lunedì 2 novembre 2020

[Recensione] L'acchiappasogni - Stephen King

 


L'ACCHIAPPASOGNI | Stephen King | Sperling & Kupfer | 28 agosto 2001 | 679 pagine

Tempo fa, a Derry, la città del terrore di It e Insomnia, quattro ragazzini coraggiosi compirono una buona azione. Che li trasformò per sempre. Da grandi,Henry, Jonesy, Beav e Pete hanno preso strade diverse, ma due cose hanno mantenuto un richiamo irresistibile: una è il legame con il bambino molto,molto particolare che aiutarono quel giorno lontano e l'altra è la fantastica battuta di caccia al cervo che ogni anno li riunisce nel Maine, là nella baita dove ondeggia quel curioso oggetto indiano chiamato acchiappasogni. Però stavolta li aspetta una brutta avventura: il cielo promette ben peggio di una forte nevicata e nel folto si aggira qualcuno, qualcosa, che amerebbe tanto abitare sulla Terra.

RECENSIONE

Prima opera che leggo del gigante Stephen King (in realtà anni fa avevo iniziato la lettura di It, ma dopo alcuni capitoli lo abbandonai) e, come ero già stato avvertito da chi ama il Re, questo romanzo non è tra i suoi migliori, e lo confermo.

Forse tra i più lenti che lo scrittore abbia scritto (sempre leggendo i commenti di chi ha divorato gli altri romanzi del King) si riprende nelle ultime trecento pagine (quando inizia l'inseguimento sotto la neve). L'autore affronta il tema dell'invasione aliena che avviene in un modo molto particolare: i grigi prendono possesso degli esseri umani dentro di essi, creando dei veri e propri burattini che seguono i loro comandi.

Una storia soprattutto di amicizia, quella tra il gruppetto di amici che salvano un bambino handicappato che stava venendo bullizzato dal bullo della scuola (lo stava costringendo a mangiare la merda del cane) col quale resteranno uniti e il quale sarà la chiave di unione (e di salvezza) dagli invasori alieni.

A mio parere l'autore ha allungato un po' troppo la storia, rendendola abbastanza lenta come già detto all'inizio. Ma il talento del King viene fuori e ha il pregio (che non tutti gli scrittori riescono ad avere) di tenerti incollato tra le pagine per sapere cosa accadrà nel capitolo successivo.

L'autore ha scritto questo romanzo (così come ce lo rivela alla fine del libro) interamente a mano con una penna stilografica e lo ha partorito in un momento di forte dolore della sua vita: si stava riprendendo dopo un incidente in cui era stato investito da un camioncino e dove aveva rischiato di lasciarci le penne.

Sicuramente non è l'opera adatta per chi, come me, non ha ancora letto nulla del Maestro dell'horror, e infatti penso che recupererò un bel po' di sue opere, forse iniziando proprio con It.

Curiosità: la città natale dei protagonisti è Derry, la stessa in cui avvengono i fatti di It e di Insomnia.

Agli alieni piace il bacon!