mercoledì 21 dicembre 2022

[Recensione] Pollyanna - Eleanor H. Porter

 


POLLYANNA || Eleanor H. Porter || Deagostini || 2002 || 160 pagine

Pollyanna (1913) racconta la storia di Pollyanna Whittier, una ragazzina orfana di madre che cerca di condurre una vita gioiosa, sebbene in povertà. Tutto cambia il giorno in cui perde anche l'adorato padre; rimasta sola, Pollyanna viene mandata a vivere con la ricca zia Polly Harrington. Tra nuove scoperte e difficoltà quotidiane, la ragazzina insegnerà a tutti il "gioco della felicità", che le aveva insegnato suo padre e che consiste nel trovare sempre qualcosa di cui essere contenti a prescindere dalle circostanze. Una storia toccante, capace, con la sua dolcezza, di strappare un sorriso a grandi e piccini. 

RECENSIONE

L'ottimismo della bambina è davvero contagioso: mai abbattersi, trovare ovunque la gioia, anche nelle situazioni più critiche o difficili.

Commovente storia di una fanciulla orfana che vive da sua zia Polly, e che riesce a "sopravvivere" grazie al gioco della felicità, che consiste nel vedere, anche nelle situazioni più brutte, sempre il lato positivo delle cose. Lettura adatta ai bambini.


martedì 20 dicembre 2022

[Recensione] Un gioco da bambini - J. G. Ballard

 


UN GIOCO DA BAMBINI || J.G. Ballard || Feltrinelli || 2013 || 92 pagine

Nel 1988, nell’esclusiva e nuovissima residenza del villaggio di Pangbourne, pochi chilometri fuori Londra, si verifica un massacro: trentadue adulti vengono trovati morti. Sono stati brutalmente uccisi nonostante i dispositivi di sicurezza e i loro tredici figli adolescenti sono scomparsi. Il delitto pare perfetto come il luogo in cui si è consumato, ed è durato solo pochi minuti. Nessuno sa come sia stato possibile e ne riesce a immaginare il motivo. Ma forse la risposta si trova nel fatto che in una società totalmente sana, in un contesto di ricchezza e abbondanza, dove tutto è predefinito e organizzato per ottenere il massimo della felicità, l’unica via di scampo è la follia. E forse sotto l’apparente perfezione si cela una realtà ben diversa. Per risolvere lo sconcertante caso, la polizia chiede l’aiuto di un consulente psichiatrico, il dottor Richard Greville. E saranno le sue indagini a svelare uno scenario inquietante cui nessun vuol credere, giacché sotto l'apparente perfezione pare celarsi una realtà ben diversa.

RECENSIONE

In un condominio inglese avviene un massacro misterioso: tutti gli adulti residenti infatti vengono trovati morti, e i loro figli tutti scomparsi. A ricostruire la vicenda e ad indagare su questa tragica storia sarà uno psicologo che è la voce narrante del libro, fino a giungere all'amara verità.

Questo libro ci fa riflettere sul fatto che anche in una situazione familiare sana e impeccabile, si può celare una mostruosità che se esplode distrugge tutto. Spiace che in italiano il titolo sia stato tradotto in quel modo, fa capire quasi tutto.


lunedì 19 dicembre 2022

[Segnalazione] I patrioti - Sana Krasikov

La ventitreenne americana Florence Fein, figlia di genitori ebrei e nipote di una donna russa, è da sempre affascinata dal mondo sovietico. La Grande Depressione ha colpito gli Stati Uniti e lei, idealista e nauseata dalle contraddizioni del proprio paese, decide di lasciare New York per trasferirsi nella terra d’origine della nonna, inseguendo il sogno socialista e la promessa di un amore oltreoceano. Una volta giunta a destinazione, però, le speranze svaniscono una dopo l’altra, la ragazza si trova faccia a faccia con la brutalità di un regime sempre più opprimente e rimane presto bloccata in un paese da cui non può fuggire. Molti anni dopo, il figlio di Florence, Julian, emigra di nuovo verso gli Stati Uniti, anche se il suo lavoro nell’industria petrolifera lo porta frequentemente a Mosca. Gran parte della vita della madre gli è stata tenuta nascosta e, quando viene a sapere che il fascicolo del KGB su di lei è stato aperto, organizza un viaggio d’affari per scoprire tutta la verità. Ma il cerchio non si è ancora chiuso: per chiuderlo definitivamente Julian dovrà anche convincere suo figlio, l’ostinato Lenny, che nel frattempo sta cercando di fare fortuna nella spietata Russia di Putin, a tornare a casa.

Lo stupefacente romanzo d’esordio di Sana Krasikov racconta le vicende di tre generazioni in bilico fra due continenti, intrappolate tra le forze della Storia e le conseguenze delle proprie scelte. Grandioso nell’incedere e intimo nei dettagli, appassionante saga familiare e minuzioso romanzo storico, I patrioti è una potente epopea trainata da una protagonista indimenticabile e orchestrata da una penna eccellente.

L'AUTRICE

Nata nel 1979 in Ucraina, alla fine degli anni Ottanta si è trasferita con la famiglia negli Stati Uniti. Qui, dopo gli studi universitari e dopo aver frequentato il prestigioso Iowa Writers’ Workshop, ha iniziato la sua attività letteraria con la raccolta di racconti Solo un altro anno, che ha ricevuto particolare attenzione dalla critica e diversi riconoscimenti. I patrioti, grazie al quale «Granta» l’ha inclusa nella lista dei migliori giovani romanzieri americani, è il suo primo romanzo. Tradotto in undici lingue, in Francia è stato premiato come miglior romanzo straniero dell’anno.

martedì 13 dicembre 2022

[Recensione] Maigret e la vecchia signora - Georges Simenon

 


MAIGRET E LA VECCHIA SIGNORA || Georges Simenon || Adelphi || 2000 || 156 pagine

La luna doveva essere già sorta dietro la nebbia, che ora aveva una leggera luminescenza. Quando Arlette si voltò, Maigret vide la macchia chiara del suo viso e il tratto deciso, sanguigno, della bocca... Sempre immobile davanti a lui, la giovane donna aggiunse allora con una voce diversa, che faceva male sentire: «E... non vuole approfittarne, come gli altri?». Maigret provò l’impulso di fare con Arlette quello che lei aveva fatto con la madre: schiaffeggiarla come una bambina perversa. Si limitò a stringerle un braccio con forza e a spingerla verso la discesa. «Guardi che lo dicevo solo per lei». «Stia zitta!». «Ammetta che si sente tentato». Le strinse ancora di più il braccio, con cattiveria. «È sicuro che non avrà rimpianti?». La sua voce era salita di un tono, si era fatta crudele, sarcastica. «Ci pensi bene, commissario!».

RECENSIONE

Stavolta il commissario Maigret si trasferisce in Normandia dove deve indagare sulla morte della domestica di un'anziana, che ha proprio chiesto il suo aiuto. Ben presto si scoprirà che la ragazza è stata avvelenata, ma il bicchiere conteneva la medicina per la signora. Un errore fatale che vi ha bevuto la sua domestica?

