sabato 26 agosto 2023

[Recensione] Le ricette della signora Tokue - Durian Sukegawa

 


LE RICETTE DELLA SIGNORA TOKUE || Durian Sukegawa || Einaudi || 2013 || 184 pagine

La modesta bottega di dolciumi di Sentarō comincia a prosperare con l'arrivo dell'anziana signora Tokue. Il pasticciere si convince ad assumerla dopo aver assaggiato il suo delizioso e inimitabile an, la confettura di fagioli rossi usata per farcire i dorayaki. Ma Tokue nasconde un segreto ben più inconfessabile della ricetta di una confettura.

Sentarō è un uomo di mezza età, ombroso e solitario. Pasticciere senza vocazione, è costretto a lavorare da Doraharu, una piccola bottega di dolciumi nei sobborghi di Tōkyō, per ripagare un debito contratto anni prima con il proprietario. Da mattina a sera Sentarō confeziona dorayaki - dolci tipici giapponesi a base di pandispagna e an, una confettura di fagioli azuki - e li serve a una clientela modesta ma fedele, composta principalmente da studentesse chiassose che si ritrovano lí dopo la scuola. Da loro si discosta Wakana, un'adolescente introversa, vittima di un contesto familiare complicato. Il pasticciere infelice lavora solo il minimo indispensabile: appena può abbassa la saracinesca e affoga i suoi dispiaceri nel sakè, contando i giorni che lo separano dal momento in cui salderà il suo debito e riacquisterà la libertà. Finché all'improvviso tutto cambia: sotto il ciliegio in fiore davanti a Doraharu compare un'anziana signora dai capelli bianchi e dalle mani nodose e deformi. La settantaseienne Tokue si offre come aiuto pasticciera a fronte di una paga ridicola. Inizialmente riluttante, Sentarō si convince ad assumerla dopo aver assaggiato la sua confettura an. Sublime. Niente a che vedere con il preparato industriale che ha sempre utilizzato. Nel giro di poco tempo, le vendite raddoppiano e Doraharu vive la stagione piú gloriosa che Sentarō ricordi. Ma qual è la ricetta segreta della signora Tokue? Con amorevole perseveranza, l'anziana signora insegna a Sentarō i lenti e minuziosi passaggi grazie ai quali si compie la magia: «Si tratta di osservare bene l'aspetto degli azuki. Di aprirsi a ciò che hanno da dirci. Significa, per esempio, immaginare i giorni di pioggia e i giorni di sole che hanno vissuto. Ascoltare la storia del loro viaggio, dei venti che li hanno portati fino a noi». Come madeleine proustiane, i dolcetti giapponesi diventano un pretesto per i viaggi interiori di Sentarō e Tokue, fra i quali si instaura un legame profondo che lascia emergere segreti ben più nascosti e ferite insanabili. Con l'autunno, però, un'ombra cala sulla piccola bottega sotto al ciliegio: quando il segreto di Tokue viene alla luce, la clientela del negozio si dirada e la donna, costretta a misurarsi di nuovo con il pregiudizio e l'ostracismo sociale che l'ha perseguitata per tutta la vita, impartirà a Sentarō e Wakana la lezione più preziosa di tutte. Le ricette della signora Tokue è una favola moderna sull'amicizia, la libertà e la resilienza. Un'ode alla vita di palpabile sensualità che ci insegna a trovare la grazia nell'inaspettato e la felicità nelle piccole cose.

RECENSIONE

Questa è la storia di Sentaro, un pasticcere di dorayaki (piccoli dolcetti giapponesi simili ai pancakes ripieni di marmellata di fagioli azuki) disilluso dalla vita che un giorno fa uno strano incontro con una signora anziana che vorrebbe lavorare con lui. Prima rifiuta, poi decide di assumerla e si accorgerà che la signora Tokue è una bravissima pasticcera, soprattutto crea la migliore marmellata di fagioli azuki che abbia mai assaggiato. Da quel momento conoscerà il passato terribile che questa signora ha dovuto vivere (anzi, subire) e si instaurerà un legame tra i due come una madre e un figlio. 

Prima opera che leggo di questo autore giapponese, Durian Sukegawa, che ci insegna che non bisogna mai fermarsi alle apparenze e che le sconfitte che purtroppo spesso ci riserva la vita devono essere viste come dei punti in cui ricominciare a vivere, perché la vita è sì breve, ma come i fiori di ciliegio che cadono dai rami degli alberi ci inebriano con la loro bellezza che bisogna godere. Impossibile non commuoversi ascoltando la storia della signora Tokue, della segregazione che ha subito durante la malattia, la storia d'amore con suo marito, la sua dolcezza che contagia tutti. Ma è anche una storia di speranza, di credere in quello che si fa, di riscoprire il senso della vita. 

Come ho riscontrato nella lettura di altri autori giapponesi, emerge la delicatezza della narrazione, come ben riescono a pennellarci le emozioni che provano i vari protagonisti, e ci lascia un messaggio: non è mai tardi per inseguire i propri sogni, qualunque cosa ci possa accadere nel bene o nel male. 

Per gli amanti dei dolci giapponesi, la descrizione della preparazione della marmellata da parte della signora è quasi una poesia.