lunedì 15 gennaio 2024

[Recensione] Il giocatore - Fedor Dostoevskij

 


IL GIOCATORE || Fedor Dostoevskij || Feltrinelli || 2020 || 230 pagine

Quella che Dostoevskij tratteggia nel Giocatore è una vera e propria radiografia letteraria del vizio del gioco, un'istantanea dei modi in cui il demone dell'azzardo può possedere uomini e donne di ogni età ed estrazione sociale. Un'istantanea così vivida da spingere Sergej Prokofiev a trasporla in musica, dando vita a un caposaldo della lirica novecentesca. Nella fittizia cittadina tedesca di Roulettenburg va in scena, attorno a un totem fatto di fiches e casinò, un vero e proprio carosello di figure, dal giovane precettore Aleksej al vecchio generale, dall'anziana, ricchissima nonnina al cialtronesco marchese des Grieux, dalla graziosa Polina alla misteriosa mademoiselle Blanche. Succede di tutto, eppure nulla cambia e chi, come Aleksej, è posseduto dal gioco potrà guarire e redimersi, sì, ma solo "da domani".

RECENSIONE

La cosa "divertente" di questo libro è già il solo fatto che l'autore, Dostoevskij, l'ha scritto e pubblicato proprio per pagare dei debiti di gioco che aveva accumulato. Insomma egli conosceva molto bene il vizio del gioco che può portarti alla bancarotta!

Il protagonista del romanzo è un giovane precettore russo, Aleksej Ivanovic, che vive in Germania e ama il gioco d'azzardo. Ben ci viene descritta la follia del gioco, il fatto che non riesci più a prendere possesso di te stesso e delle tue decisioni ma, al contrario, è la ludopatia che comanda ogni tua mossa e ti distrugge, ti toglie ogni dignità. Mi ha dato molto fastidio come Aleksej sia così invaghito di Polina (che non se lo fila per nulla) da essere pronto, per lei, a compiere qualunque cosa, anche la più stupida o ridicola. E la stessa rabbia ti viene quando finalmente riesce a vincere tanti soldi e subito arriva chi se ne approfitta, come la madamoiselle Blanche che non ci pensa due volte a mollare il generale e subito irretisce col suo fascino il povero Aleksej che, naturalmente, ci casca come un pollo.

Il personaggio comunque che spicca di più e che mi ha fatto divertire è stata certamente la nonna Antonida Vasil'evna Tarasevičeva la quale, con tanto di servitori, si fa trascinare comodamente sdraiata sul sofà dappertutto e impazzisce anche lei per il gioco alla roulette.

Se cercate una lettura di un classico veloce e scorrevole allora ve lo consiglio.

Non solo alla roulette, ma dappertutto gli uomini non fanno che togliersi o vincersi qualcosa a vicenda.