sabato 3 luglio 2021

[Recensione] Il chiostro degli incurabili - Marco Granato

 


IL CHIOSTRO DEGLI INCURABILI || Marco Granato || 6 gennaio 2015 || 154 pagine

Un viceré spagnolo innamorato di Napoli commissiona un affresco a Giorgio Vasari per la sua nuova reggia. Ne viene fuori un imponente decoro dal sapore alchemico che fungerà da ispirazione per qualcuno che l’alchimia la conosce per davvero. Giambattista Della Porta, scienziato e alchimista, decide di tramandare l’occulto scibile in suo possesso facendo affrescare le volte del luogo che più di ogni altro ama: il Chiostro dell’Ospedale Incurabili a Napoli. In seguito, fornisce indicazioni a un suo discepolo, Giambattista Manso, per instradarlo alla ricerca del sistema per la realizzazione della Pietra Filosofale.
Manso, dopo aver speso ogni energia in suo possesso per individuare il tassello mancante, passa il testimone a un avvocato appassionato di anagrammi, il quale scrive un’opera con l’intento di continuare la catena di sapienza pervenutagli. E grazie a quest’opera, solo un secolo dopo un eruditissimo abate, imbeccato da un architetto borbonico, individua nel Chiostro e nello scritto dell’avvocato, la chiave di volta per la realizzazione alchemica. A sua volta, l’abate lascia una traccia complicatissima per indirizzare le successive generazioni verso il Chiostro, traccia che viene raccolta da due rivoluzionari in cerca di fondi per il loro intento eversivo. E ancora, mezzo secolo dopo, un medico dell’ospedale si imbatte negli indizi lasciati in eredità dai rivoluzionari e coinvolge nella ricerca il suo gruppo massonico.
Una staffetta che si rincorre attraverso quattro secoli fino a giungere alla contemporaneità nella quale il lettore può, liberamente e senza sforzi, controllare di persona le bizzarre corrispondenze suggerite dal libro.

RECENSIONE

Premetto nel dire che non sono un appassionato di tematiche esoterico-alchemiche, ma non posso negare una certa curiosità su alcuni temi che li riguardano. Il mio amico Gaetano, invece, si che conosce bene la "materia" e molte cose le avevo già abbondantemente apprese da lui. Ma il libro non mi è dispiaciuto. Scritto a mo' di reportage storico, da capitolo a capitolo conosceremo come il mito della Pietra Filosofale ha spinto diversi dotto uomini (scienziati, dottori, alchimisti, filosofi, teologi, sacerdoti, frati, studiosi, letterati, viceré, eccetera eccetera) alla chimerica ricerca di questa magica sorta di panacea universale, ossia il tramutare il vil metallo in oro purissimo, e come si sono tramandati i segreti in codici e anagrammi vari, sempre più vicini a trovare la soluzione all'enigma. Si parte dal 1500 (anche se la ricerca era iniziata molti secoli prima) per giungere fino al Novecento, con un finale a sorpresa. Conosceremo personalità realmente esistite come Don Pedro de Toledo, Viceré di Napoli nel 500 e fondatore dell'Ordine Cavalleresco di Santiago de la Espada; Giambattista Della Porta, genio alchimista, filosofo, fondatore dell'Academia Secretorum Naturae; Giovan Battista Manso, aristocratico, fondatore dell'Accademia degli Oziosi; Gennaro Grosso, anagrammista; Carlo Zoccoli, architetto appassionato di matematica (e non solo); Carlo Lauberg, padre scolopio e scienziato; Nunziante Ippolito, dottore dell'Ospedale degli Incurabili e tanti altri personaggi. E, protagonista di tutta la storia, la bellissima Napoli, con i suoi avvolgenti profumi, persone, paesaggi mozzafiato e brulicante di vita. Se siete appassionati di queste tematiche esoteriche-alchemiche-massoniche eccetera, allora vi consiglio la lettura di questo libro.