martedì 1 giugno 2021

[Recensione] Metropolis - Thea Von Harbou


METROPOLIS || The Von Harbou || Gruppo Newton || 13 gennaio 1996 || 127 pagine

In una gigantesca città del futuro, uno scienziato folle crea una donna-robot che, sotto le sembianze di una giovane amata dal figlio del Signore di Metropolis, incita i contadini alla rivolta e alla distruzione delle macchine che sovrintendono al sistema sociale imperante. In un crescendo di tensione e di suspense, mentre da un canto la donna-robot riesce a far scoppiare la rivolta, dall'altro il Signore di Metropolis, suo figlio, e la giovane che ama, presa coscienza di se stessi e dei loro sentimenti, si apprestano a riedificare cò che è andato distrutto su una nuova base di convivenza. 

RECENSIONE

Attendevo da tempo di leggere questo romanzo di fantascienza della scrittrice Thea, e finalmente, con la scusa di questa bella gara di lettura, sono riuscito nell'impresa. E mi ha piacevolmente sorpreso: la storia ci porta in un futuro cupo, dove un'intera città è completamente automatizzata da macchine giganti e dove comanda un solo uomo, chiamato Il Signore di Metropolis. In questa fantascientifica città uno scienziato pazzo (ne sbuca sempre uno) crea un robot donna, con le sembianze di una giovane, Maria, amata dal figlio del Signore di Metropolis, che è il protagonista della storia, Freder. Costui capisce e scopre l'orribile condizione di schiavitù degli operai del padre, e decide di aprire loro gli occhi, portandoli alla libertà. Ma lo scienziato pazzo sta tramando contro lui e suo padre... Ho trovato una scrittura che risente del suo tempo, a tratti poco comprensibile, ma a una seconda rilettura del paragrafo si riesce a cogliere laddove si era caduti in un inciampo letterario. Bellissima l'atmosfera, carica di toni apocalittici e demoniaci, dove ad ogni angolo ci si sente spiati e col fiatone di queste macchine che rombano e che soffocano la vita degli esseri umani. Un romanzo ripeto che, nonostante gli anni sulle spalle, ti fa meravigliare di quanto potente sia la narrazione fantascientifica e di cui si perdonano alcune ingenuità (anche tecnologiche ora superate). Purtroppo verso la seconda parte la storia si perde in lunghi monologhi da parte del protagonista di turno, e questo rende la narrazione lentissima e a tratti noiosa. Da questo bel romanzo l'autrice ha poi, assieme al marito, tratto un film omonimo, se non erro il primo film di fantascienza (muto) uscito al cinema. Consiglio di leggerlo? Perché no? Soprattutto se siete appassionati di questo genere, super raccomandato.