Ritroviamo l'ambientazione che piace di più a Simenon, tra barche e pub spruzzati dallo iodio marino, tra pescatori e paesani che chiacchierano e nessuno sembra aver visto nulla.


venerdì 9 dicembre 2022

[Recensione] Per antiche strade - Mathijs Deen

 


PER ANTICHE STRADE || Mathijs Deen || Iperborea || 2020 || 462 pagine

Nell'ultimo milione di anni moltissimi viaggiatori hanno vagato per l'Europa, dal misterioso Homo antecessor le cui impronte sono state trovate sulla costa dell'Inghilterra, fino ai guidatori sulle autostrade di oggi. Sotto ogni traccia se ne trova una più antica, sotto ogni strada asfaltata c'è una vecchia mulattiera, su ogni sentiero le impronte di antichi cacciatori o delle loro prede. Eppure, a differenza delle celebri highways statunitensi che hanno contribuito a dare forma all'identità di un paese, le strade europee hanno un ruolo ambivalente e non sempre sono state viste come un bene comune che ha contribuito a unificare il continente. Alla ricerca di una spiegazione, lo scrittore olandese Mathijs Deen segue le orme di rifugiati, banditi, pellegrini, ciclisti, cercatori di fortuna e conquistatori che si sono fatti strada lungo le coste, i fiumi e le vie d'Europa. Ripercorrendo lui stesso quelle strade, ci racconta del bandito Bulla che terrorizzò la Via Appia intorno al 200 d.C.; di Gudrid, la prima donna islandese a toccare suolo americano, viaggiatrice instancabile che intorno all'anno 1000 intraprese un pellegrinaggio verso Roma; di un ebreo sefardita che portò il meglio del teatro spagnolo ad Amsterdam nel 1640; di Coenraad Nell, un suo antenato asmatico costretto a seguire in Russia l'esercito di Napoleone; del figlio di un fabbro londinese che a inizio Novecento guidò alle prime gare su strada. Con una prosa elegante e coinvolgente, attraverso un meticoloso lavoro di documentazione che si alterna all'esperienza in prima persona, Mathijs Deen ci regala un saggio narrativo capace di gettare uno sguardo originale sul continente europeo, sulla sua storia e i suoi abitanti.

RECENSIONE

Questo libro ha come protagonisti i viaggiatori in Europa di tutti i tempi, partendo dagli uomini primitivi fino ad arrivare alle nostre autostrade. In queste strade antiche (non sempre asfaltate) hanno viaggiato ladri, re, principi, imperatori, poveri diavoli, cacciatori, prede, invasori, popoli in fuga, rifugiati, pellegrini, attori itineranti, eserciti, ecc.

Mi sono piaciuti soprattutto i capitoli sugli uomini primitivi, sulle gare automobilistiche e sul bandito che depredava i vari personaggi che, poveri malcapitati, passavano per le sue strade. Ma era un ladro gentiluomo, li spogliava ma gli lasciava il necessario per proseguire. Altri capitoli li ho trovati abbastanza deludenti. Non ha un genere preciso questo libro: sono perlopiù racconti basati su fatti storici e romanzati dall'autore.


domenica 4 dicembre 2022

I migliori libri del 2022 secondo La Lettura

Come ogni anno, a dicembre per una settimana "La Lettura" propone non la classifica dei libri più venduti, ma la classifica di qualità, cioè i libri più apprezzati dalla critica nel 2022. Una giuria di 281 persone composta da giornalisti, collaboratori e amici del periodico poteva indicare fino a 3 titoli usciti nel corso dell'anno, al primo venivano attribuiti 10 punti, al secondo 6, al terzo 4.

I titoli votati sono in tutto 441, ne riporto solo alcuni.

I migliori libri del 2022 secondo "La Lettura"

1) Tasmania by Paolo Giordano "Tasmania" di Paolo Giordano (304 punti)
2) Annientare by Michel Houellebecq "Annientare" di Michel Houellebecq (156)
3) Avere tutto by Marco Missiroli "Avere tutto" di Marco Missiroli (144)
4) M. Gli ultimi giorni dell'Europa by Antonio Scurati "M. Gli ultimi giorni dell'Europa" di Antonio Scurati (88)
5) Tomás Nevinson by Javier Marías "Tomás Nevinson" di Javier Marías (68)
6) Tao 48 by Franco Cordelli "Tao 48" di Franco Cordelli (62)
7) La più recondita memoria degli uomini by Mohamed Mbougar Sarr "La più recondita memoria degli uomini" di Mohamed Mbougar Sarr (58)
8) Oh William! by Elizabeth Strout "Oh William!" di Elizabeth Strout (54)
9) Verso il paradiso by Hanya Yanagihara "Verso il paradiso" di Hanya Yanagihara (52)
10) Il caso Alaska Sanders by Joël Dicker "Il caso Alaska Sanders" di Joël Dicker (50)

46 punti: "Le vie dell'Eden" di Eshkol Nevo, "Come non perdersi in un bicchiere d'acqua" di Angie Cruz, "Serge" di Yasmina Reza, "Niente di vero" di Veronica Raimo

42 punti: "Trema la notte" di Nadia Terranova

40 punti: "Ragazzo in fiamme" di Paul Auster, "Ufo 78" di Wu Ming

38 punti: "Le notti della peste" di Orhan Pamuk

36 punti: "Mussolini il capobanda" di Aldo Cazzullo, "Bournville" di Jonathan Coe, "Le perfezioni" di Vincenzo Latronico, "Città in fiamme" di Don Winslow

34 punti: "Gli Effinger" di Gabriele Tergit

32 punti: "Ferrovie del Messico" di Gian Marco Griffi, "Black Tulips" di Vitaliano Trevisan

30 punti: "A letto nel Medioevo" di Chiara Frugoni, "Come vento cucito alla terra" di Ilaria Tuti

28 punti: "No Sleep Till Shengal" di Zerocalcare

26 punti: "La traversata notturna" di Andrea Canobbio, "I Netanyahu" di Joshua Cohen, "Il mago del Cremlino" di Giuliano da Empoli, "Schiava della libertà" di Ildefonso Falcones, "Trust" di Hernan Diaz

24 punti: "Melancolia" di Mircea Cartarescu, "La ragazza dagli occhi d'oro" di Pietro Citati, "Di notte davanti alla parete con l'ombra degli alberi" di Peter Handke, "Lo spazio delle donne" di Daniela Brogi, "Tornare umani" di Susanna Tamaro

22 punti: "I tradimenti" di Russell Banks

20 punti: "Philip Roth" di Blake Bailey, "La mossa del matto" di Alessandro Barbaglia, "La libreria sulla collina" di Alba Donati, "Leggere possedere vendere bruciare" di Antonio Franchini, "Fuoco e ghiaccio" di Robert Frost, "L'impero del dolore" di Patrick Radden Keefe, "Mille lune" di Sebastian Barry, "Memorie di un baro" di Sacha Guitry, "Tutto questo non ti appartiene/I miei genitori" di Aleksandar Hemon, "La vita sessuale di Guglielmo Sputacchiera" di Alberto Ravasio, "Domani interrogo" di Gaja Cenciarelli

18 punti: "Il Duca" di Matteo Melchiorre

La classifica completa si trova su "La Lettura".

