LIVELLO 7 || Mordecai Roshwald || Mondadori || 1968 || 160 pag.
Nessuna denuncia della guerra-H è mai stata più cruda, più spietata, più sconvolgente di questa. Nel capolavoro di Roshwald, come nella "Tana" di Franz Kafka, è inutile cercare scampo "più in fondo". Livello dopo livello, una mano mostruosa e invisibile scende a cercarti fin dentro le viscere della Terra. Livello dopo livello fino al: "Livello 7".
RECENSIONE
Facente parte del genere post-atomico, ci troviamo in una storia abbastanza claustrofobica (il protagonista si ritrova a vivere in un bunker antiatomico sotterraneo dal quale non potrà mai più uscire) e dove, in prima persona, il protagonista stesso ci narra la sua vita da recluso e la sua decadenza psicologica, fino al finale catastrofico.
Mi è piaciuto anche per il messaggio che vuole lanciare l'autore, ovvero che ogni tipo di guerra, naturalmente inclusa quella atomica, non fanno per nulla bene a noi abitanti della Terra, peggio ancora se dovesse scatenarsi quella atomica distruggeremmo, oltre a noi, la stessa Terra. Mordecai chiaramente ci dimostra che l'essere umano, o chi ci comanda, spesso è cieco e che farci la guerra a vicenda non è mai una buona idea.
