domenica 7 agosto 2022

[Recensione] Correre nel grande vuoto - Marco Olmo

 


CORRERE NEL GRANDE VUOTO || Marco Olmi || Ponte alle Grazie || 2018 || 183 pagine

Quello di Marco Olmo per il deserto è un amore che nasce più di vent’anni fa quando il corridore piemontese, all’epoca neppure cinquantenne, si è appena affacciato all’universo delle ultramaratone. È il 1996, infatti, quando Marco Olmo riceve la proposta di partecipare alla Marathon Des Sables, nel deserto del Sahara. Marco ha già visto il deserto, ma come un turista, dal finestrino di un’auto e con l’aria condizionata accesa. Ora invece ha l’opportunità di stare là fuori, a correre come già corre fra le montagne di Robilante, il paesino dove vive. Quella Marathon Des Sables è un successo, nella classifica generale si posiziona terzo, facendosi notare dal pubblico e dalla stampa internazionale, e il deserto gli entra dentro, cambiando il suo modo di correre. È da quel momento, infatti, che la sua specialità diventa la lunga distanza, da affrontare prima di tutto con una qualità che diventerà la sua cifra: la resistenza.
In questo libro, Marco Olmo ripercorre oltre due decenni di gare nei deserti di tutto il mondo: da quello libico al deserto della Giordania, dalla terribile Valle della Morte in California fino alle zone desertiche dell’Islanda, passando per il deserto di sale della Bolivia, il Sinai e molti altri. Non si possono lasciare tracce nel deserto, Marco lo ha imparato in questi anni: una sola raffica di vento è sufficiente a farle scomparire dalla sabbia. Eppure ogni deserto ha lasciato in lui una traccia incancellabile, alimentando quell'amore di cui sono impregnate le pagine di questo racconto.

Recensione

Marco Olmo è una forza della natura: corre tutti i giorni e ha oltre 70 anni! La sua tenacia mi ricorda quella di Giorgio Calcaterra, anche lui un mitico ultramaratoneta (ovvero corrono più di 42 km alla volta). La particolarità di questo libro diario è che Olmo ci parla solo delle sue ultramaratone che ha fatto in luoghi deserti, e che spesso lo hanno fatto smarrire nel grande nulla, in balia del sole fortissimo. Ho apprezzato tantissimo la sua tenacia, il suo non arrendersi mai di fronte a imprevisti che possono capitare a tutti, professionisti o meno. La sua narrazione è coinvolgente perché, a fine lettura, ti viene voglia di indossare un paio di scarpe e di farti una bella corsa!


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