Fonte: "La Lettura", suppl. del Corriere della Sera, 4/12/2022, pp. 2-11.

sabato 3 dicembre 2022

[Recensione] Assassino, torna da me! - Ray Bradbury

 


ASSASSINO, TORNA DA ME! || Ray Bradbury || Mondadori || 352 pagine

Viaggiatori del tempo, carnevali gotici, automi viventi… e investigatori. Sono i protagonisti delle storie create dallo straordinario talento narrativo di Ray Bradbury, che non si è rivelato solo nella fantascienza, ma anche nel fantastico, nell’horror, nel weird. E nel poliziesco. Lo dimostrano le venti storie raccolte in questo volume: impeccabili trame gialle, molte delle quali hanno ispirato episodi della serie “Alfred Hitchcock presenta”; tra queste, "Il piccolo assassino", che Bradbury riteneva il suo miglior racconto in assoluto. Un’occasione per esplorare un lato meno conosciuto, ma non meno godibile, della produzione di uno scrittore amatissimo.

RECENSIONE

Conosco Ray Bradbury come immenso scrittore di fantascienza, non a caso metto tra le mie letture preferite i suoi Fahrenheit 451 e Cronache marziane. Quindi mi ha sorpreso scoprire che lui ha iniziato diciamo ad esercitarsi alla scrittura scrivendo racconti di genere giallo - thriller, quelli appunto presenti in questa raccolta. E questo fa capire quando si è al cospetto di un ottimo e sopraffino narratore: quando egli può spaziare in generi diversi, rimanendo sempre bravissimo. Ma vediamo quali racconti mi sono piaciuti di più.

Il primo, Un tocco di petulanza, ci presenta un uomo che incontra se stesso anziano per avvertirlo di non assassinare nel futuro la sua ex moglie perché poi se ne pentirà (ecco già presente un racconto di fantascienza che cita il viaggio nel tempo). Ma il fatto stesso che incontra se stesso creerà un paradosso dal risultato fatale. Un altro racconto interessante e forse il più inquietante di tutti è certamente quello con protagonista il neonato luciferino, Il piccolo assassino, che riesce a freddare entrambi i suoi genitori. Ho notato che spesso i protagonisti dei racconti di Bradbury sono bambini o ragazzini che non vengono ascoltati perché ritenuti ancora immaturi (come nel racconto in cui un bambino sente le grida di una donna sotterrata dal vicino di casa e nessuno gli crede pensando che stia giocando).
Inquietante ad esempio il racconto I sorridenti dove il protagonista uccide tutta la famiglia e li lascia seduti a tavola continuando a fingere che siano vivi e parla tranquillamente con loro. O anche il bambino protagonista de La donna nel baule che trova il corpo di una ragazza e tenta di capire chi l'abbia uccisa, ma non viene creduto dai suoi. Invece il racconto che da il titolo alla raccolta, Assassino, torna da me! è stato tra quelli che mi è piaciuto meno, dove il protagonista si trasforma sempre più in un gangster ucciso prima di lui. Abbastanza inquietante anche i racconti con protagoniste delle marionette, che in realtà sono dei veri e propri robot umanoidi o androidi, che sostituiscono gli esseri umani riproducendoli in modo quasi perfetto (tranne per il fatto che fanno tik tok).


venerdì 2 dicembre 2022

[Recensione] Moshi Moshi - Banana Yoshimoto

 


MOSHI MOSHI || Banana Yoshimoto || Feltrinelli || 2012 || 208 pagine

Dopo aver perso il padre in quello che ha tutta l’aria di essere stato un doppio suicidio d’amore, Yoshie si trasferisce dalla sua casa di Meguro a un minuscolo e vecchio appartamento a Shimokitazawa, un quartiere di Tokyo famoso per le sue stradine chiuse al traffico, i ristoranti, i negozietti, nonché meta degli alternativi della capitale. Qui Yoshie spera, aiutata dall’atmosfera vivace, di superare il dolore e dare una nuova direzione alla sua vita. Un giorno, però, sua madre le si presenta a casa all’improvviso con una borsa Birkin di Hermès e qualche sacchetto. Inizia così una bizzarra convivenza che unisce le due donne lungo il percorso di elaborazione del lutto che le ha colpite, le pone di fronte a verità inaspettate, le aiuta a scorgere fiochi lumi di speranza nel buio di una quotidianità ferita.Moshi moshi – “pronto” al telefono – è il racconto di una rinascita, la favola delicata e struggente della vita di un quartiere, la storia di una madre, di una figlia, di un grande dolore e di qualche piccola felicità inattesa. 

RECENSIONE

Un grande romanzo sul dolore condiviso tra madre e figlia, delicato e profondo solo come la Yoshimoto riesce a pennelarci, e il quartiere di Tokyo, Shimokitazawa, chiuso al traffico e accogliente, contribuirà a superarlo.

giovedì 1 dicembre 2022

[Recensione] Dance Dance Dance - Haruki Murakami

 


DANCE DANCE DANCE || Haruki Murakami || Einaudi || 2007 || 500 pagine

È un giorno di marzo, al Dolphin Hotel di Sapporo, a.d. 1983. Alla radio suonano gli Human League. E poi Fleetwood Mac, Abba, Bee Gees ecc. Uno strano mondo, questo, dove tutto - o quasi - si può comprare. C'è un giornalista free lance che ha perso molte cose nella vita e ogni volta una parte di sé. Cammina controvento senza perdere lo slancio: forse, per mantenere la rotta, non gli interessa che lasciarsi andare alla deriva. C'è una ragazzina di tredici anni seduta da sola in bar. Ci sono una receptionist troppo nervosa, un attore dal fascino irresistibile, un poeta con un braccio solo; e un salotto a Honolulu dove sei scheletri guardano la TV. Esiste un collegamento fra queste cose, un senso anche per chi ha perso l'orientamento, basta continuare a danzare.

RECENSIONE

"...se si fanno le cose mettendoci amore, quell'amore ti ritorna. Se hai un atteggiamento positivo verso la vita, la tua vita sarà più piacevole. "
Il protagonista, giornalista free lance, vive in una fase psicologica di blocco: lasciato senza un valido motivo dalla moglie, mortagli anche la gattina Sardina, si sente solo e pieno di pensieri di morte. Ma un giorno decide di rivedere una ragazza, Kiki, conosciuta e frequentata per un breve periodo a Sapporo, al Dolphin Hotel, e qui inizierà a collegare la sua vita, conoscendo una stressata receptionist, una ragazzina con una famiglia particolare, un suo ex compagno di scuola ora attore affermato. E noi, assieme a lui, vedremo e vivremo il suo costante progresso psicologico, una vera e propria rinascita a vita nuova, con, come sottofondo, un'incessante colonna sonora, che in un certo senso è il filo rosso dell'intera vicenda, tanto che, ad un certo punto, il protagonista dovrà "danzare, finché ci sarà musica. Un passo dopo l'altro, continua a danzare. E tutto ciò che era irrigidito e bloccato piano piano comincerà a sciogliersi."


