venerdì 10 luglio 2020

[Recensione] Anime di vetro - Maurizio de Giovanni

Titolo: Anime di vetro
Sottotitolo: Falene per il commissario Ricciardi
Autore: Maurizio de Giovanni
Editore: Einaudi
Collana: Stile Libero Big
Serie: Commissario Ricciardi #8
Pubblicazione: 30 giugno 2015
Genere: giallo
Pagine: 327
Prezzo: 14,50 euro

Quarta di copertina
Nel vuoto della più profonda crisi, Ricciardi sente che non riesce ad aprirsi alla vita. Che cosa gli ha impedito finora di accogliere l'amore di Enrica, o quello di Livia? C'è poi grande bonaccia in città sul fronte del crimine, e lui non trova soddisfazione in casi da nulla. Quando la bellissima, altera Bianca, contessa di Roccaspina, gli chiede di indagare su un omicidio già ufficialmente risolto da mesi, il commissario deve decidere se seguire o no il proprio istinto e accettare di condurre, per la prima volta, una indagine non autorizzata. Di tempo ne avrebbe. E se c'è di mezzo una ingiustizia, bisogna mettervi riparo. Maione, via via più preoccupato per lui, si mette in testa di proteggerlo da sé stesso e nel suo zelo diventa il centro di una esilarante galleria di apparizioni del mondo della strada: come Bambinella, qui in stato di grazia. In un crescendo implacabile che esalta intorno a Ricciardi il vigore di tutti i personaggi, vecchi e nuovi, pieghe della narrazione avventurose o buffe aspettano il lettore a ogni passo. Il commissario viene coinvolto dalla vicenda come non avrebbe mai creduto. E nello scrutare al tempo stesso la propria anima, in cerca di una possibilità di nuova vita, sottovaluta forse i pericoli che lo circondano. Qualcuno lo ha messo nel mirino e aspetta solo che Ricciardi faccia un passo falso.

Recensione
Prima opera di Maurizio De Giovanni che leggo.
Il commissario Ricciardi indaga su un caso di omicidio dichiarato chiuso: il colpevole, reo confesso, è in carcere a scontare la sua pena, ma la moglie del presunto omicida crede che in realtà egli sia innocente e chiede al commissario di vederci chiaro.
L'autore ci descrive e presenta un commissario molto solitario e riflessivo, e forse anche per questo all'inizio non riuscivo ad entrare nella sua mente e nella storia. Col tempo mi sono non dico affezionato, ma mi è diventato quasi simpatico. De Giovanni scrive bene e si vede.
Peccato aver scoperto in ritardo (già in lettura) che questo romanzo è l'ottavo delle serie del commissario Ricciardi. Di solito preferisco iniziare dal primo.