martedì 19 ottobre 2021

[Recensione] Il giro di boa - Andrea Camilleri

 


IL GIRO DI BOA || Andrea Camilleri || Sellerio || 2003 || 288 pagine

L'inchiesta più dura del commissario Montalbano comincia con un cadavere pescato per caso in alto mare. L'incrocia Montalbano mentre nuota al limite dello stordimento per lavarsi di dosso una notte di cattivi pensieri e malumori. I fatti politici, certi eventi di repressione poliziesca, l'atteggiamento verso gli immigrati: tutto cospira a farlo sentire un isolato, forse superato dai tempi, e il cadavere anonimo, destinato com'è a restare senza pace di giustizia, archiviato da banale caso di clandestino annegato, gli sembra armonizzarsi macabramente col suo senso di solitudine. Per il commissario è una sfida, che lo scuote dal proposito di dimettersi, e lo spinge per la rischiosa strada di un'inchiesta doppia, su delitti apparentemente indipendenti e accomunati solo dall'infame ferocia che lasciano immaginare. Due casi da «convergenze parallele», li definirà: due linee che pur destinate a ritrovarsi in un punto, si rifiutano di farlo: qualcosa, di enigmatico, di inquietante, di resistente, impedisce agli indizi di sistemarsi nel puzzle, lasciando i due casi, appunto, paralleli. La verità che aspetta, alla fine il commissario, sarà di quelle di inaccettabile orrore, che cambiano per sempre una persona. Anche uno come il commissario Montalbano.

RECENSIONE

Il commissario Montalbano si imbatte in un doppio caso: il ritrovamento di un cadavere a mare e la sparizione di un bambino. E mai come in questa indagine troviamo un Montalbano così deciso a rinunciare alla sua carriera (ebbene sì, vuole dare la dimissioni per la corruzione che c'è nella polizia!) e così pieno di umanità. Ancora una volta il buon Camilleri si ritrova in uno stato di grazia e ci regala una storia indimenticabile e piena di tristezza, che ha come sfondo la tratta degli immigrati provenienti dall'Africa.