lunedì 20 aprile 2020

[Recensione] Oltre l'inverno - Isabel Allende

Titolo: Oltre l'inverno
Titolo originale: Más allá del invierno
Autrice: Isabel Allende
Traduttrice: Elena Liverani
Editore: Feltrinelli
Pubblicazione: 9 novembre 2017
Genere: romanzo
Pagine: 304
Prezzo: 9,90 euro

Quarta di copertina
Lucía, cilena espatriata in Canada negli anni del brutale insediamento di Pinochet, ha una storia segnata da profonde cicatrici: la sparizione del fratello all’inizio del regime, un matrimonio fallito, una battaglia contro il cancro, ma ha anche una figlia indipendente e vitale e molta voglia di lasciarsi alle spalle l’inverno. E quando arriva a Brooklyn per un semestre come visiting professor si predispone con saggezza a godere della vita.
Richard è un professore universitario spigoloso e appartato. Anche a lui la vita ha lasciato profonde ferite, inutilmente annegate nell’alcol e ora lenite solo dal ferreo autocontrollo con cui gestisce la sua solitudine; la morte di due figli e il suicidio della moglie l’hanno anestetizzato, ma la scossa che gli darà la fresca e spontanea vitalità di Lucía restituirà un senso alla sua esistenza.
La giovanissima Evelyn è dovuta fuggire dal Guatemala dove era diventata l’obiettivo di pericolose gang criminali. Arrivata avventurosamente negli Stati Uniti, trova impiego presso una facoltosa famiglia dagli equilibri particolarmente violenti: un figlio disabile rifiutato dal padre, una madre vittima di abusi da parte del marito e alcolizzata, un padre coinvolto in loschi traffici.

Un incidente d’auto e il ritrovamento di un cadavere nel bagagliaio della macchina che saranno costretti a far sparire uniranno i destini dei tre protagonisti per alcuni lunghi giorni in cui si scatena una memorabile tempesta di neve che li terrà sotto assedio.

Recensione
Prima opera che porto a termine di lettura della Allende, visto che qualche anno fa avevo iniziato e poi abbandonato Eva Luna. Ho acquistato questo romanzo perché mi ispirava il titolo, non conoscevo nulla della trama.

Lucía Maraz (vicina di casa), Richard Bowmaster (professore) e Evelyn Ortega (emigrata) vivranno assieme una stana avventura: nel cofano dell'auto presa in prestito da quest'ultima, infatti, viene ritrovato il cadavere di una ragazza e i tre sono costretti a fuggire via, nonostante la tempesta di neve a New York. Man mano che leggeremo la storia conosceremo le vite dei tre protagonisti, costellate da lutti, sofferenze, violenze, ma dove anche l'amore si farà strada.

Sarò sincero: le prime 90 pagine ero quasi deciso di abbandonare anche questo romanzo della Allende, ma ho voluto ugualmente proseguire e l'ho terminato: ha tanti difetti, lo ammetto, forse quello che spicca di più è che a un certo punto le tre vite dei protagonisti sembrano mescolarsi e provavo difficoltà a ricordare dove si era interrotta una storia per continuare a leggere l'altra (un brutto difetto questo, perché non ti regala una lettura uniforme).

La scrittrice mette in risalto i temi dell'emigrazione e della povertà, ma il messaggio che esce fuori è certamente quello di resistere a tutti gli imprevisti e i dolori che ci potrebbero capitare nella vita. Molto carina la storia di amore tra i due protagonisti, un amore adulto e passionale.

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