venerdì 1 maggio 2020

[Recensione] L'elefante scomparso - Haruki Murakami

Titolo: L'elefante scomparso
Autore: Haruki Murakami
Traduttrice: Antonietta Pastore
Editore: Einaudi
Pubblicazione: 19 marzo 2013
Prima pubblicazione: 30 marzo 1993
Genere: racconti
Pagine: 320
Prezzo: 12 euro

Quarta di copertina
In un giorno d'estate soffocante, un avvocato si mette alla ricerca del suo gatto e in un giardino abbandonato dietro casa incontra una strana ragazza. Una giovane coppia decide di fare uno spuntino notturno e assalta un McDonald's per avere trenta Big Mac, realizzando così un segreto desiderio adolescenziale del marito. Nel racconto che dà il titolo al libro, un uomo è ossessionato dall'incredibile, misteriosa scomparsa di un elefante dallo zoo del paese. E poi ancora una curiosa digressione sui canguri, un uomo che incendia granai per il gusto di vederli bruciare e le introspezioni di una giovane madre afflitta da insonnia.
I diciassette racconti di questa raccolta, «spesso divertenti, sempre commoventi», danno prova delle straordinarie capacità narrative di Murakami Haruki.

Recensione
Finalmente riesco a leggere una nuova opera del mio autore giapponese preferito, Haruki Murakami. Stavolta divoro (anzi, assaporo) una sua raccolta di racconti. Ecco le mie brevi impressioni racconto per racconto:
- Una lenta nave per la Cina; questo racconto non mi ha entusiasmato più di tanto, mediocre.
- Granai incendiati; questo racconto mi è piaciuto.
- Il nano ballerino; il titolo dice tutto: il protagonista della storia viene posseduto da un misterioso nano ballerino. Storia abbastanza creepy ma godibile.
- Il messaggio del canguro; il protagonista va allo zoo e quando guarda i canguri gli viene voglia di scrivere. Strano racconto in stile epistolare.

[Recensione] La casa del giudice - Georges Simenon

Titolo: La casa del giudice
Titolo originale: La maison du juge
Autore: Georges Simenon
Traduttrice: Vittoria Martinetto
Editore: Adelphi
Serie: Commissario Maigret #21
Pubblicazione: 23 aprile 2012
Prima pubblicazione: 1940
Genere: giallo
Pagine: 145
Prezzo: 10 euro

Quarta di copertina
«Un attimo dopo l’inverosimile accadde. L’uomo era di nuovo lì, curvo su una lunga massa che trascinava nel fango. «Doveva essere pesantissima. Fatti quattro metri si fermò a riprendere fiato. La porta di casa era rimasta aperta. Mancavano ancora venti o trenta metri al mare. «“Ah...”. «Intuirono quel gemito e lo sforzo di tutti i muscoli. La pioggia continuava a cadere. Aggrappata alla manica di Maigret, la mano del doganiere tremava in modo convulso. «“Vede!...”. «Eh sì! Era andata proprio come aveva detto la donna e come il doganiere aveva previsto. L’ometto era senz’altro il giudice Forlacroix. E quello che trascinava nel fango era certamente il corpo inerte di un uomo!». 

Recensione
Il commissario Maigret si ritrova, momentaneamente, in "esilio" a Luçon, in Vandea, dove la sua noiosa routine quotidiana viene, un giorno, interrotta da una notizia da parte della pettegola Didine: nella casa del giudice vi è un cadavere. Così il nostro commissario si apposta nei dintorni dell'abitazione e trova il giudice che trascina fuori casa un sacco, dove c'è per l'appunto il cadavere di un uomo. Ma egli ammette che non è stato lui a commettere l'omicidio, così il commissario inizia ad indagare.

Come avrò già ripetuto mille volte nelle altre recensioni riguardanti il commissario Maigret, adoro leggere le sue inchieste e non mi stancherò mai di poter dire: oggi inizio un nuovo Maigret! Stavolta il nostro investigatore si ritrova di fronte a un caso con un incipit spiazzante: un uomo che cerca di disfarsi del cadavere di un altro uomo, provando a gettarlo in mare! Ritorna l'ambientazione, tanto cara a Simenon, di luoghi marittimi, stavolta un piccolo borgo marinaro, dove tra i sospetti troveremo pure un allevatore di cozze. L'indagine sembra portare il Nostro nell'ambito familiare, e anche stavolta verranno a galla diversi tradimenti e l'intuito del commissario non sbaglia colpo.