venerdì 29 dicembre 2023

[Recensione] La guardia al toro - Rex Stout

 


LA GUARDIA AL TORO || Rex Stout || Mondadori || 1990 || 210 pagine

Questa volta, per Nero Wolfe, la via delle orchidee è seminata di spine. Lungo la "via" verso l'esposizione di orchidee, il voluminoso signore rimane vittima di un incidente automobilistico, insieme con Archie Goodwin. Segno del destino? Si sa che Nero Wolfe esce di rado dalla sua casa di arenaria, e ancora più di rado si scomoda dalla sua poltrona per installarsi su un sedile di un'automobile o di qualche altro diabolico veicolo meccanico, Rimasti, dunque, in panne, Nero e Archie vengono ospitati per la notte da Thomas Pratt, proprietario di una tenuta e di una catena di motel. Nero Wolfe non se ne intende molto di bestiame, e quando in casa del suo ospite si presenta una delegazione di allevatori che insistono affinché Thomas rivenda il campione dei tori, Caesar, al signor McMillan, suo ex padrone, s'incuriosisce appena, e sorride. Ma il giorno dopo, Clyde Osgood, il quale aveva scommesso che Pratt non sarebbe rimasto in possesso di Caesar, viene trovato ucciso nel recinto del toro, e la superba bestia sta per essere bruciata, perché colpita da carbonchio. Allora la curiosità di Nero Wolfe si tramuta in vivo interesse, quindi nel sospetto che dietro Caesar ci sia un "Bruto", La morte di Bronson, uno strano tipo che era legato da interessi a Clyde, solletica definitivamente il genio intuitivo dell'investigatore che non mollerà la "guardia" finché non avrà consegnato il colpevole alla giustizia.

RECENSIONE

Ritorno a leggere le imprese dell'investigatore privato Nero Wolfe (del quale avevo già letto la raccolta Non credo agli alibi) e stavolta non lo troviamo seduto comodamente nel suo salotto ma in trasferta per via di un'esposizione delle sue preziose orchidee ma avviene un incidente con l'auto guidata dal fido suo braccio destro Archie Goodwin e finiscono ad avere a che fare con un toro. Fortunatamente non si faranno del male, ma il toro verrà ucciso e così il nostro Nero dovrà indagare su chi è stato a farlo fuori.

Devo ammettere che ero scettico all'inizio quando conobbi questo investigatore, troppo chiuso in se stesso, non amante della folla, ma col tempo si apprezza la sua intelligenza e i colpi di genio. E per fortuna c'è Archie che ci fa sorridere e stempera un po' certe lunghe elucubrazioni.




[Recensione] Novecento - Alessandro Baricco

 


NOVECENTO || Alessandro Baricco || Feltrinelli || 1994 || 62 pagine

Il Virginian era un piroscafo. Negli anni tra le due guerre faceva la spola tra Europa e America, con il suo carico di miliardari, di emigranti e di gente qualsiasi. Dicono che sul Virginian si esibisse ogni sera un pianista straordinario, dalla tecnica strabiliante, capace di suonare una musica mai sentita prima, meravigliosa. Dicono che la sua storia fosse pazzesca, che fosse nato su quella nave e che da lì non fosse mai sceso. Dicono che nessuno sapesse il perché.

RECENSIONE

Quarta opera che leggo di Baricco, col quale ho uno strano rapporto. Non saprei ancora definire il suo stile, mi lascia sempre con una strana sensazione, non so se succede anche a te. Ho conosciuto questo autore leggendo prima Mr Gwyn (altra opera strana) e poi Seta che fino ad oggi resta l'unica opera che mi è piaciuta di lui. Poi lessi Smith & Wesson che, con Novecento, fa parte del genere versione teatrale e non mi era piaciuto per nulla. Con Novecento non posso dire che non mi sia piaciuto, sicuramente un palmo superiore a Smith & Wesson, ma non mi ha ne incantato ne convinto. Credo che i monologhi teatrali non facciano per me.