venerdì 21 maggio 2021

[Recensione] Ubik - Philip K. Dick

 


UBIK || Philip K. Dick || Fanucci || 266 pagine

Come fa Glen Runciter, titolare di un'agenzia di anti-telepatia, a comunicare con sua moglie Ella per avere consigli dall'aldilà, da un mondo informe e allucinante di semi-vita o non-morte? E perché mai dopo ogni collegamento con Runciter la semi-vita di Ella si va affievolendo sempre più? Che cosa afferra Joe Chip dal suo mondo del 1992 e lo scaglia nell'America degli anni Trenta? E come è possibile che Joe riceva dei misteriosi e cupi messaggi sui muri e sugli specchi dei bagni dal suo capo quando questi è stato ucciso da una bomba esplosa sulla Luna? Come mai anche Pat, con tutti i suoi terribili poteri, è intrappolata insieme a Joe Chip in un assurdo incubo? 

RECENSIONE
Dopo Ma gli androidi sognano pecore elettriche? Ubik è il secondo romanzo di Dick che ho letto. E come nel primo, resto sempre colpito e straniato da ciò che ci viene narrato. Se nel romanzo che poi diverrà Blade Runner al cinema Dick metteva al centro la tematica dei replicanti (sono simili a noi?), stavolta al centro della storia vi è un tema molto più macabro: la vita oltre la morte, anzi, per essere più esatti, una sorta di vita/non vita o, meglio ancora, un purgatorio. Eh già, il caro Dick ci presenta, col suo impareggiabile stile, (utilizzando le parole di Carlo Pagetti) "una sorta di Compagnia dell'anello di tolkeniana memoria ma ambientata in una sorta di purgatorio anni '30. E non posso aggiungere altro. Devo dire che nei primi sei capitoli non riuscirete a raccapezzarvi nella storia, i personaggi ad un certo punto diventano troppi, ma pian piano la trama si svelerà e, con degli acuti e spiazzanti colpi di scena (bellissimo l'ultimo alla fine del libro che ci ricorda Borges), Dick riuscirà a stupirvi e ad incollarvi alle pagine. Cosa che è riuscito a fare con me, ed è per questo che si merita le 4 stelline. Grazie, Dirk!