mercoledì 22 aprile 2020

[Recensione] Amok - Stefan Zweig

Titolo: Amok
Titolo originale: Der Amokläufer
Autore: Stefan Zweig
Traduttore: Emilio Picco
Editore: Adelphi
Collana: Piccola Biblioteca #509
Pubblicazione: 5 febbraio 2014 (settima edizione)
Prima pubblicazione: 1922
Genere: racconto
Pagine: 105
Prezzo: 10 euro

Quarta di copertina
Amok è una parola malese. Indica «una follia rabbiosa, una specie di idrofobia umana... un accesso di monomania omicida, insensata, non paragonabile a nessun’altra intossicazione alcolica». Lo sa bene la voce narrante di questa tesa novella – un medico dai tanti conti in sospeso: con la giustizia, con la professione, con la propria vita ormai annientata. E su una grande e rumorosa città natante che fende l’Oceano Indiano, e ricorda la non meno fatale nave della Novella degli scacchi, una confessione simile a un delirio ricrea davanti ai nostri occhi un mondo coloniale che «divora l’anima e succhia il midollo dalle ossa», scatenando forze capaci di scardinare in un attimo ordinate esistenze. Un mondo febbrile dove si scontrano la protervia di una donna di imperiosa bellezza, convinta che tutto si compri col denaro, e la divorante passione di un uomo cui i tropici e la solitudine hanno sviato la mente e i sensi. La nave va verso un’Europa ormai crepuscolare, verso una conclusione ineluttabile, lontano dalla giungla e dalla città d’acqua in cui i due hanno giocato una partita dall’esito segnato sin dal primo incontro: «Nel giro di un’ora, da che quella donna era entrata nella mia stanza, mi ero buttato la vita alle spalle lanciandomi alla cieca nel furore dell’amok».

Recensione
Amok è uno dei più celebri racconti dello scrittore austriaco Stefan Zweig che scrisse nel 1922.
Il protagonista è un passeggero della nave Oceania, in viaggio da Calcutta a Napoli, il quale incontra un dottore che fuma solitario quando di notte non c'è nessuno in giro. Il dottore narrerà al passeggero di provenire dalle Indie Orientali Olandesi in cui vi ha lavorato per sei anni in uno sperduto villaggio e di come un giorno bussò alla sua porta una donna inglese che gli chiedeva una interruzione di gravidanza da fare in segreto per non rovinare la sua reputazione (visto che era sposata ma era rimasta incinta dal suo amante) in cambio di un'alta somma di denaro. A quel punto al medico gli prende l'amok (dal malese una follia rabbiosa, una specie di idrofobia umana... Amok è una sindrome culturale tipica del sud-est asiatico, caratterizzata da una improvvisa esplosione di violenza che spinge chi ne è colpito a uccidere prima i familiari e poi, correndo all’impazzata, tutti coloro che incontra sulla sua strada; la violenza può essere scatenata da una qualche perdita familiare o da insulti subiti. Per sindrome culturale si intende un quadro clinico che unisce disturbi somatici e psichici, con un significato particolare e tipico di un certo spazio culturale o gruppo etnico”. ) e vedremo che questa sua ossessione non gli porterà nulla di buono dal momento in cui si rifiuterà di farla abortire in cambio di qualcos'altro.

Prima opera di Zweig che leggo e devo dire che ha una prosa e uno stile baroccheggianti, riesce a intessere una storia intensa e viva, coinvolgente fin dall'inizio. Di per sé la storia che ci narra potrebbe apparire anche banale, sennonché il suo stile e il modo di narrarcela la rende avvincente e melodrammatica e ricca di eleganza.

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