lunedì 11 novembre 2019

[Recensione] Il viaggio di Tuf - George R. R. Martin

Titolo: Il viaggio di Tuf 
Titolo originale: Tuf Voyaging
Autore: George R. R. Martin
Traduttore: Gaetano Luigi Staffilano
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 29 ottobre 2013
Anno di uscita originale: 1986
Genere: fantascienza, racconti
Pagine: 387
Prezzo: 15 euro

Quarta di copertina
Haviland Tuf, ovvero il viaggiatore delle stelle. Ma non aspettatevi un baldanzoso astronauta il cui fisico aitante viene messo in risalto da un'attillata tutina spaziale. No, il signor Tuf è proprio come non te l'aspetteresti. Altissimo, pelato, pallido, decisamente sovrappeso, e soprattutto molto, molto flemmatico. Vegetariano convinto, amante dei gatti, ecologista militante, per uno scherzo del destino si trova a comandare un enorme vascello, l'Arca, l'ultima nave inseminante dello svanito Corpo Genieri Ecologici. Be', non proprio a comandare, visto che ne è anche l'unico occupante non felino... A bordo dell'Arca, trenta chilometri di lunghezza, Tuf vaga per la galassia alla ricerca di mondi in pericolo cui offrire i propri servigi. E si trova ad affrontare alcuni dei più terribili "cattivi" che l'universo abbia mai conosciuto... Dalla geniale penna di George R. R. Martin, una profetica raccolta di storie che affrontano temi "importanti", come la minaccia ambientale e i pericoli del potere assoluto, animata da un umorismo nero e irresistibile. 

Recensione
Il viaggio di Tuf è una raccolta di sette racconti di George R.R. Martin ma si potrebbe definire anche un romanzo "a puntate".
Questa opera è formata dai seguenti racconti:

1- La stella del morbo (The Plague Star, 1985)
2- Pani e pesci (Loaves and Fishes, 1985)
3- Guardiani (Guardians, 1981)
4- Fare il bis (Second Helpings, 1985)
5- Una bestia per Norn (A Beast for Norn, 1986)
6- Chiamatelo Mosé (Call Him Moses, 1978)
7- Manna dal cielo (Manna fron Heaven, 1985)

Penso che la maggior parte di noi conoscono Martin per aver creato la saga fantasy delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, ma pochi, pochissimi sanno che egli, molti anni prima, aveva già scritto dei racconti di fantascienza, come appunto i racconti di questa raccolta. Ed è stata una scoperta davvero inaspettata e ben accetta, a mio modesto parere.

[Recensione] Caino - José Saramago

Titolo: Caino 
Titolo originale: Caim
Autore: José Saramago
Traduttrice: Rita Desti
Editore: Feltrinelli
Data di pubblicazione: febbraio 2012
Anno di uscita originale: 2009
Genere: romanzo ironico
Pagine: 142
Prezzo: 8 euro

Quarta di copertina
A vent'anni dal "Vangelo secondo Gesù Cristo", José Saramago torna a occuparsi di religione. Se in passato il premio Nobel portoghese ci aveva dato la sua versione del Nuovo Testamento, ora si cimenta con l'Antico. E sceglie il personaggio più negativo, la personificazione biblica del male, colui che uccide suo fratello: Caino. Capovolgendo la prospettiva tradizionale, Saramago ne fa un essere umano né migliore né peggiore degli altri. Il dio che viene fuori dalla narrazione è un dio malvagio, ingiusto e invidioso, che non sa veramente quello che vuole e soprattutto non ama gli uomini. È un dio che rifiuta, apparentemente solo per capriccio e indifferenza l'offerta di Caino, provocando così l'assassinio di Abele. Il destino di Caino è quello di un picaro che viaggia a cavallo di una mula attraverso lo spazio e il tempo, in una landa desolata agli albori dell'umanità. Ora da protagonista, ora da semplice spettatore, questo avventuriero un po' mascalzone attraversa tutti gli episodi più significativi della narrazione biblica: la cacciata dall'Eden, le avventure con l'insaziabile Lilith, il sacrificio di Isacco, la costruzione della Torre di Babele, la distruzione di Sodoma, l'episodio del vitello d'oro, le prove inflitte a Giobbe, e infine la vicenda dell'arca di Noè. Riscrittura ironica e personale della Bibbia, invenzione letteraria di uno scrittore nel pieno della maturità, compone un'allegoria che mette in scena l'assurdo di un dio che appare più crudele del peggiore degli uomini.

