venerdì 20 ottobre 2023

[Recensione] Le avventure del barone di Münchhausen - Rudolf Eric Raspe

 


LE AVVENTURE DEL BARONE DI MÜNCHHAUSEN || Rudolf E. Raspe || Crescere Edizioni || 2017 || 144 pagine

Tutti conoscono di nome questo personaggio fantastico che viaggiava a cavallo di una palla di cannone. Ma questa è solo una delle tante imprese impossibili compiute da questo eroe romantico, per cui tutto è possibile.

RECENSIONE

Di tanto in tanto mi concedo una rilettura e questa volta è toccato a questo classico della letteratura umoristica e satirica. Bisogna innanzitutto dire che un barone di Münchhausen è veramente esistito e si chiamava Karl Friedrich Hieronymus von Münchhausene e visse nel 1700 e anche lui era un militare e anche lui visse in Russia e combatté contro i turchi come il protagonista del romanzo. Congedatosi, nel 1760 si ritirò con la moglie Jacobine von Dunten nel suo castello di Bodenwerder, in Bassa Sassonia, divenendo localmente famoso per l’abitudine di intrattenere i suoi ospiti raccontando inverosimili peripezie a suo dire occorsegli nel corso della sua lunga ed esotica carriera militare.

La prima pubblicazione di queste strampalate avventure terminava con le avventure del barone in Russia, ma visto il grande successo di pubblico che ebbe si decise di ripubblicarlo con capitoli aggiuntivi: le avventure di mare e il viaggio sulla Luna. Gli altri capitoli successivi, che troviamo in questa edizione, si dice che non siano stati scritti dall'autore originale ovvero Rudolf Erich Raspe ma da Gottfried August Bürger. Insomma, per farvi capire, in soli tre anni (dal 1785 al 1788) di questa opera sono uscite dieci edizioni in tre lingue.

Descrivere o recensire questa opera credo sia impossibile perché si tratta del barone stesso che racconta ai suoi commensali e amici le sue strampalate avventure, e quindi ci troviamo di fronte ad aneddoti, scene di caccia, racconti fantastici ed esagerati di battaglie, disavventure, peripezie e viaggi su luoghi assurdi che spesso ci ricordano le avventure di Gulliver. Il lettore moderno si troverà abbastanza spiazzato da questa accozzaglia di eventi strampalati e di queste infinite scene di caccia (a me molte hanno urtato, visto che in passato uccidere animali era considerato un passatempo per ritemprarsi l'anima, pensate un po' come è cambiata per fortuna in meglio la sensibilità verso quelle povere creature ammazzate a sangue freddo nel loro habitat naturale) o episodi inverosimili come lui che scende dalla Luna costruendosi una corda e legandola alla punta del satellite per poi cadere, perché si spezza, e formare un cratere sulla Terra.

Vi è, tra le tante avventure, una parte in cui il barone crea una vera e propria squadra che oggi potrebbe ricordare a noi gli Avengers, ovvero persone con dei superpoteri: ricordo ad esempio un tizio che col fiato gonfia le vele della nave e sbaraglia i nemici che li inseguivano.

Se ti consiglio di leggere questo libro? Ma certo, però ripeto devi lasciarti trascinare dalla follia e dal piacere che essa può portare, elimina ogni logica perché molte leggi della fisica verranno sconvolte.

Comunque, ricordiamoci che tutte le avventure che ci vengono narrate in questo testo non sono per niente delle frottole, e a metterci la faccia, anzi, la firma sono tre personaggi molto credibili: Gulliver, Sinbad e Aladino! O almeno così ci viene riportato nella prefazione.