sabato 21 maggio 2022

[Recensione] L'uomo di Pietroburgo - Ken Follett

 


L'UOMO DI PIETROBURGO || Ken Follett || Mondadori || 1994 || 336 pagine

Londra, 1914. l'impero britannico sta vivendo la sua ultima lunga estate. La Germania si prepara alla guerra e l'Inghilterra cerca disperatamente alleati. La soluzione sembra poter venire dalla Russia. Churchill, primo lord dell'ammiragliato, si reca da lord Stephen Walden per ottenere il suo aiuto. Il giovane principe Aleksey Orlov, nipote dello zar Nicola, sta per giungere a Londra per dei colloqui segreti, e lord Walden nonsolo lo ospiterà, ma rappresenterà l'Inghilterra al tavolo delle trattative. Ma ci sono altre persone interessate alla presenza a Londra del principe Orlov: Charlotte, la figlia dei Walden, caparbia e idealista; Basil Thomson, capo della sezione speciale, e soprattutto Feliks Ksessinsky, l'anarchico russo, l'uomo senza paura venuto da Pietroburgo. Via via che le trattative si protraggono, i destini di questi personaggi s'intrecciano ineluttabilmente e, mentre l'Europa si prepara alla catastrofe della guerra, si svolge l'ultima tragedia familiare che sconvolgerà l'esistenza di lord Walden.

Recensione

Prima opera che leggo di Ken Follett. Siamo agli albori della Prima guerra mondiale a Londra e Churchill chiede aiuto a Lord Stephen Walden, visto che conosce il principe Orlov, nipote dello zar russo Nicola, per trattare un'alleanza (l'impero britannico è alla disperata ricerca di alleati per contrastare l'assalto della Germania). Ma un anarchico russo, Feliks, tenterà di assassinarlo e altri segreti verranno fuori dal passato.

Devo dire che mi è piaciuta questa opera giovanile di Follett, e sicuramente leggerò altre sue opere più celebri. Non ho altro da aggiungere, perché la storia si srotola pian piano lasciando sempre più a bocca aperta. Un buon esempio di romanzo thriller con storia d'amore che non guasta.