo swahili). Trasferitosi nel Regno Unito nel 1968 per motivi di studio, ha poi insegnato nelle università dell'Inghilterra e della Nigeria, specializzandosi nei temi del colonialismo. Tra i suoi romanzi sul tema, si ricordano Afterlives, Memory of Departure e The Last Gift. Alcuni fra i più celebri di Abdulrazak Gurnah sono Paradise (1994), che è stato selezionato sia per il Booker Prize sia per il Whitbread Prize, By the Sea (2001), a sua volta selezionato per il Booker Prize e poi finalista al Los Angeles Times Book Award, e Desertion (2005). Tutti e tre sono stati pubblicati in Italia dalla casa editrice Garzanti, rispettivamente con i titoli Paradiso, Il disertore e Sulla riva del mare.

Il suo principale interesse accademico riguarda la scrittura postcoloniale e i discorsi associati al colonialismo, in particolare concernenti l’Africa, i Caraibi e l’India. Ha curato due volumi di saggistica sulla scrittura africana e pubblicato articoli su numerosi scrittori postcoloniali contemporanei, tra cui V. S. Naipaul, Salman Rushdie e Zoë Wicomb. Ha inoltre collaborato come redattore con la rivista Wasafiri dal 1987 e ha supervisionato progetti di ricerca sulla scrittura di autori quali gli stessi Rushdie e Naipaul, G.V. Desani, Anthony Burgess, Joseph Conrad, George Lamming e Jamaica Kincaid.

Paradiso si svolge in Kenia e si apre alla vigilia della prima guerra mondiale. Yusuf ha solo dodici anni quando suo padre lo affida allo Zio Aziz, un ricco mercante. Vicino a Mombasa, nella bottega di Aziz, il ragazzo scopre che non si tratta di suo zio, ma del suo padrone. Venduto per pagare i debiti del padre, è costretto a lavorare duramente. Poi, un giorno, Aziz decide di portarlo con sé per un lungo viaggio all’interno del continente africano. Yusuf conosce così la morte e la violenza, e impara le difficili regole di convivenza di un mondo sull’orlo del conflitto, dove musulmani, missionari cristiani e indiani coesistono in un fragile equilibrio.

A oggi, è il quinto autore africano a vincere il Premio Nobel per la Letteratura, dopo Wole Soyinka (Nigeria, 1986), Naguib Mahfouz (Egitto, 1988), Nadine Gordimer (Sudafrica, 1991) e John Maxwell Coetzee (Sudafrica, 2003). 

Tra i nomi più gettonati che potrebbero vincere il Premio Nobel troviamo Margaret Atwood, Annie Ernaux, Cormac McCarthy, Don Delillo, Haruki Murakami, Joan Didion.

Lo scorso anno a vincere il Nobel per la letteratura fu Louise Glück, per la sua "inconfondibile voce poetica che con austera bellezza rende universale l'esistenza individuale". Louise Glück è nata a New York nel 1943 ed è considerata una delle migliori poetesse viventi. Le sue opere sono state già premiate numerose volte, ad esempio in occasione del Premio Pulitzer per la Poesia del 1993, che l'ha vista trionfare. Tra i suoi componimenti più importanti si ricordano certamente Mattutino, Aprile, Fine dell'Estate e Tramonto.