mercoledì 11 agosto 2021

[Recensione] Lezioni spirituali per giovani samurai - Yukio Mishima

 


LEZIONI SPIRITUALI PER GIOVANI SAMURAI || Yukio Mishima || Feltrinelli || 2006 || 126 pagine

Yukio Mishima era convinto che la verità può essere raggiunta solo attraverso un processo intuitivo in cui pensiero e azione si trovano uniti. Questa filosofia di vita gli derivava dal pensiero di Wang Yang Ming (1475-1529) e dall'etica dei samurai che a esso si ispirava. L'ideologia dei guerrieri antichi era, per Mishima, l'essenza stessa della "giapponesità", della sua natura più vera. Alla fine degli anni sessanta, egli risolse, o credette di risolvere, i suoi dilemmi esistenziali, che così mirabilmente aveva rappresentato nei suoi romanzi, con una scelta para-militare: contrapponendo il "linguaggio della carne" al linguaggio delle parole.

RECENSIONE

Il libro è formato da cinque saggi dello scrittore, morto suicida per un ideale politico, Yukio Mishima (celebre per l'autobiografia "Confessioni di una maschera"), una delle personalità più controverse ed emblematiche del Giappone moderno. Questa raccolta di suoi scritti è la prima opera che leggo di lui, e sinceramente sono curioso di leggere anche altro, come la già citata biografia.
Questo libro è formato dalle seguenti parti:
1) LEZIONI SPIRITUALI PER GIOVANI SAMURAI (saggio), dove l'autore riflette e fa le proprie considerazione su varie tematiche come la vita, il piacere, il corpo, sul mantenere la parola data, eccetera.
2) L'ASSOCIAZIONE DEGLI SCUDI (scritto minore), dove parla della associazione da lui fondata, un piccolo esercito di cento persone (che lui definisce veri guerrieri), un vero e proprio esercito pronto ad intervenire in qualsiasi momento. Crea questo esercito proprio perché disgustato da un Giappone debole e incapace, asservito al potere degli Stati Uniti. Il suo sogno è realizzare una restaurazione del Giappone imperiale.
3) INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA DELL'AZIONE (saggio);qua Mishima discute assolutamente in modo politico e cita spesso i movimenti studenteschi, una sorta di pamphlet politico.
4) I MIEI ULTIMI VENTICINQUE ANNI (articolo);
5) PROCLAMA, che lesse il 25 novembre 1970, pochi istanti prima di suicidarsi).
Con queste lezioni Mishima intende formare una nuova generazione di samurai, che ridia vigore al termine "samurai", eccessivamente stravolto dalle trasformazioni del folklore nell'apertura del Giappone all'Occidente, da lui sempre contestata (e odiata). Partendo da questo intento, che porta dapprima l'autore a discorrere di arte, di bellezza dei corpi (rifiutando peraltro il disprezzo buddhista per il fenomenico e la materia), del ruolo della tradizione e del rispetto degli anziani, ben presto passa ad argomentare una corposa critica al Giappone moderno e ai costumi delle nuove generazioni, osservate e discusse con occhio critico.