martedì 2 novembre 2021

[Segnalazione] La porta - Magda Szabó

È un rapporto molto conflittuale, fatto di continue rotture e difficili riconciliazioni, a legare la narratrice a Emerenc Szeredás, la donna che la aiuta nelle faccende domestiche. La padrona di casa, una scrittrice inadatta ad affrontare i problemi della vita quotidiana, fatica a capire il rigido moralismo di Emerenc, ne subisce le spesso indecifrabili decisioni, non sa cosa pensare dell'alone di mistero che ne circonda l'esistenza e soprattutto la casa, con quella porta che nessuno può varcare. In un crescendo di rivelazioni scopre che le scelte spesso bizzarre e crudeli, ma sempre assolutamente coerenti dell'anziana donna, affondano in un destino segnato dagli avvenimenti piú drammatici del Novecento. Pubblicato in Ungheria nel 1987, ma in qualche modo disperso negli anni della transizione politica, La porta è il romanzo che ha rivelato la piú grande scrittrice ungherese contemporanea.




L'AUTRICE

Magda Szabó vive lungo tutto il Novecento affacciandosi nel Duemila già ottantenne, nasce in Ungheria negli strascichi della Prima Guerra Mondiale, cresce nel Seconda Guerra Mondiale ed è costretta, successivamente, al silenzio dal regime comunista. Nella lunga vita e nella vasta produzione letteraria di Magda Szabó vi è un posto di rilievo dedicato alla realtà. Nella storia della rappresentazione della realtà in letteratura, le scelte definibili come “realistiche” comprendono molteplici forme. Szabó si racconta e racconta, la scrittura è una forma espressiva per tenere compatto il senso della propria vita, della propria realtà: l’indagine sottile e discretissima che fa del privato è la sua scelta per raccontare l’essenziale e al contempo il tutto. Il rapporto di Szabó con se stessa e l’immediata concretezza dei rapporti personali è la molla di ogni sua narrazione autobiografica e non. Molti dei suoi romanzi prendono avvio con il personaggio principale nell’età dell’infanzia che si avvia verso l’adolescenza. L’altra Eszter, uscito in Ungheria nel 1959 e in Italia nel 2009 per Einaudi, narra di una giovane e affermata cantante lirica che in un unico e lunghissimo monologo interiore parla a un tu, rivedendo tutte le vicende del presente alla luce di un'infanzia e un'adolescenza, le proprie, particolarmente significative. In Abigail, uscito in Ungheria nel 1970 e in Italia nel 2007 per la Casa Editrice Anfora, la narrazione è focalizzata su Georgina Vitay nei suoi anni dell’infanzia e adolescenza. In Per Elisa lo dice la madre di Magda stessa: “[…] ma sapeva pure che i sentimenti di una ragazza adolescente erano sciocchezze da prendere sul serio: il centauro umano è un essere a metà tra la bambina piccola e la donna adulta”. Ma sono solo alcuni esempi. Si possono così leggere i suoi romanzi come romanzi di formazione, in cui la gioventù racchiude in sé il senso della vita, vi è un'esplorazione dello spazio sociale e lo spazio dato a un'interiorità irrequieta è più ampio. In Abigail è palese l’evidenziazione continua del peso di una gioventù che deve finire, che sta finendo, subordinata all’idea di maturità. In Abigail le vicende che accadono a Georgina spesso la pongono oltre il confine dell’adolescenza che comunque le spetterebbe per ragioni anagrafiche, ma l’entrata della guerra nella sua sfera privata, e così lo stravolgere le sue priorità quotidiane, la pongono spesso al di là della sua giovane età e lei lo percepisce nettamente, tanto da accorgersi di guardare alle cose e alla compagne di istituto come già dall’altra parte della barricata. Quanto scrivere, per Magda Szabó, sia trasporre in parole, una sorta di congedo dalla realtà attraverso le parole, lo si intende con Per Elisa, suo ultimo libro scritto nel 2002 e uscito in Italia nel 2010. Per Elisa è un'autobiografia romanzata, che nelle intenzioni dell’autrice avrebbe dovuto far parte di un dittico autobiografico, rimasto però incompiuto: Per Elisa apre uno squarcio importantissimo sulla scrittura. Per Elisa diviene la chiave di lettura di molti dei suoi romanzi, se non tutti, in quanto questi comprendono il punto di vista dell’infanzia. In Per Elisa si possono ritrovare, non senza sorpresa per la maestria letteraria nella narrazione, molti personaggi e situazioni che compaiono nelle sue opere, è l’autrice stessa che ci porta per mano e ci rivela le persone reali che per lei sono state fonte di ispirazione letteraria: non solo l’istituto scolastico che si trova in Abigail, ma troviamo che la poco amata rivale sui banchi di scuola sarà la detestata compagna di scuola e poi rivale in amore in L’altra Eszter, la villa di Ludwigh diverrà quella dei Vitay in Abigail, zia Piroska è la zia Mimò in Abigail e zia Irma in Estzer. I riferimenti e i rimandi sono moltissimi con tutti i suoi romanzi: l’officina della sua narrativa è stata la vita quotidiana sin dai primi anni di vita. Per Szabo vi è sempre un'esigenza costante del passato, resa più potente dalla reazione alla guerra che ha distrutto il suo e il passato di molti.