venerdì 17 luglio 2020

[Recensione] Lo scudo di Talos - Valerio Massimo Manfredi

Titolo: Lo scudo di Talos
Autore: Valerio Massimo Manfredi
Editore: Mondadori
Collana: Oscar Absolute
Pubblicazione: 19 luglio 2016
Prima pubblicazione: 1988
Genere: romanzo storico
Pagine: 374
Prezzo: 11 euro

Quarta di copertina
Abbandonato dai genitori in tenera età in nome della crudele legge di Sparta, Talos, lo storpio, cresce tra gli iloti, salvato e accudito da un vecchio pastore che gli insegna a opporsi a un destino già assegnato. Nonostante la deformità, il suo coraggio e l'ostinazione ne fanno un arciere abile e possente, al servizio del prepotente ma intrepido Brithos. Come tutti i nobili figli di Sparta, Brithos è stato allevato per essere guerriero, e non sa ancora che un filo di sangue unisce il suo passato a quello di Talos. Ma la sorte schiera i due uomini fianco a fianco nella lotta contro gli invasori persiani...

Recensione
Prima opera di Valerio Massimo Manfredi che leggo.
Trama in breve: Talos viene abbandonato, ancora in fasce, dal padre nel monte Taigeto (Peloponneso, Grecia) perché nato zoppo, e viene salvato e cresciuto da un povero pastore ilota. Conoscerà suo fratello, Brithos, che stava per violentare una sua cara amica, Antinea e che lui riesce a salvare. Scoppiano le guerre persiane e Talos viene scelto come aiutante proprio da Brithos e partono insieme in guerra, dove combatteranno alle Termopili e qui Talos assisterà alla morte del suo vero padre, un nobile spartiato. Mi fermo qua per non fare spoiler ulteriori.
Manfredi ci narra, con il pretesto letterario di seguire le avventure della vita di Talos, quel periodo storico delle guerre persiane (quindi circa dal 499 al 479 a. C.). La particolarità della storia è che vivremo queste guerre prima dal punto di vista degli Spartani per poi (viste le rivelazioni che avrà il protagonista nella seconda parte della storia) dal punto di visti degli Iloti. Lo stile dell'autore mi è piaciuto, non è facile non far annoiare quando si narrano certe situazioni storiche, anche se la storia di Talos è come se termini troppo velocemente (o almeno io ho avuto questa strana sensazione). Sicuramente leggerò altre opere di Manfredi, ma fra qualche tempo.