mercoledì 23 settembre 2020

[Recensione] Splendido visto da qui - Walter Fontana

 


SPLENDIDO VISTO DA QUI | Walter Fontana | Giunti | 5 giugno 2014 | 224 pagine

Un regime totalitario ha abolito il concetto di futuro perché genera troppa ansia nella popolazione. Il territorio è quindi diviso in enormi zone militarizzate (anni '60, '70, '80, '90, Anni Zero), dove ognuno, inebetito e felice, vive a ripetizione il proprio decennio preferito. Ripetitivo dunque? No: rassicurante. Il futuro dà da pensare, inquieta, provoca tensione, per cui è stato semplicemente abolito. ("Tagliare i ponti col futuro" è il nome che i cervelloni del Governo Centrale hanno dato a tutta l'operazione). Una ragazza coraggiosa tenta di scappare da questa gabbia spazio-temporale per scoprire com'è il futuro vero. La vicenda è narrata da un piccolo spazzino al servizio della dittatura, che man mano si convince ad aiutare la ragazza in fuga. 

RECENSIONE

Una donna dentro un cassonetto dei rifiuti. Questa è la copertina del romanzo "Splendido visto da qui" di Walter Fontana che mi ha colpito e mi ha portato alla lettura del medesimo. E scopri una storia distopica dove il mondo è diviso in cinque aree temporali (per eliminare la paura del futuro) che rivivono e ricominciano ogni dieci anni: anni 60, 70, 80, 90 e 00 (con al centro il Quartier Generale, utilizzato dagli spazzini e i responsabili). Ogni persona può scegliere in quale decade vivere per sempre, ma una volta scelta non puoi più cambiarla. Gli unici autorizzati ad attraversare tutte le diverse decadi sono gli spazzini, e infatti il protagonista è uno di essi, Leo, che un bel giorno trova una ragazza nascosta in un frigorifero Zoppas e scopre essere una Traveller, ovvero una che trasgredisce le regole perché trasporta oggetti in decadi diverse (ad esempio un gelato degli anni 00 non può trovarsi negli anni 60) e della quale, naturalmente, si innamora. Da questo momento la vita monotona di Leo cambia e gli si aprono gli occhi, capendo che vivono tutti quanti in una dittatura mascherata e dove nessuno di loro aspira ormai alla libertà, insita in ogni essere umano.

Interessante romanzo di fantascienza scritto da un italiano (incredibile ma vero!) pieno di ironia e di riflessioni sul nostro presente e sul rischio che la società sta diventando troppo globalizzata al punto che pensiamo tutti la stessa cosa e perdiamo la nostra personalità. Potrebbe ricordare il mitico capolavoro di Bradbury Fahrenheit 451.

Addio!

Come ogni bella storia, anche quella di questo blog termina qua. Era giusto spiegare il motivo. Questo blog voleva essere un semplice luogo ...