mercoledì 8 giugno 2022

[Recensione] Mary e il gigante - Philip K. Dick

 


MARY E IL GIGANTE || Philip K. Dick || Fanucci || 2016 || 288 pagine

È la storia di Mary Ann Reynolds, una giovane donna sensibile, e delle sue difficoltà affettive e relazionali. I suoi uomini, prima un cantante di colore, poi l'anziano proprietario di un negozio di dischi, accompagnano Mary lungo un itinerario di consapevolezza e disperazione che rivela un complesso panorama emotivo e culturale, quello di un decennio, gli anni Cinquanta,entrato nell'immaginario collettivo in modo anomalo e spesso falsato, e che oggi è centro di forte rilettura.

Recensione

Prima opera non di fantascienza che leggo di Philip K. Dick, e prima opera sua giovanile (infatti la scrisse tra il 1953 e il 1955 - aveva circa 25 anni - ma fu pubblicata postuma, nel 1987).

Mary è una ragazza ventenne che ancora non sa cosa vuole fare nella vita, e si lancia in relazioni difficili: prima con un cantante di colore poi con un proprietario (quasi sessantenne) di un negozio di dischi.

Mary ha un padre violento, che le tira i capelli, la denigra, la tratta male e che ha abusato di lei quando era ubriaco. Infatti è un padre che ama bere e si ubriaca spesso, e una madre silente e sottomessa. Siamo nell'America degli anni 50 dove è ancora forte il razzismo verso le persone di colore. Mary dunque fugge e cerca il sostegno di uomini molto più grandi di lei: è ancora nella via di mezzo tra una bambina e un'adulta e cerca soltanto una cosa: l'amore, quello vero. Ma cerca anche di essere libera e autonoma: un suo lavoro, un suo ragazzo, una sua casa dove potersi rifugiare. Durante tutto il romanzo seguiremo le sue vicissitudini piene di errori, rifiuti, fughe, relazioni finite male, cotte, ripensamenti, paure, demoni da sconfiggere (che il titolo "gigante" non si riferisca forse proprio al suo demone che la blocca e non le lascia prendere la giusta decisione?). Dall'altro lato troviamo Joseph, un uomo che decide di stabilirsi nel paese di Mary e vi apre un negozio di dischi ma verrà presto raggiunto dai suoi "amici" Beth e Danny. Ma c'è anche Paul, il pianista del night, che sembra essere pure innamorato di lei.

A me piace molto Philip K. Dick, e ho apprezzato i suoi celebri capolavori di genere fantascientifico. E devo dire che leggere questa sua opera acerba, giovanile, mi è davvero piaciuto, perché emerge il suo stile, sempre scorrevole, e nello stesso momento però ti accorgi che la trama spesso sembra un po' frammentata, e non ci narra tutto dal punto di vista di un solo protagonista. Emerge la cura che Dick ha per la musica, citando canzoni e cantanti, e quindi per un esperto di musica degli anni 50 e anche prima potrebbe essere interessante prenderne nota. Non sono riuscito a capire bene Mary, forse dal carattere troppo cangiante e tendente al vittimismo, ma si giustifica visto quello che ha subito dal padre.

Lo consiglio a chi ama Philip K. Dick e vuole scoprire come scriveva da giovane.


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