martedì 26 ottobre 2021

[Recensione] Vivi e lascia morire - Ian Fleming

 


VIVI E LASCIA MORIRE || Ian Fleming || Adelphi || 2012 || 246 pagine

A Ian Fleming viene universalmente attribuita l'invenzione di una figura letteraria prima di lui non esistente, la Bond Girl: e la Solitaire di Vivi e lascia morire, una veggente vudù con gli occhi quasi viola, i capelli quasi blu e un legittimo sospetto di verginità è una delle rappresentanti più autorevoli della categoria. Ma meno attenzione si presta, in genere, al secondo grande copyright di Fleming, il Bond Villain. Anche qui, Mr Big – occhi gialli, pelle grigia, il corpo enorme sorretto a stento da un cuore malato, e il più che legittimo sospetto di essere, in realtà, lo zombie del sommo sacerdote vudù, Baron Samedi – ha pochi rivali. Si aggiungano, a piacere, una notte brava nei locali notturni di Harlem, la scoperta dell'America e della Giamaica, una strepitosa sequenza sottomarina, e sullo sfondo la caccia al tesoro di Morgan il Sanguinario. Gli ingredienti per l'avventura più leggera, crudele e incalzante di 007 insomma ci sono tutti: basta solo agitarli, una pagina dopo l'altra.

RECENSIONE

Sicuramente questo romanzo, il secondo della saga su James Bond che leggo (e il secondo in ordine di pubblicazione) differisce dai film dell'agente 007 che conosciamo. Qua troviamo un Bond molto meno macchiettistico del film e più umano, dove rischia la pelle tante di quelle volte che non ci fai quasi più caso. Se nel film sembra quasi immortale, o comunque riesce come Neo in Matrix a deviare dalle pallottole che gli sparano addosso, qua invece il rischio che possa morire è molto reale (divorato dagli squali, affogato, sparato, fatto saltare in aria, ecc.), perché Fleming ci presenta un Bond molto più umano e oserei dire anche più simpatico di quello interpretato al cinema (mio personale parere). Effettivamente ci trovi gli ingredienti principali del Bond cinematografico: le auto di lusso, vacanze in luoghi esotici, e addirittura ci viene presentata per la prima volta la Bond Girl: una bellissima ragazza che percepisce le persone buone da quelle cattive, per così dire, e un cattivone di tutto rispetto che potrebbe ricordare il Signor No: Mr. Big, un grasso boss di colore che fa tremare tutta New York. Ho avuto l'impressione che la storia risenta il peso degli anni in cui è stata scritta (anni 50) ma nonostante ciò è stata una piacevole lettura di svago.

Lo consiglio solo agli appassionati cinematografici dell'agente segreto col doppio zero.