IO SONO IL CASTIGO || Giancarlo De Cataldo || Einaudi || 2020 || 240 pag.
Un tipo eccentrico, così viene definito da chi lo conosce, il Pm Manrico Spinori della Rocca, Rick per gli amici, gentiluomo di antiche origini nobiliari, affascinante, un po’ donnaiolo e con una madre ludopatica. Ma anche i più scettici devono fare i conti con la statistica: nel suo mestiere è bravissimo. In più non perde mai la calma, cosa che gli torna utilissima quando si trova a indagare sulla morte di Ciuffo d’oro, famoso cantante pop degli anni Sessanta poi diventato potente guru dell’industria discografica. Subito era parso un incidente stradale, ma non è così: qualcuno lo ha ucciso. Del resto, alla vittima, i nemici non mancavano, per il movente c’è solo da scegliere. Rick, coadiuvato dalla sua squadra investigativa tutta al femminile, si mette dunque al lavoro. E fra serate musicali, vagabondaggi in una Roma barocca e popolana, cene grottesche con aristocratici incartapecoriti, arriverà ancora una volta alla soluzione del mistero.
RECENSIONE
Il magistrato Manrico Spinori della Rocca, di origini nobiliari, è un melomane, ovvero ha una passione per l'opera lirica. Vive con sua madre ludopatica ed è divorziato. In questo caso deve scoprire chi ha ucciso un celebre cantante chiamato Ciuffo d'oro (celebre negli anni 60) e ben presto si accorgerà che i nemici e le persone che lo volevano morto non mancheranno.
Prima opera che leggo di Giancarlo De Cataldo. Sarà che a me non piace la lirica, sarà che di gialli ne ho letti davvero tanti, questa storia non mi ha particolarmente appassionato.