venerdì 25 novembre 2022

[Recensione] L'arte giapponese di correre - Adharanand Finn

 


L'ARTE GIAPPONESE DI CORRERE || Adharanand Finn || Sperling & Kupfer || 2015 || 290 pagine

Lo sapevate che i giapponesi sono il popolo più ossessionato del mondo dalla corsa e che il più grande evento sportivo dell'anno è una maratona a staffetta che si chiama "ekiden magica fusione di antichità e modernità" (disputata per la prima volta in Italia nel 2015)? Che ci sono dei monaci che corrono mille maratone in mille giorni per raggiungere l'illuminazione? Adharanand Finn – scrittore e maratoneta – racconta in questo appassionante libro i sei mesi che ha trascorso nel Paese del Sol levante a contatto diretto – caso rarissimo – con i runner giapponesi professionisti, scoprendo perché sono così veloci, il tipo di alimentazione, che oltre a renderli podisti eccezionali allunga di molti anni la loro vita, i segreti del loro approccio mentale alla corsa. Affascinante e suggestivo, un racconto che trasporta il lettore in un mondo speciale e per certi versi sorprendente, in cui i concetti di competizione, lavoro di squadra, allenamento, ricerca di oltrepassare i propri limiti lo rendono una lettura illuminante per qualsiasi runner, per chi ama Murakami e per chiunque voglia comprendere meglio l'Oriente.

RECENSIONE

Ho scelto questo libro in biblioteca perché di tanto in tanto mi concedo una lettura riguardante una delle mie passioni: quello della corsa. In questo caso ci troviamo al cospetto di un bravo runner il quale decide di trasferirsi, con tutta la famiglia, per sei mesi in Giappone per un solo scopo: gareggiare nell'ekiden, una sorta di maratona a staffetta e soprattutto va nel Paese del Sol Levante per imparare il segreto della corsa giapponese, visto che sono molto numerosi i giapponesi che gareggiano nelle maratone e che amano proprio questo sport, oltre il baseball e il golf.

Libro quasi tutto biografico, e a me che piace il Giappone non poteva che piacermi. Bella la storia dei monaci che corrono sulla montagna.


sabato 12 novembre 2022

[Recensione] Il nodo Windsor - S. J. Bennett

 


IL NODO WINDSOR || S. J. Bennett || Mondadori || 2021 || 352 pagine

È un mite inizio di primavera al castello di Windsor e la regina Elisabetta si sta preparando per le celebrazioni del suo novantesimo compleanno. Le attività tuttavia sono bruscamente interrotte non appena il giovane pianista russo che ha deliziato gli ospiti la sera precedente viene ritrovato cadavere, completamente nudo, appeso in camera sua con la cintura della vestaglia. Quando le indagini si concentrano sulla servitù, la regina capisce che la polizia sta seguendo la pista sbagliata. Con l'aiuto dell'inesperta ma solerte assistente Rozie Oshodi, appena assunta dopo una breve carriera come bancaria e tre anni trascorsi nella reale artiglieria, Sua Maestà decide di vederci chiaro, dando finalmente spazio alla grande passione che coltiva segretamente fin da ragazzina, quella dell'investigazione.

RECENSIONE

Vedere la Regina Elisabetta nei panni di investigatrice è una cosa particolare, ma aver letto questo giallo dopo che la regina è morta faceva quasi tenerezza, ti dava un senso di malinconia, perché per me (e penso per tutti noi) lei era immortale, sempre sorridente e in salute.

Mi ha deluso questo romanzo? Abbastanza, perché come era prevedibile delle indagini della regina non c'è quasi nulla, visto che fa quasi tutto la sua assistente Rozie. La storia di per sé e le indagini successive sono noiose, e ho avuto la tentazione (più di una volta) di mollare la lettura e leggere altro. Poteva l'autrice essere più avvincente, con colpi di scena o più azione, ma niente.


giovedì 10 novembre 2022

[Recensione] Il Dante di tutti - Giuseppe Antonelli

 


IL DANTE DI TUTTI || Giuseppe Antonelli || Einaudi || 2022 || 104 pagine


La fortuna popolare – cominciata già nel Trecento – ha finito col rendere Dante un’icona, nel senso di un simbolo legato a un immaginario condiviso. Il centenario appena celebrato ha dimostrato una volta di più quanto sia grande la vitalità di Dante a sette secoli dalla sua morte. Ma mai come in queste celebrazioni è stato chiaro che Dante sopravvivrà ancora a lungo anche grazie a quella percezione collettiva che lo ha reso ormai in tutto il mondo una straordinaria icona pop. C’è il Dante emblema della nostra identità culturale, la cui effigie passa dalle lire agli euro. C’è l’immagine di Dante usata già da tempo, non solo in Italia, come marchio commerciale e in chiave pubblicitaria. C’è il Dante personaggio che ritorna – fino in America, fino in Giappone – nelle trame di libri, film, fumetti, giochi di successo. Tutte proiezioni popolari di quell’inarrivabile poeta in grado di cantare con una potenza senza pari l’amore, la morte, la bellezza, l’orrore, la vita terrena e quella ultraterrena.

RECENSIONE

"Oltre l'80 % delle parole che oggi usiamo più spesso nella comunicazione quotidiana è già stato utilizzato da Dante nel suo poema" afferma il professore Antonelli, autore di questo saggio su Dante. In questo libro, infatti, affronta la diffusione del suo celebre capolavoro "La Divina Commedia" e di come sia ancora, al giorno d'oggi, citata spesso senza pensare a chi l'ha ideata.

Il professore affronterà la questione in determinati capitoli, dai titoli: Dante popolare ("Non ti curar di loro ma guarda e passa"), Dante pop-orale (diceva Borges che "in Dante, come in Shakespeare, la musica segue le emozioni), Dante non pedante (vi sono state persone che prive di qualunque cultura letteraria erano in grado di recitare a memoria interi canti del poema interpretandoli spesso a modo loro o storpiandoli a piacimento), Dante cult (il culto di Dante come religione civile è testimoniato da opere come il Catechismo dantesco o massime morali della Divina Commedia spiegate alla buona), Doré ciak gulp (Dante e la Divina Commedia nell'arte, nel cinema e nei fumetti), Dante brand (spesso Dante viene raffigurato con una foglia d'alloro in testa, simbolo di una laurea poetica che non ha mai ricevuto ma secondo Boccaccio gli sarebbe stata senz'altro tributata), Dante gag (parodie su Dante), Dante game (hanno fatto pure dei videogiochi su Dante), Dante young (ovvero come Dante viene spiegato ai giovani).

mercoledì 26 ottobre 2022

[Recensione] Ferrovia di sangue - Tom Lin

 


FERROVIA DI SANGUE || Tom Lin || Einaudi || 2022 || 320 pagine

Per anni Ming Tsu è stato costretto a lavorare come uno schiavo alla costruzione della ferrovia transcontinentale, insieme ai tanti cinesi che con la loro sofferenza hanno aperto il West agli americani e che nessuno ricorda mai. È fuggito solo quando il Profeta – un vecchio cinese cieco, capace di leggere il futuro – non gli ha detto che era il momento. Adesso è tornato. E può iniziare la sua caccia. È deciso a eliminare i suoi nemici uno per uno e raggiungere la California, raggiungere Ada, la donna che gli hanno strappato dalle braccia. Ad accompagnarlo fino a Reno sarà un gruppo di bizzarri artisti dai poteri soprannaturali, un carrozzone di freak che gli insegneranno cosa vuol dire essere umani.

