venerdì 10 giugno 2022

[Recensione] Treni strettamente sorvegliati - Bohumil Hrabal

 


TRENI STRETTAMENTE SORVEGLIATI || Bohumil Hrabal || e/o || 1990 || 120 pagine

Molti conoscono la tenera storia del giovane Miloš ferroviere in una stazioncina dell’Europa centrale, per averla vista in un film che vinse l’Oscar nel 1966.
Miloš, Charlot boemo, diventa adulto tra i propri insuccessi amorosi e gli scintillanti successi del capo-manovra Hubička (che stampa timbri sulle chiappe della telegrafista), tra il ricordo del nonno che voleva fermare i tank con l’ipnosi e quella bomba, quella “cosina” che lui, Miloš, deve infilare nel treno dei nazisti.

Recensione

Seconda opera che leggo di Hrabal dopo Una solitudine troppo rumorosa (che consiglio!). Il protagonista è un giovane ferroviere (apprendista manovratore) boemo di una piccola stazioncina di provincia e siamo in piena seconda guerra mondiale, durante l'occupazione nazista della Cecoslovacchia. Perlopiù passano treni militari carichi di munizioni e soldati. Il capostazione alleva piccioni, anzi linci polacche, e il capomanovra ama timbrare le chiappe della telegrafista di notte.

Un romanzo breve che sembra quasi una fiaba, che consiglio caldamente. Bellissima la scena in cui tiene la mano del tedesco morto dopo la sparatoria.