lunedì 3 maggio 2021

[Recensione] Storia della bambina perduta - Elena Ferrante

 


STORIA DELLA BAMBINA PERDUTA || Elena Ferrante || Edizioni e/o || 29 ottobre 2014 || 451 pagine

Storia della bambina perduta è il quarto e ultimo volume dell'Amica geniale. Le due protagoniste Lina (o Lila) ed Elena (o Lenù) sono ormai adulte, con alle spalle delle vite piene di avvenimenti, scoperte, cadute e "rinascite". Ambedue hanno lottato per uscire dal rione natale, una prigione di conformismo, violenze e legami difficili da spezzare. Elena è diventata una scrittrice affermata, ha lasciato Napoli, si è sposata e poi separata, ha avuto due figlie e ora torna a Napoli per inseguire un amore giovanile che si è di nuovo materializzato nella sua nuova vita. Lila è rimasta a Napoli, più invischiata nei rapporti familiari e camorristici, ma si è inventata una sorprendente carriera di imprenditrice informatica ed esercita più che mai il suo affascinante e carismatico ruolo di leader nascosta ma reale del rione (cosa che la porterà tra l'altro allo scontro con i potenti fratelli Solara). Ma il romanzo è soprattutto la storia di un rapporto di amicizia, dove le due donne, veri e propri poli opposti di una stessa forza, si scontrano e s'incontrano, s'influenzano a vicenda, si allontanano e poi si ritrovano, si invidiano e si ammirano. Attraverso nuove prove che la vita pone loro davanti, scoprono in se stesse e nell'altra sempre nuovi aspetti delle loro personalità e del loro legame d'amicizia. Intanto la storia d'Italia e del mondo si srotola sullo sfondo e anche con questa le due donne e la loro amicizia si dovranno confrontare.

RECENSIONE

Dopo un anno e un mese riprendo e concludo la saga dell'Amica geniale di Elena Ferrante, divorando questa sua ultima fatica che chiude, finalmente, la storia delle due amiche geniali, Lenuccia e Lila.

Come avevo già esposto nelle precedenti recensioni, alla fine ti affezioni a queste due amiche che si cercano, perché sono cresciute assieme e si completano a vicenda. Qua le ritroviamo ormai adulte, quarantenni, coi loro figli e i loro problemi. Elena decide incredibilmente di tornare a vivere a Napoli per meglio scrivere il suo ennesimo romanzo, ma vedremo che ci saranno tanti sviluppi inattesi (molti spiacevoli, come la scomparsa della figlia piccola di Lila, Tina). Stavolta, e penso valga anche per gli altri tre volumi, la protagonista è proprio lei, Raffaella detta Lila: vedremo la sua parabola discendente che la porterà sempre più giù, fino al finale a sorpresa (che non posso svelare, vi lascio col colpo di scena). Diventa sempre più "pazza" e violenta, fino a far scappare la povera Elena che non fa altro che subire da tutti (incluso quel traditore di Nino, in quella famiglia ce l'hanno nel sangue mi sa).

Mi ha lasciato con un bel "ma quindi dunque e allora?", questa conclusione della saga. Rispetto ai precedenti volumi questo mi è piaciuto meno, devo ammetterlo, nonostante sia il meno politicizzato, per così dire. Ma per la bravura della scrittrice non posso che farle i complimenti, perché alla fine, tirando le somme, ti racconta due vite intere, dalla loro fanciullezza fino a quasi alla loro terza età (nel finale avranno più di sessant'anni) e, ripeto, l'ha fatto molto bene, nonostante siano due storie inventate. E poi anche questo volume , soprattutto nella seconda parte, l'ho divorato in poche ore. Forse vengono meno approfondite le personalità dei protagonisti secondari, mentre le vicende che riguarderanno le figlie non mi hanno preso più di tanto.

Concludo dicendo che vi consiglio di leggere la saga, ma il migliore resta con assoluta certezza il primo libro: L'amica geniale.