RECENSIONE

Un ex schiavo si vendica dei suoi nemici, in modo definitivo. Essenzialmente questo è il riassunto della storia che ci narra Tom Lin in questo romanzo ambientato nel Far West. Sinceramente non mi è piaciuta la storia, nonostante sia scritta bene ma ciò che mi ha deluso è soprattutto il senso di tutto: perché questa persona deve continuamente risolvere i suoi problemi uccidendo il prossimo, anche se è il suo nemico? Perché non prova a mediare, a discutere, invece di sparare e inchiodare da una parte all'altra? Assolutamente no: solo col sangue lui sa parlare, tanto è vero che verso la fine ho immaginato che neanche la sua "amata" se lo filasse più.

A dir poco terribile!


domenica 23 ottobre 2022

[Recensione] Vita dell'arciprete Avvakum - Avvakum Petrov

 


VITA DELL'ARCIPRETE AVVAKUM || Avvakum Petrov || Adelphi || 1986 || 244 pagine

Molti hanno detto che la grande letteratura russa comincia con questo libro, con la sua dolorosa asprezza, con la forza del nominare che Avvakum aveva e si trasmise poi, per vie misteriose, a scrittori così diversi come Puškin e Tolstoj. Avvakum visse nella tempesta religiosa del Seicento russo, che culminò nello scisma. La sua parte era quella del perdente, la parte dei raskolniky, i «Vecchi Credenti», contrari a ogni correzione dei testi sacri e a ogni grecizzazione nella liturgia e nella dottrina. Allora la Russia si spaccò in due, e quella spaccatura si prolungò per tutta la sua storia, sino alle dispute fra occidentalisti e populisti nell’Ottocento, fino a oggi. Rinchiuso nei sotterranei di una gelida prigione, prima di morire Avvakum volle lasciare testimonianza della sua vita – o meglio di come Dio operò su di lui in certi punti della sua vita, e soprattutto nella lotta testarda contro coloro che «col fuoco, con il knut e col capestro vogliono affermare la fede». È una storia di incessanti violenze, dove i contrasti teologici si manifestano a pugni, a calci, a frustate, fra lingue strappate, sepolti vivi, roghi, saccheggi, persecuzioni, fughe nell’immensità asiatica. La vita di Avvakum è come un unico naufragio, dove a sprazzi intravediamo l’arciprete aggrappato a qualche relitto di chiatta: «Fiume renoso, ci si affonda dentro, zattere pesanti, sorveglianti spietati, nodosi i bastoni, secche le sferzate, tagliente il knut, torture crudeli, il fuoco e i tratti di corda». Vi è in lui una carica primordiale, che non si lascia esaurire. Tutto il suo fervore spirituale è intensamente fisico. Si azzuffa con i demoni come fossero cani e il diavolo lo guarda seduto sulla stufa. Un giorno, sfinita sul ghiaccio, l’arcipretessa si rivolge a Avvakum: «“Quanto durerà questo tormento, arciprete?”. Rispondo: “Markovna, fino alla morte”. Al che lei: “Va bene, Petrovic: tireremo ancora avanti”». Questo dialogo è sigillo della storia russa e del suo spirito. Dopo una vita di tumultuose peripezie, Avvakum finì sul rogo. Dice la leggenda che per sette volte lo zar ordinò il supplizio di Avvakum, e per sette volte, mentre il boia preparava il rogo, lo zar e la zarina caddero malati, e intimoriti mandarono un messo per annullare la pena. Per chi apra oggi le pagine di questa Vita non vi è migliore accompagnamento delle parole di Andrej Sinjavskij: «Su Avvakum non si possono fare tanti discorsi: su di sé ha già detto tutto lui, si è ficcato come un orso nella sua tana e l’ha riempita tutta». Vita dell’arciprete Avvakum fu pubblicato per la prima volta a stampa nel 1861. Della Vita rimangono tre versioni: la presente traduzione è la prima che si basi sull’autografo della versione C, la più lunga, scoperto nel 1966.

RECENSIONE

Quello che colpisce di più in questa testimonianza dell'arciprete Avvakum è la sua forte passione nella fede che professa, fino a rinunciare a tutto, anche a separarsi dalla famiglia, pur di non piegarsi ai suoi nemici. E poi è una testimonianza importante per la storia della fede russa, che ci riporta nel Seicento in cui avvenne lo scisma. Avvakum non si piega mai, nonostante venga frustato, imprigionato, torturato, preso a calci e pugni, perseguitato e ricercato in tutta la Russia.

Questo testo storico è stato definito uno dei capolavori della letteratura russa: nel XVII secolo, in Russia, ha luogo un grande scisma all'interno della Chiesa ortodossa, in cui si contrappongono i Vecchi Credenti (i raskolniky, di cui fa parte Avvakum) e il Patriarca Nikon con i suoi seguaci. Nikon apportò diverse modifiche nella liturgia ortodossa, basandosi soprattutto su quella della Chiesa greca, corrompendo così il vero spirito della religione russa, profondamente radicata nel popolo e in cui ministri del culto erano uomini esattamente uguali al resto dei credenti. Avvakum e altri si oppongono a quella che per loro è una vera e propria eresia e per questo vengono perseguitati e puniti. Con il Concilio del 1666-67, le cose precipitano inesorabilmente. Avvakum passa la maggior parte della sua vita o in esilio o imprigionato ma, a differenza di altri suoi compagni, non cede mai: fino alla fine combatterà contro l'apostata Nikon e patirà qualsiasi tortura pur di continuare a professare la vera fede, che non è di certo quella corrotta dei Greci e dei Latini. La forza di quest'uomo è straordinaria e non solo la sua, ma anche quella della moglie e dei figli, costretti a seguirlo durante l'esilio e anche loro imprigionati. In questa autobiografia Avvakum parla nel linguaggio schietto del popolo, senza lasciarsi andare a pensieri troppo complicati tipici dei Cristiani latini. Quella dell'arciprete è una fede sentita, fisica e lo si capisce in particolar modo durante le descrizioni degli scontri contro i demoni che si impossessano delle persone e che tentano di corromperlo. Anche se vacilla, Avvakum torna sempre a Dio amandolo con più forza.


venerdì 14 ottobre 2022

[Recensione] Il mestiere dell'avvoltoio - Robert A. Heinlein

 


IL MESTIERE DELL'AVVOLTOIO || Robert A. Heinlein || Mondadori || 2014 || 230 pagine

E' uno dei grandi romanzi "irregolari" della sf: insieme al suo enigmatico protagonista, Jonathan Hoag, il lettore si trova preso in una ragnatela di terrori che comincia con una visita medica apparentemente banale e continua in un crescendo di colpi di scena fino a svelare il segreto dell'uomo sotto le cui unghie si nasconde una sostanza che non è affatto sangue. 

