venerdì 20 agosto 2021

[Recensione] L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio - Haruki Murakami

 


L'INCOLORE TAZAKI TSUKURU E I SUOI ANNI DI PELLEGRINAGGIO || Haruki Murakami || Einaudi || 20 maggio 2014 || 263 pagine

Quando vieni tradito dagli unici amici che hai, quando all'improvviso le persone piú care ti voltano le spalle senza una spiegazione, nel tuo cuore si spalanca un abisso dentro il quale è facile precipitare. Tazaki Tsukuru ha convissuto con il dolore di quell'abbandono per troppo tempo. Dopo sedici anni capisce che non può nascondersi per sempre: deve rintracciare gli amici della giovinezza e scoprire il motivo di quel gesto. Ma piú di tutto deve scoprire chi è veramente Tazaki Tsukuru. Il nuovo romanzo di Murakami Haruki è una meditazione sulla natura della felicità, sull'amicizia e il desiderio. Sul prendere coscienza di una cosa: che iniziamo a vivere davvero soltanto quando iniziamo a morire un po'.

RECENSIONE

Murakami fa centro un'altra volta e continua a folgorarmi e a ispirarmi, posso dire che è stato l'autore che mi ha cambiato non solo modo di vedere la vita e tutto il resto (salmoni inclusi), ma che continua a farmi riflettere sulle storie che ci pennella. Grandioso autore, che si merita il Nobel per la Letteratura. Stavolta con questo romanzo, che sicuramente segue le linee di Norwegian Wood, ci presenta la vita trista e solitaria di Tazaki Tsukuru, un ignegnere che progetta stazioni ferroviarie a Tokyo (naturalmente) e che, ad un certo punto della sua vita, si è ritrovato cacciato fuori dal gruppo dei suoi più fedeli amici, senza riuscire a capire per quale recondito motivazione. E allora, dopo aver superato una dura crisi esistenziale (stava addirittura arrivando a suicidarsi), si mette in un vero e proprio pellegrinaggio alla ricerca degli amici del liceo, per capire appunto per quale motivo venne cacciato. E non aggiungo altro, se non il piacere di rileggere questo romanzo.