venerdì 16 luglio 2021

[Recensione] Pace eterna - Joe Haldeman

 


PACE ETERNA || Joe Haldeman || Mondadori || febbraio 2011 || 419 pagine

Anno 2043: guerre sub-nucleari devastano la Terra e i robot telecomandati che massacrano con implacabile efficienza militari e civili preparano il genocidio. Ma due giovani scienziati - Julian Class e Amelia Harding - stanno per fare la scoperta che cambierà tutto. L'arma assoluta, l'arma capace di distruggere non solo il pianeta, ma l'universo intero. Deterrente che tutti aspettavamo o terribile incubo? Il romanzo, ispirato ai temi di Guerra eterna, ha vinto il premio Hugo nel 1998 e ritorna qui in una nuova, accurata traduzione.

RECENSIONE

Rispetto a Guerra Eterna (del quale questo non è il prequel e nemmeno il sequel, seppur il protagonista, anche qua, è un soldato) Haldeman ci narra ancora una volta di un futuro non troppo lontano dove si vive in guerra continua. Rispetto al suo capolavoro, Guerra Eterna, questo Pace Eterna è molto inferiore, ma non è da buttare. Anche se l'autore, come si suol dire in questi casi, c'ha perso la mano, e ad un certo punto avevo quasi deciso di interromperlo.
Cosa accade in questo romanzo? Siamo nel 2043 dove si sta infatti combattendo un conflitto definito subnucleare. I paesi ricchi usano guerrieri meccanici definiti "Unità Combattente Remota di Fanteria" o, più comunemente Soldierboy, enormi armature controllate a distanza da un operatore mediante un collegamento neurale. L'assenza di umani sul campo di battaglia permette di ridurre le perdite pur operando sul territorio, mentre i ribelli, eterogeneo fronte definito collettivamente "Ngumi" (pugno in swahili), impiegano tattiche di guerriglia e terrorismo. Nonostante la superiorità tecnologica occidentale il conflitto non sembra essere prossimo alla fine, anzi si allarga ogni giorno di più e il numero di vittime continua ad aumentare, perlomeno tra i ribelli. Julian Class è uno dei tanti operatori di soldierboy, il suo è un lavoro quasi privo di rischi fisici (perlomeno all'inizio del romanzo), ma le tensioni psicologiche a cui è sottoposto sono terribili. Julian riesce comunque a condurre un'esistenza normale, ha una relazione con Amanda Harding, ma tiene nascosto questo rapporto in quanto lei è bianca e lui di colore, cosa che potrebbe creare dei problemi, dato il risorgere del razzismo nel sud degli Stati Uniti. Julian e Amanda sono scienziati, nonostante lui sia stato richiamato, entrambi insegnano fisica e lei è impegnata nel ciclopico Progetto Giove, un ambizioso esperimento che si propone di indagare le fasi iniziali della creazione dell'universo. Non si può dire che la loro sia un'esistenza tranquilla, ma le cose peggiorano improvvisamente quando due straordinarie scoperte, una relativa al Progetto Giove e l'altra alla connessione degli operatori di soldierboy, li mettono in una situazione di estremo pericolo: stretti tra una catastrofe globale e una setta di pericolosi fanatici Julian e Amanda dovranno lottare per la propria vita e per quella di tutta l'umanità.
Lo consiglio solo agli appassionati.