RECENSIONE
Stavolta il nostro commissario Maigret si concede una breve vacanza in America, esattamente nella metropoli che non dorme mai: la Grande Mela, New York! In realtà non si fa quel lungo viaggio in nave solo per fare una vacanza ma per accompagnare Jean Maura, figlio di un ricco uomo d'affari perché crede che suo padre sia in pericolo. Non appena sbarca a New York, il figlio sparisce nel nulla e così Maigret decide di andare a trovare suo padre. Durante la sua permanenza incontra un vecchio amico dell'FBI col quale, indagando sul passato di questo ricco signore, scopre che da giovane era povero e viveva nel Bronx assieme a un amico violinista ed erano innamorati di una ragazza, Jessie. Allora capisce che bisogna scavare nel passato del ricco Maura per scoprire la verità.
Continuano le indagini di Maigret ormai in pensione e lo ritroviamo sempre più spaesato ma senza perdere il suo fiuto investigativo. Ancora una volta scoprirà la verità e sbroglierà la complicata matassa del giallo mettendosi nei panni dei protagonisti delle vicende, come è suo solito fare.
E niente, anche questo Maigret non l'ho digerito bene, così come è stato con l'ultimo che avevo letto, La furia di Maigret.
Curiosità: Maigret va al cinema a New York a vedere un film comico di Stanlio e Ollio.