sabato 23 gennaio 2021

[Recensione] Il buio oltre la siepe - Harper Lee

 


IL BUIO OLTRE LA SIEPE || Harper Lee || Feltrinelli || 25 febbraio 2013 || 304 pagine

In una sonnolenta cittadina del profondo Sud degli Stati Uniti l'avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa d'ufficio di un afroamericano accusato di aver stuprato una ragazza bianca. Riuscirà a dimostrarne l'innocenza, ma l'uomo sarà ugualmente condannato a morte. Questo, in poche righe, l'episodio centrale di un romanzo che da quando è stato pubblicato, oltre cinquant'anni fa, non ha più smesso di appassionare non soltanto i lettori degli Stati Uniti, ma quelli di tutti i paesi del mondo dove è stato tradotto. Non si esagera dicendo che non c'è americano che non l'abbia letto da bambino o da adolescente e che non l'abbia consigliato a figli e nipoti. Eppure non è un libro per ragazzi, ma un affresco colorito e divertente della vita nel Sud ai tempi delle grandi piantagioni di cotone, dei braccianti neri che le coltivavano, delle cuoche di colore che allevavano i figli dei discendenti delle grandi famiglie dell'Ottocento, della white trash, i "bianchi poveri" abbrutiti e alcolizzati; e anche, purtroppo, delle sentenze sommarie di giurie razziste e degli ultimi linciaggi americani della storia. Quale il segreto della forza di questo libro? La sua voce narrante, che è quella della piccola Scout, la figlia di Atticus, una Huckleberry Finn in salopette (dire "in gonnella" sarebbe inesatto, perché Scout è una maschiaccia impertinente e odia vestirsi da donna) che, ora sola ora in compagnia del fratello maggiore e del loro amico più caro (ispirato all'autrice dal suo amico d'infanzia Truman Capote), ci racconta la storia di Maycomb, Alabama, della propria famiglia, delle pettegole signore della buona società che vorrebbero farla diventare una di loro, di bianchi e neri per lei tutti uguali, e della vana battaglia paterna per salvare la vita di un innocente.

RECENSIONE

Ogni razzismo e ogni discriminazione sono frutto dell'ignoranza

Ci troviamo in una cittadina del "profondo" Sud degli Stati Uniti dell'Alabama degli anni 30 e la storia che ci viene narrata prende spunto dall'infanzia della scrittrice Harper Lee, dagli avvenimenti che accaddero in una città vicino in cui lei abitava quando aveva circa 10 anni. La storia si svolge in tre anni durante la Grande Depressione e vede come protagonisti due fratelli, Scout e Jem, figli dell'avvocato Atticus Finch, avvocato incaricato della difesa d'ufficio di un afroamericano, Tom Robinson, accusato di violenza carnale, e deve difenderlo in un America del Sud profondamente razzista. Atticus è un uomo dai saldi principi morali e un bravo padre vedovo. Ad accudire i due fratelli ci pensa Calpurnia, una diligente e cara domestica di colore. La vicenda ci viene narrata dal punto di vista della piccola Scout, una sorta di Huckleberry in gonnella, la quale è un vero maschiaccio e difatti ama giocare mille avventure col fratello maggiore Jem e il loro amico che si trasferisce in una casa vicina solo in estate, Dill, tra l'altro figura ispirata a un vero amico della Lee, Truman Capote. Pian piano ci appassioniamo alla vita ordinaria e spensierata dei tre ragazzi, i quali creano delle prove di coraggio per riuscire a vedere il loro vicino di casa, Boo Radley, il quale si narra viva isolato dentro casa sua da una vita.

Uno dei più libri letti al mondo, Il buio oltre la siepe tratta tra le tante tematiche sicuramente al primo posto quella del razzismo, e nel 2007 l'autrice ha ricevuto la più alta onoreficenza civile statunitense, la Medaglia Presidenziale della Libertà, perché il suo libro ha influenzato il carattere del Paese in meglio.

La Lee in questa straordinaria opera condanna ogni tipo di pregiudizio e razzismo, e ci fa capire come questi atteggiamenti derivino dall'ignoranza e dalla paura del diverso.

Magnifiche le parole di Atticus rivolte alla giuria durante la sua arringa finale nel processo per difendere l'innocente Tom in cui evidenzia l'insensatezza di fondo del razzismo, della segregazione razziale e della generale condanna verso una diversità che non riusciamo a comprendere.

Un'opera che è una pietra miliare della letteratura americana, ma direi mondiale, un'opera da leggere e conservare nel proprio cuore e nella propria libreria.