mercoledì 29 aprile 2020

[Recensione] Sweeney Todd

Titolo: Sweeney Todd
Sottotitolo: Il diabolico barbiere di Fleet Street
Titolo originale: The String of Pearls or The Sailor's Gift
Autore: anonimo
Traduttore: A. Lamberti Bocconi
Editore: Newton & Compton
Pubblicazione: 24 gennaio 2008
Prima pubblicazione: 21 novembre 1846
Genere: horror
Pagine: 330
Prezzo: 4,90 euro

Quarta di copertina
Tra i segreti più paurosi di Londra si nasconde la storia di un misterioso assassino. Un uomo di nome Sweeney Todd, un mostro capace di occultare le sue insane passioni dietro l'insegna di un'innocua bottega di barbiere in Fleet Street. Proprio qui diverse persone scomparse sono state viste per l'ultima volta: uomini andati a ingrossare le fila dei fantasmi dopo aver incontrato Sweeney Todd. Più sanguinario di Jack lo squartatore e più crudele di Mr. Hyde, Sweeney Todd non uccide in preda a un impulso efferato o agli effetti indesiderati di un farmaco ma, con fredda determinazione, toglie la vita al prossimo per soddisfare la sua sete di denaro e per adempiere a un terrificante rituale: dopo aver smembrato il corpo delle vittime a colpi di rasoio, infatti, il barbiere di Fleet Street consegna i resti di chi ha ucciso a una complice, che provvede a occultarli grazie a uno stratagemma bestiale. Capolavoro della letteratura gotica, Sweeney Todd, con le sue gesta sanguinarie, ha anticipato il Dracula di Stoker e il Frankenstein di Mary Shelley, aggredendo le ipocrite convenzioni della letteratura e della società vittoriana. 

Recensione
La lettura di questo classico dell'Ottocento mi ha lasciato un po' stranito, nonostante sapessi già a grandi linee la trama della storia: un barbiere londinese che invece di tagliare barba e capelli taglia la gola ai suoi clienti per poi farne dei pasticci di carne da vendere in un negozio vicino.
Lo stile ricorda quello dark vittoriano, che potrebbe paragonarsi a Frankenstein o a Dracula. La storia viene narrata in terza persona e non seguiamo solo le vicende del perfido Todd ma anche dei personaggi che gli ruotano attorno e il legame di tutta la storia è quella misteriosa collana di perle che si fa appunto da fil rouge della tetra vicenda.

La storia di questo diabolico barbiere londinese non è mai esistita, è frutto di fantasia, di quel periodo vittoriano in cui si faceva a gara nel creare storie di paura. Eppure c'è chi sostiene che un simile personaggio possa essere davvero esistito; come si sa, le leggende forse nascondono un germe di verità, o no?

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