giovedì 19 giugno 2025

[Recensione] La luce dell'impero - Marco Buticchi

 


LA LUCE DELL'IMPERO || Marco Buticchi || Longanesi || 2017 || 448 pag.

"XIX secolo". Austria e Francia sono acerrime nemiche sui campi di battaglia. Perché allora Massimiliano d'Asburgo, per volere dell'avversario di sempre Napoleone III, viene nominato imperatore del Messico, un paese oggetto da tempo di violentissime rivolte? Massimiliano è un sovrano illuminato, amante delle meraviglie della natura e desideroso d'apprendere. Perché, nei suoi diari di viaggio, non parla dell'acquisto di due diamanti considerati ancor oggi i più grandi e preziosi mai estratti nel nostro emisfero? "Ai giorni nostri". Una banale avaria costringe Oswald Breil e Sara Terracini, in crociera a bordo del loro yacht "Williamsburg", a riparare in un porto appena a sud di Tijuana, Messico. A pochi metri di distanza dall'approdo, viene ucciso un giudice che aveva fatto parte del pool antinarcos messicano. Il giudice, scopriranno Oswald e Sara, stava cercando di comunicare proprio con loro prima di cadere vittima della criminalità organizzata. Ma i cartelli della droga, si sa, non perdonano e Oswald Breil è una pedina scomoda. L'inestricabile matassa della storia spesso gioca incomprensibili scherzi, collegando fatti lontani nel tempo e nello spazio con un impercettibile filo. I diamanti di Massimiliano sono stati, secoli prima, le basi sulle quali costruire un impero all'apparenza legittimo, ma grondante di sangue innocente. L'unica luce che brilla sull'oscurità di uomini senza scrupoli è quella che un enorme diamante giallo di 33 carati - il Maximilian II - è capace di riflettere. Una pietra sulla quale grava un'antica maledizione e che emana bagliori sinistri, capaci di offuscare persino "La luce dell'impero".

RECENSIONE

Della serie di Sara Terracini & Oswald Breil avevo letto il primo romanzo, ovvero Le pietre della luna, mi era piaciuto, in questo caso ci troviamo di fronte alla loro undicesima avventura.

La storia inizia con un bel colpo di scena: la morte di Oswald Breil (non è uno spoiler, avviene tutto nelle prime tre pagine!) e Sara piangente che va a riconoscere il cadavere. Ma sarà davvero morto? I nostri protagonisti si trovavano a bordo del loro yacht Williamsburg in un porto a sud di Tijuana, in Messico, perché l'imbarcazione aveva subito un'avaria ed era in corso di riparazione. Coincidenza vuole che a pochi passi da loro viene assassinato un giudice che faceva parte di un pool antinarcos messicano. Da quel momento i nostri iniziano ad indagare sui cartelli della droga, rischiando più volte la vita. E scopriremo un legame con i diamanti di Massimiliano d'Amburgo che nel XIX secolo venne nominato imperatore del Messico.

Buticchi si riconferma un bravo scrittore di avventura e ricorda un po' lo stile di Clive Cussler, ovvero ci presenta una storia del passato e contemporaneamente ci fa vivere un'avventura al presente.


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