sabato 23 dicembre 2023

[Recensione] L'isola - Aldous Huxley

 


L'ISOLA || Aldous Huxley || Mondadori || 1998 || 416 pagine

Naufragato sulle coste inaccessibili dell'immaginaria isola di Pala, un viaggiatore del nostro tempo fa conoscenza con una cultura che si avvicina alla perfezione. Gli abitanti dell'isola, infatti, quasi completamente isolati da ogni contatto con l'esterno, hanno tentato di realizzare un progetto di società ideale, basata sul superamento di ogni complesso, sull'ampliamento della consapevolezza e sulla fusione armonica con la natura. Ma anche questa moderna, solare Utopia è destinata a venire travolta dalla barbara violenza della «civiltà» moderna. Scritto nel periodo in cui l'autore stava realizzando esperimenti con la Mescalina, L'isola, nel suo duplice aspetto di romanzo e di saggio, in netta contrapposizione al precedente romanzo di Huxley Il mondo nuovo, nel quale il futuro era invece rappresentato nella sua drammatica conflittualità tra dilemmi sociali ed esistenziali.

RECENSIONE

Il protagonista, Will, naufraga su un'isola inaccessibile (dell'Oceano Indiano), Pala, dove i suoi abitanti vivono in una piccola società di ispirazione buddista e dove vige la libertà sessuale, una famiglia con più genitori, dove si praticano lo yoga e l'ipnosi e dove si assume anche la moksha (che loro definiscono medicina) che è una sostanza allucinogena che può far toccare il paradiso e anche l'inferno.

Difficile dare una collocazione letteraria a questa opera, perché si "spaccia" per romanzo ma può anche definirsi un saggio su questa utopica società auto-creatasi dall'isolamento in cui vive e che ripudia la nostra società dominata dal consumismo e dalle guerre.

Questo fu l'ultimo romanzo che scrisse Huxley (nel 1962 lo terminò) e si dice abbia fatto ricorso proprio alla mescalina quando lo scrisse. Ripeto, non è facile definire questa opera, se dovessi valutarla come romanzo allora avrebbe molti punti deboli e noiosi, perché contiene tanti discorsi e tratta diversi argomenti sicuramente interessanti ma senza una vera e propria trama alla lunga ti stancano (anche perché i diversi dialoghi presenti sono un pretesto per spiegare i vari aspetti di questa società utopica).

Bellissimo il messaggio di una società ecologica, rispettosa quindi della Natura, anche se poco veritiero visto che alla fine (come succede anche in questa storia) il progresso entrerà di prepotenza (colpa del maledetto petrolio presente nell'isola).