RECENSIONE

Questo romanzo breve è difficile da collocare in un genere specifico, perché ne racchiude diversi contemporaneamente: e purtroppo non posso dire nulla della trama, altrimenti vi rovinerei i colpi di scena della storia. Una coppia viene ingaggiata da uno strano tipo che chiede loro di seguirlo, perché non ricorda nulla di quello che fa durante il giorno e si ritrova con delle misteriose macchie sotto le unghie. La coppia di detective inizia a pedinarlo e scoprirà ben presto inquietanti personaggi.

Heinlein è sempre top, su questo non avevo dubbi. Forse tra i suoi lavori più onirici.


venerdì 7 ottobre 2022

[Recensione] Ossa della Terra - Michael Swanwick

 


OSSA DELLA TERRA || Michael Swanwick || Mondadori || 2014 || 280 pagine

Richard Leyster si occupa di dinosauri e il suo mondo naturale è il Mesozoico, ma quando gli viene offerta l'impensabile opportunità di andarci, si imbatte in una forma di vita molto più misteriosa del previsto. Tramutatosi in investigatore, dovrà scoprire cosa si nasconde nel passato e, al tempo stesso, non fare niente che possa creare una contraddizione nel flusso cronologico. Se il sogno dei paleontologi è visitare altre epoche, Leyster dovrà tenere conto anche del fattore umano e prevenire gli scopi poco chiari di gente disposta a tutto, compresi i fanatici del suo tempo. Ma la passione per il mistero resta la più forte e Richard Leyster va...

RECENSIONE

Prendete il film di Jurassic Park dove un miliardario decide di creare in un'isola sperduta un parco clonando dei dinosauri, ebbene, in questo romanzo succede una cosa simile, solo che invece di creare dei dinosauri direttamente si può scegliere in che era andare e si viaggia nel tempo, dove i vari scienziati hanno delle basi dove possono studiare tutti i dinosauri che vogliono.

La storia è godibile, un po' incasinata per via dei viaggi nel tempo e di un continuo cambio di protagonisti tra passato, presente e futuro, ma tutto sommato la storia regge all'intrattenimento. E poi è bello il messaggio dell'autore che sottolinea l'importanza degli studi e delle ricerche scientifiche.
L'uomo non perderà mai un vizio, se così possiamo definirlo: quello di essere curioso!


venerdì 23 settembre 2022

[Recensione] La libraia che salvò i libri - Kerri Maher

 


LA LIBRAIA CHE SALVÒ I LIBRI || Kerri Maher || Garzanti || 2022 || 320 pagine

Parigi, 1919. Per Sylvia i libri sono sinonimo di indipendenza e libertà. Nessuno meglio di lei, che è una libraia, sa che hanno un potere immenso e che nulla dovrebbe ostacolarlo. Non tutti, però, credono nella magia della letteratura e c’è chi vuole ridurla al silenzio. È quello che accade all’Ulisse di James Joyce: in quelle pagine Sylvia ha ritrovato sé stessa, mentre altri vi vedono qualcosa di indecente e pericoloso. Per questo vogliono proibirlo. Sylvia deve impedirlo, e perciò decide di pubblicarlo, prima in tutto il mondo. Lei che non è un editore, ma solo la proprietaria della Shakespeare & Co., una piccola libreria dagli immensi scaffali in legno aperta tra mille difficoltà, un accogliente rifugio per chiunque ami i libri. Tra quelle mura, Sylvia sta per fare la storia e non è sola. Parigi è la città dove tutto è possibile: nei suoi caffè nascono indissolubili amicizie letterarie tra personalità del calibro di Ernest Hemingway, Ezra Pound, Gertrude Stein e James Joyce. Saranno proprio loro ad aiutarla e a sostenerla. Perché non posso - no permettere che i lettori non beneficino di quelle parole. Non possono permettere che la censura abbia la meglio. Anche se questo, per Sylvia, significa correre il pericolo di perdere quello a cui tiene di più: la Shakespeare & Co. e il suo amore. A guidarla e a darle coraggio sono il potere dei libri e della libertà. Traendo spunto dalla vera storia di Sylvia Beach, fondatrice della nota libreria parigina Shakespeare & Co. e prima editrice dell’Ulisse di James Joyce, Kerri Maher ha costruito un romanzo indimenticabile venduto in oltre quindici paesi. Una protagonista i cui sogni portano lontano. Un inno alla letteratura che va difesa a ogni costo. Un viaggio nella Parigi degli anni Venti insieme agli scrittori più famosi dell’epoca. Un omaggio a una libreria storica ancora oggi meta degli appassionati.

RECENSIONE

L'autrice Kerri Maher ricostruisce la storia della libreria inglese a Parigi "Shakespeare and Company", fondata da Sylvia Beach. Conosceremo i suoi amici che frequenteranno questa libreria, alcuni famosi come James Joyce del quale grazie a Sylvia pubblicherà il suo capolavoro ovvero l'"Ulisse", Ernest Hemingway, Ezra Pound, Francis Scott Fritzgerald e tanti altri. Perlopiù la storia è ambientata nei cosiddetti anni ruggenti a Parigi. Sylvia è certamente una persona interessante, che ha fatto tanto per la cultura europea e direi mondiale vista l'instancabile forza che ha avuto e non si è mai arresa per far pubblicare l'Ulisse del suo amico Joyce (che poteva non essere mai pubblicato, viste le censure che incombevano su di lui).

Mi piacciono le storie che hanno come protagonisti i librai, non solo per vedere i loro gusti letterari, ma per vivere assieme a loro la quotidianità circondati dai libri, capire perché le persone si innamorano dei libri e della lettura, è tutto molto bello.

Consiglio questa lettura storica agli appassionati di Joyce ma anche a chi, come me, ama stare accanto ed immedesimarsi ai librai, i nostri angeli custodi letterari.


giovedì 22 settembre 2022

Le mie letture di aprile e maggio 2022

 Cari amici ecco a voi le mie letture svolte nei mesi di aprile e maggio 2022, a breve pubblicherò anche le più recenti! ;)




domenica 18 settembre 2022

[Recensione] Parli sempre di corsa - Linus

 


PARLI SEMPRE DI CORSA || Linus || Mondadori || 2010 || 108 pagine

Oggi Linus è un cinquantenne in piena forma.
Corre tre-quattro volte a settimana - cascasse il mondo - con il suo gruppo di amici, e si cimenta in due maratone all'anno. Queste pagine intense raccontano la nascita di una passione che gli ha sconvolto la vita, migliorandola radicalmente, tanto da non poterne più fare a meno: "Gli amori, le passioni che ci colpiscono in età adulta ci colgono molto spesso impreparati.
Vanno a riempire un vuoto motivazionale legato alle frustrazioni del lavoro, della famiglia, del tempo che passa, dell'immagine che lo specchio ci rimanda, e sono talmente totalizzanti da farci perdere il lume della ragione".

Recensione

Da amante della corsa su strada (non automobilistica) di tanto in tanto scelgo autori che scrivono le loro esperienze di corsa, stavolta ho trovato in biblioteca questo libro scritto dal famoso dj Linus, sapevo da tempo che anche lui è innamorato del running come me. In questo breve libro ci parla delle sue esperienze, da quando ha iniziato a correre fin da giovane fino alla partecipazione per la prima volta alla maratona delle maratone: quella di New York.