Recensione
Saramago, in quest'opera, ci mostra (coi suoi occhi) l'ingiustizia del Dio dell'Antico Testamento, e si potrebbe definire un romanzo-saggio che non fa altro che parodiare la Bibbia e potrebbe far indispettire i lettori credenti. Per svelarci questo dio cattivo, violento, indifferente, cinico, spesso ozioso e silente, che lascia morire persone innocenti (vedi i bambini di Sodoma e Gomorra o il diluvio universale) l'autore utilizza come protagonista Caino il fratricida, colui che ha ucciso suo fratello Abele. Sarà infatti lui il protagonista del romanzo il quale non farà altro che viaggiare nel tempo e vivere, in prima persona, tutte le più importanti vicende dell'Antico Testamento, dalla Torre di Babele al Diluvio Universale, dalle disgrazie occorse a Giobbe ad Abramo a cui viene ordinato di immolare sull'altare il suo unico figlio, Isacco.

[Recensione] Zia Mame - Patrick Dennis

Titolo: Zia Mame 
Titolo originale: Auntie Mame: An Irreverent Escapade
Autore: Patrick Dennis
Traduttore: Matteo Codignola
Editore: Adelphi
Data di pubblicazione: 17 giugno 2009
Anno di uscita originale: 1955
Genere: racconti
Pagine: 380
Prezzo: 19,50 euro

Quarta di copertina
Immaginate di essere un ragazzino di undici anni nell'America degli anni Venti. Immaginate che vostro padre vi dica che, in caso di sua morte, vi capiterà la peggiore delle disgrazie possibili, essere affidati a una zia che non conoscete. Immaginate che vostro padre – quel ricco, freddo bacchettone – poco dopo effettivamente muoia, nella sauna del suo club. Immaginate di venire spediti a New York, di suonare all'indirizzo che la vostra balia ha con sé, e di trovarvi di fronte una gran dama leggermente equivoca, e soprattutto giapponese. Ancora, immaginate che la gran dama vi dica «Ma Patrick, caro, sono tua zia Mame!», e di scoprire così che il vostro tutore è una donna che cambia scene e costumi della sua vita a seconda delle mode, che regolarmente anticipa. A quel punto avete solo due scelte, o fuggire in cerca di tutori più accettabili, o affidarvi al personaggio più eccentrico, vitale e indimenticabile che uno scrittore moderno abbia concepito, e attraversare insieme a lei l'America dei tre decenni successivi in un foxtrot ilare e turbinoso di feste, amori, avventure, colpi di fortuna, cadute in disgrazia che non dà respiro – o dà solo il tempo, alla fine di ogni capitolo, di saltare virtualmente al collo di zia Mame e ringraziarla per il divertimento. Per fortuna sua, e dei lettori, Patrick ha scelto la seconda opzione, e scritto questo libro tuttora leggendario. Non è certo che Dennis volesse inventarsi, come è stato detto, un’alternativa americana a Mary Poppins: ma lo è che chi arriva all’ultima pagina, e vede zia Mame partire per un nuovo viaggio, ha la sensazione di separarsi dalla parte più lieve, libera e felice di sé.

Recensione
Libro scelto dal gruppo di lettura di cui faccio parte, e devo dire che è stata una piacevole scoperta leggere le avventure dell'eccentrica ma simpatica zia Mame.

Un orfano viene affidato a sua zia che vive a New York e con lei vivrà gioie e dolori. Questa, in sintesi, la trama di questo romanzo partorito dalla ironica immaginazione di Patrick (alias Edward) il quale ci regala una storia divertente, ironica, dove il centro di tutto è sempre lei, quell'eccentrica, sopra le righe, affascinante, conturbante, intelligente, anticonformista zia d'America. Il romanzo è diviso in racconti (ogni capitolo è un racconto della durata circa di 35 e/o 45 minuti di lettura) e vivremo assieme ai due protagonisti, la zia e il suo nipote del cuore, le loro vite dagli anni 20 fino ai 50 (guerra inclusa, naturalmente). Se dovessi scegliere un aggettivo riferito alla zia direi scoppiettante!