mercoledì 27 ottobre 2021

[Recensione] L'arte del romanzo - Milan Kundera

 


L'ARTE DEL ROMANZO || Milan Kundera || Adelphi || 1988 || 228 pagine

In sette testi relativamente indipendenti ma collegati come altrettante tappe di un singolo saggio, Kundera ci parla di quella creatura singolare, imprevedibile, grandiosa e delicata che è il romanzo europeo («arte nata come eco della risata di Dio»). Il suo discorso scavalca con sicurezza ogni pretesa di rigido inquadramento teorico e si dedica invece a un’analisi amorosa di ciò che il romanzo, creatura polimorfa, diventa nelle mani di scrittori così diversi come Kafka e Cervantes, Broch e Tolstoj, Gombrowicz e Flaubert, Diderot e Musil, Rabelais e Sterne – e infine Kundera: perché qui si troveranno i due testi dove Kundera ha detto l’essenziale per chi vuole accedere al segreto dei suoi romanzi. Anche come saggista, Kundera ha il dono stupefacente della trasparenza: le questioni più intricate appaiono nelle sue parole con una nettezza e un’evidenza tali da farci pensare che le stiamo vedendo per la prima volta. E l’aspetto di confessione, da parte di Kundera, sull’arte che oggi egli conosce più di ogni altro, dà a questo libro una pulsazione ulteriore, per noi preziosa: «Devo sottolineare che non ho la minima ambizione di fare della teoria e che tutto il libro non è altro che la confessione di uno che fa della pratica? L’opera di ogni romanziere contiene implicitamente una visione della storia del romanzo, un’idea di cos’è il romanzo; ed è proprio quest’idea, insita nei miei romanzi, che ho cercato di far parlare». L’arte del romanzo è apparso nel 1986.

RECENSIONE

In questo saggio sono raccolti sette testi che, come lo stesso Milan Kundera dice nella premessa, sono nati in circostanze particolari e concepiti per essere un giorno raccolti in un libro e tutti riguardano le sue riflessioni sull'arte del romanzo. Come lui stesso dice non vogliono essere delle regole ma semplici riflessioni e pensieri sul romanzo, su cosa esso sia, su come si è evoluto, lo stile che lui utilizza quando scrive. Ecco le sette parti:
1) La denigrata eredità di Cervantes (dove Kundera ci parla della sua concezione personale del romanzo europeo);
2) Dialogo sull'arte del romanzo (intervista a Kundera da parte di Christian Salmon del "Paris Review" sulle sue abitudini di scrittore);
3) Note ispirate dai "Sonnambuli" (sono delle riflessioni di Kundera sul suo testo "Sonnambuli");
4) Dialogo sull'arte della composizione (seconda intervista, anzi colloquio con Christian Salmon dove Kundera ci parla dei problemi artistici o "artigianali" del romanzo e della sua architettura);
5) In qualche posto là dietro (sono riflessioni di Kundera sui romanzi di Franz Kafka);
6) Sessantaquattro parole (una sorta di piccolo dizionario che raccoglie le parole-chiave che attraversano i romanzi di Kundera e le parole-chiave della sua estetica del romanzo);
7) Discorso di Gerusalemme: il romanzo e l'Europa (discorso di ringraziamento di Kundera che tenne in occasione della vittoria del Premio Gerusalemme nel 1985)

Consigliato a chi ama Milan Kundera.