Stile molto scorrevole e ricco di aneddoti.
Lo consiglio solo agli appassionati.


venerdì 16 settembre 2022

[Recensione] Le meraviglie del Duemila - Emilio Salgari

 


LE MERAVIGLIE DEL DUEMILA || Emilio Salgari || Crescere Edizioni || 2019 || 192 pagine

Pubblicato nel 1907 ed ambientato nel 1903, il romanzo in poche pagine proietta il lettore nell'anno 2003: uno scienziato, scopritore di una tecnica ibrida botanica/criogenica, decide di sperimentare un lungo sonno centenario per poi “risorgere” e scoprire le "meraviglie" che attendono le generazioni future, coinvolgendo nella sua avventura un giovane avventuriero milionario e annoiato dalla vita. Emilio Salgari, utilizzando lo pseudonimo di Guido Altieri (suo presunto nipote), anticipa la corrente futurista italiana e con questo romanzo, peraltro considerato l’opera prima della fantascienza italica, dimostra che le proprie capacità visionarie trascendono non solo lo spazio ma anche il tempo: si ricorda al lettore, difatti, che l’autore non visitò mai le località in cui ambientò la maggior parte dei suoi romanzi; in questo, invece, predice temi di grande attualità odierna: inquinamento, sovrappopolazione e terrorismo nonché molte invenzioni tecno-scientifiche. La presente edizione è stata revisionata nei termini di una lieve rettifica delle forme cadute in disuso e impreziosita da molteplici annotazioni riguardanti luoghi, oggetti e personaggi. 

Recensione

Era da tempo che non mi lasciavo cullare dalla lettura di un romanzo di Emilio Salgari, che, come molti di voi, abbiamo conosciuto e apprezzato soprattutto per le avventure di Sandokan la tigre della Malesia. Da tempo mi ronzava questo titolo, un romanzo di fantascienza scritto da Salgari e finalmente mi sono deciso a leggerlo.

Un giovane ricco è amico di uno scienziato e, insieme, decidono di fare un esperimento: prendere una sostanza che permetterà loro di addormentarsi per cento anni e così poi risvegliarsi nel futuro, appunto, nell'anno Duemila. E l'esperimento funziona. Così conosceremo le varie invenzioni che l'umanità ha escogitato in un secolo, alcune devo dire Salgari le ha azzeccate (come la tv o il fatto di ordinare il cibo da casa e poi ti arriva) altre sono molto più fantasiose (come la navigazione pneumatica o le navi volanti).

Leggere queste pagine ti rende Salgari ancora più simpatico, ti immedesimi in lui che stava lì a escogitare e immaginare le invenzioni che avremmo avuto noi, quanto mi piacciono gli autori del novecento che cercano di pensare al futuro e a cosa l'uomo potrebbe diventare. Interessante anche l'attenzione a una vita più ecologica e quasi un monito che Salgari ci vuole regalare (affascinante e geniale l'idea delle centrali idroelettriche che sfruttano la potenza delle cascate). Il finale mi ha spiazzato, e sembra quasi che aveva fretta di terminare la storia, avrei preferito un finale meglio descritto, sembra terminare la storia di botto.

A me è piaciuto, e lo stra-consiglio.


giovedì 15 settembre 2022

venerdì 2 settembre 2022

[Recensione] I miei giorni alla libreria Morisaki - Satoshi Yagisawa

 


I MIEI GIORNI ALLA LIBRERIA MORISAKI || Satoshi Yagisawa || Feltrinelli || 2022 || 149 pagine

Jinbōchō, Tōkyō: il quartiere delle librerie, paradiso dei lettori. Benché si trovi a pochi passi dalla metropolitana e dai grandi palazzi moderni, è un angolo tranquillo, un po’ fuori dal tempo, con file di vetrine stipate di volumi, nuovi e di seconda mano. Non tutti lo conoscono, i più vengono attratti dalle mille luci di Shibuya o dal lusso di Ginza, e neppure Takako – venticinquenne dalla vita piuttosto incolore – lo frequenta, anche se proprio a Jinbōchō si trova la libreria Morisaki, che appartiene alla sua famiglia da tre generazioni: un negozio di appena otto tatami in un vecchio edificio di legno, con una stanza adibita a magazzino al piano superiore. È il regno dello zio Satoru, che ai libri e alla Morisaki ha dedicato la vita, soprattutto da quando la moglie lo ha lasciato.
Entusiasta e un po’ squinternato, Satoru è l’opposto di Takako, che non esce di casa da quando l’uomo di cui era innamorata le ha annunciato che sposerà un’altra. Ed è proprio lui, l’eccentrico zio, a lanciarle un’imprevista ancora di salvezza proponendole di trasferirsi al piano di sopra della libreria in cambio di qualche ora di lavoro.
Takako non è certo una gran lettrice ma, quasi suo malgrado, si lascia sorprendere e conquistare dal piccolo mondo di Jinbōchō.
Tra discussioni sempre più appassionate sulla letteratura moderna giapponese, un incontro in un caffè con uno sconosciuto ossessionato da un misterioso romanzo e rivelazioni sulla storia d’amore di Satoru, scoprirà pian piano un modo di comunicare e di relazionarsi che parte dai libri per arrivare al cuore. Un modo di vivere più intimo e autentico, senza paura del confronto e di lasciarsi andare.

Recensione

Questo romanzo è stato definito il Best Seller di questa estate 2022, sempre esposto in libreria ogni volta che ci passavo e ne sentivo parlare anche qua sul web, fino al giorno in cui anche io, stranamente, ho deciso di leggerlo (di più perché era una storia ambientata in Giappone quindi non mi sono fatto pregare tanto) e il titolo incoraggia, bisogna dirlo.

La trama è semplice: Tatako è una ragazza di 25 anni che, dopo aver perso in un solo colpo lavoro e fidanzato, decide di vivere da suo zio che ha una libreria nel quartiere di Jinbocho, a Tokyo. In questa libreria imparerà ad amare la lettura e la sua vita prenderà una direzione inaspettata.

Che dire, la storia è carina, come i narratori giapponesi riescono a pennellarci, perfetta da leggere in spiaggia. I libri ci possono salvare? A quanto pare sì, o almeno è quello che succede alla nostra protagonista.


mercoledì 31 agosto 2022

[Recensione] Abbiamo sempre vissuto nel castello - Shirley Jackson

 


ABBIAMO SEMPRE VISSUTO NEL CASTELLO || Shirley Jackson || Adelphi || 2009 || 182 pagine

«A Shirley Jackson, che non ha mai avuto bisogno di alzare la voce»: con questa dedica si apre L'incendiaria di Stephen King. È infatti con toni sommessi e deliziosamente sardonici che la diciottenne Mary Katherine ci racconta della grande casa avita dove vive reclusa, in uno stato di idilliaca felicità, con la bellissima sorella Constance e uno zio invalido. Non ci sarebbe nulla di strano nella loro passione per i minuti riti quotidiani, la buona cucina e il giardinaggio, se non fosse che tutti gli altri membri della famiglia Blackwood sono morti avvelenati sei anni prima, seduti a tavola, proprio lì in sala da pranzo. E quando in tanta armonia irrompe l'Estraneo (nella persona del cugino Charles), si snoda sotto i nostri occhi, con piccoli tocchi stregoneschi, una storia sottilmente perturbante che ha le ingannevoli caratteristiche formali di una commedia. Ma il malessere che ci invade via via, disorientandoci, ricorda molto da vicino i "brividi silenziosi e cumulativi" che - per usare le parole di un'ammiratrice, Dorothy Parker abbiamo provato leggendo La lotteria. Perché anche in queste pagine Shirley Jackson si dimostra somma maestra del Male - un Male tanto più allarmante in quanto non circoscritto ai "cattivi", ma come sotteso alla vita stessa, e riscattato solo da piccoli miracoli di follia.

