mercoledì 23 febbraio 2022

[Recensione] Lessico famigliare - Natalia Ginzburg

 


LESSICO FAMIGLIARE || Natalia Ginzburg || Einaudi || 2010 || 296 pagine

Lessico famigliare è il libro di Natalia Ginzburg che ha avuto maggiori e più duraturi riflessi nella critica e nei lettori. La chiave di questo straordinario romanzo è delineata già nel titolo. Famigliare, perché racconta la storia di una famiglia ebraica e antifascista, i Levi, a Torino tra gli anni Trenta e i Cinquanta del Novecento. E Lessico perché le strade della memoria passano attraverso il ricordo di frasi, modi di dire, espressioni gergali. Scrive la Ginzburg: "Noi siamo cinque fratelli. Abitiamo in città diverse, alcuni di noi stanno all'estero: e non ci scriviamo spesso. Quando c'incontriamo, possiamo essere, l'uno con l'altro, indifferenti, o distratti. Ma basta, fra noi, una parola. Basta una parola, una frase, una di quelle frasi antiche, sentite e ripetute infinite volte, nel tempo della nostra infanzia. Ci basta dire 'Non siamo venuti a Bergamo per fare campagna' o 'De cosa spussa l'acido cloridrico', per ritrovare a un tratto i nostri antichi rapporti, e la nostra infanzia e giovinezza, legata indissolubilmente a quelle frasi, a quelle parole". 

RECENSIONE

Natalia Ginzurg ci narra, in questa opera, la vita che ha condotto la sua famiglia prima, durante e dopo il regime fascista (loro erano ebrei) in Italia. Sinceramente io amo di solito leggere libri autobiografici, perché è sempre interessante scoprire la vita privata di uno scrittore, ma in questo caso devo ammettere che mi sono abbastanza annoiato: sarà per lo stile dell'autrice, sarà perché in fondo non succede nulla di straordinario, comunque più che una narrazione compatta è un insieme, un amalgama disordinato di ricordi della stessa scrittrice, che alla lunga stanca.