martedì 7 aprile 2020

[Recensione] Gli ostaggi dello Starlab - Frederik Pohl

Titolo: Gli ostaggi dello Starlab 
Titolo originale: The Other End of Time
Autore: Frederik Pohl
Traduttore: Giuliano Acunzoli
Serie: Eschaton Sequence #1
Editore: Mondadori
Pubblicazione: dicembre 1997
Prima pubblicazione: 1 ottobre 1996
Genere: fantascienza
Pagine: 331

Quarta di copertina
Una ferocissima guerra interplanetaria oppone due popoli misteriosi fra cui l'umanità deve scegliere il nuovo alleato. Chi sono i "buoni"? E cosa vogliono i "cattivi"? Cos'è la Fisica dell'Imortalità, il dono di cui tutti i terrestri vogliono impadronirsi a tutti i costi?

Recensione
Questo romanzo mi è particolarmente caro, perché è stato il primo che ho letto di questo ottimo autore di science-fiction e poi perché lo vedevo ogni volta che entravo al supermarket e ce n'erano una cesta piena e nessuno se li filava. Poi mi decisi a comprarlo e lo divorai. Il fatto che la cesta restava piena mi poneva tante riflessioni, soprattutto pensavo che la gente non ama per niente la fantascienza ma soprattutto non legge. Peccato davvero, non sanno quello che si perdono.

l'avventura inizia quando le stazioni televisive di tutto il mondo captano uno strano messaggio di origine extraterrestre. Contemporaneamente, sullo Starlab, un osservatorio astronomico abbandonato, che orbita intorno alla Terra, viene rivelata un'inspiegabile emissione di energia. L'astronoma Pat Adcock, che è la proprietaria dello Starlab, si reca sulla vecchia stazione per scoprire le cause del fenomeno, ma in cuor suo è convinta che si tratti di tecnologia aliena, il cui possesso le farebbe guadagnare un mucchio di quattrini. Anche i suoi stretti collaboratori, tra cui la scienziata ultranovantenne Rosaleen Artzybachova, l'astronauta Jimmy Peng-tsy e l'agente segreto Dan Dannerman, sono a conoscenza del piano di Pat e partecipano alla spedizione. Ma il gruppetto, giunto sullo Starlab, viene catturato dall'alieno Pisolo (si ha il nome di un celebre nano) e, trasportato su un pianeta sconosciuto, è rinchiuso in una cella esagonale dalle pareti a specchio. Dopo qualche tempo, Pisolo spiega ai terrestri che il suo popolo è alla ricerca di razze intelligenti con cui allearsi nella guerra contro degli alieni molto crudeli: gli Orchi. La posta in gioco è l'egemonia su quell'avvenimento di cui parla la religione: la resurrezione dei corpi e l'immortalità. La differenza, rispetto alla tradizione religiosa, è che tale "punto omega" o, come lo chiama Pohl, eschaton è confermato dalla scienza.

Ecco ripresentarsi lo stile di Pohl: i motivi avventurosi e orrorifici vivono accanto a quelli sentimentali, psicologici e religiosi. Qua certamente prevale l'elemento horror: gli alieni sono ripugnanti, ma ripugnanti anche gli esperimenti che essi fanno coi terrestri (gli infilano delle microspie nel cervello senza anestesia, per non parlare di una vera e propria clonazione selvaggia senza morale alcuna). La loro detenzione è a dir poco degradante: ad esempio essi devono stare tutto il tempo nudi e fare i loro bisogni davanti a tutti gli altri, per terra. Il personaggio della storia dall'approfondimento psicologico più marcato è certamente quello di Pat: colei che comanda ma dalla quale esce tutta la sua femminilità.
Sulla religione: Pohl, abituato, come tanti contemporanei, a vedere il mondo attraverso il filtro della scienza (anzi, di certa scienza), non sembra accettare l'idea della presenza di Dio nel mondo, presenza che, se non andiamo errati, è alla base del libro di Frank J.Tipler, La fisica dell'immortalità (The Physics of Immortality, 1994), che lo stesso Pohl cita in appendice al suo romanzo.
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Riletto nel 2020: che dire, confermo quanto scritto qua sopra e aggiungo: bella storia di fantascienza con una trama molto frizzante (seppur da quando vengono imprigionati i protagonisti vivono praticamente in modo claustrofobico per buona parte della storia) e Dan sembra essere un Ian Solo più riflessivo ma grazie a lui i nostri riusciranno, in un certo qual modo, a fuggire via dalla prigionia che pare infinita.


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