Recensione

Quando ho terminato la lettura di questa storia sono rimasto inebetito e ho pensato: cosa ho appena letto? Perché non c'è un genere in cui inquadrarla, talmente è varia e ben scritta. Anche se, alla fine, tutto è ambientato dentro quattro mura di una villa antica dove troviamo una famiglia, anzi, i superstiti di una famiglia: Constantine, quasi trentenne, sua sorella Mary (che io ho ribattezzato Venerdì Addams perché ha le stesse passioni macabre) e lo zio in carrozzella. Tutto il paesino dove vivono li odia perché la loro famiglia è stata avvelenata (si scoprirà il colpevole) e li vedono come degli alieni. Ripeto, alla fine non accade quasi nulla, pian piano cercheremo di capire i rapporti tra questi tre personaggi fino a quando arriverà in casa un ospite indesiderato (soprattutto dalla giovane Mary) un cugino che metterà scompiglio fino all'incendio infausto.

Una storia straniante e spesso ambigua, che non fa paura ma ti mette ansia, ti fa percepire che il male può trovarsi in ognuno di noi.


domenica 28 agosto 2022

[Recensione] Casino Royale - Ian Fleming

 


CASINO ROYALE || Ian Fleming || Adelphi || 2012 || 227 pagine

Il 15 gennaio del 1952, quando si siede alla scrivania di Goldeneye, la sua villa in Giamaica, Ian Fleming non ha idea di cosa scriverà. Parte dal nome del suo personaggio, rubato a un allora celebre ornitologo, e dal ricordo di una partita a carte al Casino di Lisbona, nel 1941. Il primo James Bond nasce così, ed è un romanzo molto diverso da come forse lo stesso Fleming amava raccontarlo. Le scene sono poche, non più di quattro, i veri personaggi anche meno. James Bond impareremo a conoscerlo meglio, perché qui è ancora nei panni - eleganti, spiritosi, crudeli - di Ian Fleming. Ma l'abominevole Le Chiffre, e il suo occhio quasi bianco, non li dimenticheremo, come difficile sarà scordare la Bond Girl forse più letale, la sublime Vesper Lynd. Tutto dunque comincia da qui, dall'odore nauseante di un casinò alle tre del mattino. E la speranza è che duri il più a lungo possibile.

Recensione

La prima mitica avventura di James Bond, l'agente segreto più celebre al mondo grazie soprattutto alle trasposizioni cinematografiche con attori di un certo livello, come non ricordare Sean Connery e Roger Moore. 

Lettura scorrevole, ci viene anche insegnato come giocare a Baccarat, e si respira quell'aria che poi ritroveremo nei vari film sull'agente segreto, come appunto le infinite partite a carte. Il primo nemico di Bond è una spia russa, il diabolico Le Chiffre, contro il quale dovrà scontrarsi in un'epica partita a carte al casinò di Royale-les-Eaux. Lo stile e l'ambientazione sono tutte degli anni 50, e la cosa fa solo piacere. E scopriremo anche quale sia il cocktail preferito di Bond, che chiamerà Vesper Martini in onore alla sua collega affascinante della storia (quindi è vero che a Bond piace il Martini come vediamo nei film). Lui stesso ci dice la ricetta: «Tre misure di Gordon, una di vodka, mezza di China Lillet. Versate nello shaker, agitate sino a che è ben ghiacciato e poi aggiungete una bella di scorza di limone».


Una cosa che ho notato è che il Bond letterario differisce abbastanza da quello cinematografico, ma sicuramente l'interpretazione pazzesca che ha fatto Daniel Craig si avvicina molto a quello letterario (a mio modesto parere). 

mercoledì 24 agosto 2022

[Recensione] Moonraker - Ian Fleming

 



VIVI E LASCIA MORIRE || Ian Fleming || Adelphi || 2013 || 270 pagine

Per la seconda parte di questo romanzo, in cui Bond tenta di scongiurare l'attacco nucleare che il diabolico Hugo Drax ha pianificato contro Londra, Fleming aveva fatto ricerche molto accurate, sfruttando la consulenza sia del­l'ente spaziale britannico sia del futuro autore di 2001: Odissea nello spazio Ar­thur C. Clarke. Per la lunghissima e tormentosa partita a bridge – contro Hugo Drax, naturalmente –, invece, così come per i molti e preziosi dettagli sulla vita notturna londinese, e per la fisionomia della terza Bond Girl della serie, la formidabile Gala Brand, aveva attinto a quella che comunemente si chiama «esperienza personale». Quanto alla routine quotidiana – in origine il libro si intitolava I lunedì sono un incubo – e allo stile di vita di Bond a Londra, qui svelati per la prima volta, erano, con pochi ritocchi, gli stessi del suo autore. Il risultato è la storia più complessa e autentica (oltre che più ferocemente inglese) di Fleming, che sulla sua copia personale di Moonraker aveva scritto una riga da considerare, come sempre, la miglior guida possibile alla lettura: «Ispirato al copione di un film cui ho pensato per molto tempo e alla strada di Dover, su cui ho guidato per anni quando abitavo a St Margaret's Bay».

Recensione

Ed eccoci alla terza avventura del più famoso agente segreto britannico, ovvero Bond, James Bond! Stavolta dovrà affrontare addirittura una minaccia nucleare ad opera del cattivo di turno, Hugo Drax, il quale vuole lanciare appunto un missile nucleare proprio a Londra.

Rispetto ai precedenti due titoli che ho già letto, qua vediamo la vita ordinaria che fa Bond nel suo ufficio (e infatti nei primi capitoli potrebbe un po' annoiare), cosa mai narrata prima ma che rende il personaggio più credibile, perché mica sta sempre in missione a rischiare la vita! L'azione ci sarà, naturalmente, ma dopo la seconda parte del romanzo, quando Bond dovrà infiltrarsi nella tana del cattivo.

Anche in questo caso mi è piaciuto, praticamente amo di più il Bond dei romanzi che quello cinematografico!


[Recensione] Charlie Chan e il cammello nero - Earl Derr Biggers

  CHARLIE CHAN E IL CAMMELLO NERO || E. Derr Biggers || Newton Compton || 2012 || 188 pag. Shelah Fane, celebre star del cinema, viene uccis...